Sherlock – Uno Studio in Rosa Manga
Questo manga aspettava che lo leggessi, pazientando tranquillo sul mio comodino, più o meno da Lucca 2016, quando l’ho acquistato allo stand della Panini tentando la fortuna, aspettando che giungesse quell’ispirazione che serve per godersi al meglio un manga, leggendolo proprio quando si desidera leggerlo! L’attesa (dell’ispirazione) non è stata affatto vana, per questo adattamento manga della popolare serie televisiva britannica della BBC.
Sherlock – Uno Studio in Rosa Trama
Londra dei nostri giorni. Nel corso di alcuni mesi si sono verificati diversi suicidi sospetti, che portano la polizia a sospettare di una catena di suicidi seriali, tranne per il fatto che le tre vittime non avessero nulla a che fare tra loro, non si conoscessero e non avessero neanche punti comuni nel loro passato.
Allo stesso tempo passiamo alla situazione di uno dei due protagonisti, il Dottor John H. Watson, un ex-medico militare che dopo essere stato congedato a causa di una ferita, soffre di disturbi post-traumatici causati del periodo passato in Afghanistan. Un giorno, mentre cerca di rilassarsi passeggiando nel parco, incontra Mike, un suo vecchio amico dei tempi dell’accademia militare, e parlando della sua scarsa pensione d’invalidità e del fatto che stia cercando un coinquilino con cui dividere l’affitto, l’amico gli parla di un’altra persona che lo stesso giorno gli ha parlato del suo stesso problema.
Arrivati nel laboratorio d’analisi dove attualmente lavora Mike, incontra il suo strambo futuro coinquilino, Sherlock Holmes, che con poche occhiate e il suo istinto fino, riesce a dedurre diversi aspetti della vita privata di Watson nonostante i due non abbiano scambiato neanche due parole. Watson viene subito colpito dall’acume e dall’arguzia dell’uomo, oltre che dalle sue strambe asserzioni sulla propria vita (“Le piace il violino? […] Io suono il violino quando penso e capita che non parli per giorni.”) e lo invita a visitare l’appartamento che condivideranno al 221B di Baker Street.
Proprio mentre stanno visitando l’appartamento della signora Hudson, vengono interrotti dall’arrivo dell’ispettore di polizia Greg Lestrade, che avvisa di un quarto suicidio che è avvenuto con un messaggio scritto dalla vittima prima di morire, e invita Sherlock sulla scena del crimine per avere un proprio parere sulla situazione. Trascinato dagli eventi, Watson decide di unirsi al nuovo amico nelle sue speculazioni e scoprire quale sia la realtà dietro la catena di suicidi misteriosi.
Sherlock – Uno Studio in Rosa Valutazione
Per prima cosa devo ammettere che, nonostante conosca di nome la serie Sherlock, non ne sia un fan e non abbia mai visto un episodio in vita mia (stesso dicasi per Dr. Who XD ), per cui questa recensione è priva di alcun proselitismo al telefilm. L’idea della serie è buona, ovvero la rivisitazione di personaggi famosi del panorama letterario, come Sherlock Holmes, ai giorni nostri e con le nostre tecnologie. È molto interessante come abbiano svecchiato dei personaggi del XIX secolo, gettandoli oltre 150 anni nel futuro rispetto all’ambientazione originale. I due protagonisti sono molto ben caratterizzati nel manga, e subito nel lettore credo nasca simpatia per entrambi (o almeno è quello che è avvenuto nel mio caso), grazie soprattutto alle tante espressioni facciali sul volto cangiante di Sherlock e devo ammettere di essere tentato di andarmi a vedere alcuni episodi della serie tv, per vedere quanto siano simili i personaggi del manga a quelli reali da cui sono stati adattati. Nel primo volume vengono presentati un po’ tutti i personaggi protagonisti e coprotagonisti, oltre all’ombra di Jim Moriarty che già aleggia nell’aere. Come ho detto all’inizio, non sono un fan della serie, eppure da lettore dei romanzi di Holmes (letti ai tempi delle medie e delle superiori) devo ammettere che questo manga è riuscito ad rapirmi.
Il tratto è davvero accattivante e rende benissimo i tratti degli attori che interpretano Holmes (Benedict Cumberbatch) e Watson (Martin Freeman), con tavole quasi sempre piene di chine, retinature e sfondi. Un vero peccato che diverse pagine a colori della pubblicazione su rivista siano state stampate in bianco e nero.
Ottimo l’adattamento, che passa da dialoghi colloquiali a interpersonali.
Il manga è pubblicato da Panini nel classico formato economico da edicola al prezzo di 4,50 €.
Consigliato ai fan della serie TV e agli amanti dell’originale Sherlock Holmes.
Watson si scrive senza l’h XD
LOL! XD
io ho visto il primo episodio ma non mi ha affatto catturata… Interessante il manga, ma non credo l’acquisterò