Watamote

Anime Watamote

Il motivo che mi ha spinto a vedere la serie animata tratta dal manga di Nico Tanigawa, e conosciuta con il nome abbreviato di Watamote, è curioso. Sono sempre alla ricerca di validi consigli di anime da vedere e recentemente mi hanno colpito le recensioni di un fan ipercritico: le sue valutazioni sono mediamente sul quattro/cinque su una scala da uno a dieci. L’unica serie che ha ottenuto il massimo dei voti era Watashi ga motenai no wa do kangaetemo omaera ga warui! (abbreviato in Watamote, letteralmente significa “Dite quel che volete, ma è colpa vostra se sono una sfigata”).

Incuriosito ho subito iniziato la visione dell’anime.


Watamote – Trama

Tomoko Kuroki è una giovane e bruttina ragazza che passa le sue giornate tra anime, manga, videogiochi ero e navigando online. La sua unica amica è una ragazza conosciuta alle scuole medie che condivide i suoi stessi interessi, non ha un ragazzo e le sole persone con cui riesce a parlare senza sfociare in deliri paranoici sono la madre e il fratello. Ma le cose stanno per cambiare, Tomoko ha intenzione di dare una svolta radicale alla sua vita dal primo giorno di liceo e mettere così la parola fine al periodo da “sfigata” delle medie.

Le scuole superiori sono per lei l’opportunità di diventare la ragazza più popolare di tutte, piena di amici, corteggiata da decine di compagni e impegnata in una relazione con un favoloso ragazzo. Gli sforzi fatti per ottenere la gloria sono titanici, riuscirà la povera Tomoko a diventare la ragazza che sogna di essere?


Watamote – Commento

Watamote è Kuroki e viceversa. Tomoko è l’unico vero protagonista della storia, lo spettatore segue passo dopo passo le sue vicende, le sue disavventure e i suoi sogni di gloria. Ci sono anche alcuni personaggi minori, che appaiono sulla scena ogni tanto, ma la loro unica funzione consiste nel fare da supporto alle avventure della protagonista. La scelta di concentrare tutti i 12 episodi solo su Tomoko è stata rischiosa, però perfettamente riuscita. Non importa se in positivo o in negativo, è un dato di fatto che Kuroki riesce a fare breccia nel cuore di tutti gli spettatori. I motivi possono essere diversi, però è impossibile non provare nessuna emozione vedendo gli sforzi e le gag comiche che puntualmente colpiscono la nostra eroina.

Per smorzare i temi della tematica delicata su cui si concentra Watamote, il lato comico e ironico è stato fondamentale. I numerosi richiami a serie animate e manga famosi, quali K-On o Kuroko no Basket, strappano più di un sorriso e rendono benissimo l’idea del mondo visto con gli occhi di Tomoko: è come se vivesse costantemente all’interno di un anime; ma la vita reale è un’altra e le categorie, nonché le dinamiche, che si applicano al mondo animato non possono essere trasposte anche qui. Inoltre le stesse espressioni, pensieri e atteggiamenti di Kuroki sono talmente assurdi e impensabili da far sorridere, a volte più per l’imbarazzo che per la reale comicità, il pubblico.

Il comparto grafico ha una qualità nella norma, i disegni sono quasi sempre ben fatti, certo è che non essendo presenti scene di combattimento o movimentate è più facile ottenere una buona resa. Il pacchetto sonoro, invece, è il vero punto forte della serie animata: le sigle di apertura e chiusura, oltre ad essere perfetti per il tipo di anime che si sta per vedere, sono decisamente coinvolgenti. Rimangono meno impresse le ost interne, ma dato l’alto numero di dialoghi della serie non è un problema.

L’unica nota negativa, anche se forse è stata una scelta voluta per accentuare il senso di alienazione di Tomoko rispetto a tutte le persone che la circondano, è la decisione di disegnare in modo sommario ed estremamente stilizzato gli uomini che appaiono sullo sfondo.


Watamote – Parere Personale

Ho adorato Watamote, tagliamo subito la testa al toro. Non mi ha sorpreso scoprire che ci sono pareri e giudizi molto contrastanti sulla serie, ognuno è libero di avere la sua opinione e questa che presento io non è di certo più giusta rispetto ad un’altra. Posso solo parlare di ciò che ha trasmesso a me, anche se sarebbe bello confrontarsi con punti di vista diversi. Ho provato una forte simpatia per Kuroki, ma allo stesso tempo un’infinita tristezza. Puntata dopo puntata mi sono trovato a tifare per lei e, anche se in più di un’occasione sono rimasto a bocca spalancata nel sentire certi discorsi o improbabili piani per diventare popolare, ad ogni modo speravo sempre che riuscisse nel suo obiettivo.

Allo stesso tempo, però, ho avuto l’impressione che ci fosse qualcosa di sbagliato nei progetti di Tomoko. L’obiettivo della protagonista era avere amici, essere popolare, stare con un ragazzo e in tutto questo non vi è nulla di male, anzi è un comportamento più che giustificabile, ma per quale ragione vuole fare tutto questo? Per non essere una sfigata. Questo è il motivo per cui provavo tristezza nel vedere gli sforzi di Kuroki. I piani e le strategie per diventare popolare avevano come unico scopo quello di non essere etichettata come sfigata, paradossalmente non c’è traccia dei soliti principi “diventiamo amici/vogliamoci tutti bene” che tanto sono cari all’animazione nipponica.

In realtà non è impossibile uscire da questo “tunnel” (se così si può definire) di Neet nel quale la protagonista si trova, anche in Watamote c’è un chiaro esempio che lo dimostra, ma per poterci riuscire Tomoko dovrebbe rinunciare a tutto ciò che è in quel momento. Dovrebbe cambiare radicalmente personalità per poter essere accettata dagli altri e a questo punto mi chiedo: una volta rinunciato alla sua identità sarà davvero felice? E soprattutto, perché non provare ad avere entrambe le cose?

Watamote è una serie molto profonda, sono presenti tonnellate di messaggi e sono perfettamente consapevole che al momento ho solo scalfito una superficie immensa. Tanigawa non è il primo a sollevare questo tipo di polverone, prima di lui altre serie avevano fatto lo stesso, però credo che sia sempre interessante e utile riflettere su queste tematiche; non perché bisogna vederle come una malattia o come un qualcosa da curare, ma semplicemente perché nelle persone c’è sempre molta disinformazione ed è facile saltare a conclusioni stereotipate e pregiudizievoli.

Consiglio Watamote a chiunque, al di là che possa, oppure no, piacere, è una serie che può dare davvero dei buoni spunti di riflessione a tutti.

Buona visione!