Intervista: Mika Kobayashi (aggiornamento)

Quest’anno a Lucca Comics & Games ho fatto tantissimi incontri e molte interviste con personaggi noti nel mondo dei manga e della musica giapponese.

Dato che sono davvero tante, le posterò un po’ per volta in ordine cronologico, ovvero da quando ho realizzato l’intervista. La prima intervista è stata proprio con Mika Kobayashi, un’intervista un po’ sofferta a causa di piccoli errori nella prenotazione delle sale dove tenere le interviste, rilasciata Giovedì 31 Ottobre. Potete vedere anche il video dell’intervista presente in fondo all’articolo.


Shinji Kakaroth: Qual è stato il tuo rapporto col mondo della musica da piccola e quando hai deciso di voler diventare una cantante professionista?

Mika Kobayashi: La musica mi è interessata fin da piccola, perciò da quando ero bambina ho sempre pensato che questo sarebbe diventato il mio vero lavoro.


Shinji Kakaroth: Ora potresti parlarci della prima audizione e il concorso che hai vinto?

Mika Kobayashi: Quel concorso era stato organizzato da dei produttori di manga e volevano trovare delle persone reali per rappresentare dei personaggi, per cui ha vinto ed è stata scelta.


Shinji Kakaroth: Cosa hai provato man mano le selezioni andavano avanti e gli altri partecipanti venivano scremati mentre tu continuavi ad andare avanti fino in fondo?

Mika Kobayashi: Non pensavo di riuscire a vincere, quindi quando sono stata scelta è stato davvero inaspettato. Mi sono emozionata molto ed è stata una bella esperienza.

Shinji Kakaroth: Le tue canzoni le componi personalmente?

Mika Kobayashi: Riguardo le ultime canzoni che compongo, il testo lo scrivo personalmente e se c’è un pezzo al piano, lo compongo sempre io.


Shinji Kakaroth: Quando ti hanno proposto di usare delle tue canzoni come insert song per delle serie animate cosa hai provato?

Mika Kobayashi: La prima volta che mi hanno chiesto di usare delle mie canzoni non è stato per degli anime, ma per dei film e una serie di drama. Però possiamo dire che i drama e gli anime più o meno fanno parte dello stesso mondo perciò alla fine quando mi hanno chiesto di cantare anche canzoni per degli anime, mi sono molto emozionata e molto contenta.


Shinji Kakaroth: Ti sei documentata sulle serie per cui hai cantato le insert?

Mika Kobayashi: In genere la maggior parte delle volte in cui mi chiedono di cantare una sigla mi danno il testo e non conosco nulla dell’anime, perciò molte volte parlando anche con Hiroyuki Sawano, il mio produttore, cerco di immaginare che tipo di anime sarà leggendo il testo della sigla. Però delle volte mi capita di ricevere il testo in anticipo e quindi di avere tempo di documentarmi sulla serie.

Shinji Kakaroth: Tra le serie per cui hai cantato c’è Gundam Unicorn. Sei una fan di Gundam?

Mika Kobayashi: Mi piaceva molto Gundam, può sembrare un po’ strano, perché l’anime di Gundam risale a quando ero ancora molto piccola, quindi a una generazione prima della mia, però appunto per questo ho sentito da persone più grandi frasi incoraggianti come “Prova a vederlo, perché è davvero bello!”, per cui ho provato a guardarlo e mi è piaciuto, perciò mi è interessata molto.


Shinji Kakaroth: Hai sentito delle pressioni quando ti sei dovuta rapportare a questa saga così vasta e famosa?

Mika Kobayashi: In effetti ho sentito molta pressione quando mi hanno detto di dover cantare canzoni per un anime così famoso come Gundam, e infatti quando mi sono esibita per la prima volta ad un evento di Gundam, ho visto che tra la folla erano presenti anche molti fan della prima serie, quindi era un po’ come se mi dicessero “Vedi che devi impegnarti, devi farlo bene!” Perciò sono stata molto emozionata, però aver avuto l’opportunità di cantare delle canzoni per un anime così famoso è un’esperienza di cui vado fiera e ringrazio ancora le persone che mi hanno dato questa opportunità.


Shinji Kakaroth: Le canzoni che canti per gli anime sono quasi sempre in inglese o in tedesco, ma canti anche in giapponese. Come mai questa scelta?

Mika Kobayashi: Questa non è stata una scelta che ho fatto io ma una proposta dall’agenzia, soprattutto per dare una possibilità a queste canzoni di non restare ferme nelle OST, ma di cercare di far conoscere queste canzoni anche nel resto del mondo.

Shinji Kakaroth: Scriverai e canterai una canzone in italiano?

Mika Kobayashi: Sì, vorrei provare a cantare anche in italiano, questo è il quarto anno che vengo in Italia, per cui conosco già parecchie persone, per cui so a chi chiedere consiglio sulla pronuncia, perciò sicuramente proverò a cantare qualcosa.


Shinji Kakaroth: Leggi manga o vedi serie animate?

Mika Kobayashi: Sì, m’interessa il mondo dei manga e degli anime. Ma tra i due, preferisco leggere manga, e in genere passo in libreria e trovo qualche manga che mi piace, finisco sempre per comprarne. Mi interessa anche il mondo degli anime ma in genere non quelli più famosi che danno in tv, ma cerco su internet delle serie più di nicchia e particolari.


Shinji Kakaroth: Qual è il tuo mangaka preferito?

Mika Kobayashi: Se devo proprio dire uno dei miei mangaka preferiti direi Osamu Tezuka. Ma ce ne sono davvero tantissimi che mi piacciono, per cui questa domanda mi mette un po’ in difficoltà.


Shinji Kakaroth: Questa non è la prima volta che vieni ad esibirti in Italia. Che ne pensi dell’Italia?

Mika Kobayashi: In questi quattro anni l’immagine che avevo dell’Italia pian piano è cambiata. All’inizio, quando sono venuta qui la prima volta, avevo in mente tutti gli stereotipi che avevo sentito sull’Italia “Gli italiani sono fatti così, attenta che hanno lo spirito latino!” Però diciamo che anche rispetto ad altre città dell’Europa che mi piacciono molto, l’Italia è particolare e gli italiani, facendoci amicizia e conoscendoli meglio, penso siano molto simili ai giapponesi, soprattutto per i rapporti e la gentilezza che hanno nei confronti del prossimo.

Per quanto riguarda d’ora in poi, quest’anno sono stata prima  a Firenze, poi a Siena e infine a Lucca, ma non ho mai avuto la possibilità di visitare tutta l’Italia, per cui uno dei miei progetti futuri sarà cercare di fare un tour per girare tutta l’Italia e cantare in tutta la penisola.

Shinji Kakaroth: Poi dire qualcosa ai tuoi fan che domani vengono a sentirti cantare?

Mika Kobayashi: Sentire i CD ovviamente è diverso rispetto ad un concerto live, ma dato che in Italia vengo una volta l’anno, sappiate che sentire un concerto live è molto meglio, per cui venite a vedere il concerto.


Shinji Kakaroth: Sei interessata anche alla musica tradizionale giapponese o classica europea?

Mika Kobayashi: Sì, mi interessa tanto.


Shinji Kakaroth: Come musica contemporanea sia giapponese che straniera hai qualche gruppo che ti piace particolarmente?

Mika Kobayashi: Non conosco bene la musica che attualmente è famosa in Europa per cui al posto di dire quali sono i suoi preferiti, vorrebbe sapere se avete qualche consiglio da darle.


Shinji Kakaroth: Direi i classici, come i Beatles e al momento sto risentendo molto i Red Hot Chili Peppers.

Mika Kobayashi: Sì, li conosco i Beatles! Certo, capisco.


Shinji Kakaroth: E come musica giapponese?

Mika Kobayashi: Non mi piace un solo gruppo, perché ascolto molte cose e ora non mi viene proprio in mente una canzone preferita. Preferisco leggere letteratura, e visto che lavoro nel campo della musica cerco di non sentirne troppa perché poi finirei per farmi influenzare.

Shinji Kakaroth: Che ne pensi dei Linked Horizon, che hanno fatto le sigle di Shingeki no Kyojin?

Mika Kobayashi: Li ho visti una volta sola, durante un evento per Shingeki no Kyojin, e quindi non saprei proprio come rispondere.


Shinji Kakaroth: La sigla di Shingeki no Kyojin è stata tanto rimaneggiata su internet. Su Youtube hanno fatto tanti AMV con la base musicale, che ne pensa  di Guren no Yumiya, la prima sigla iniziale?

Mika Kobayashi: Non saprei davvero cosa rispondere. Però mi piacciono tanto i brani che compone Sawano, perciò li ascolto sempre.


Shinji Kakaroth: Qual è il tuo sogno per il futuro?

Mika Kobayashi: Per quanto riguarda il mio sogno per il futuro, mi piace molto viaggiare e mi è capitato di visitare altri posti in Europa, come in Spagna e in Olanda e le caratteristiche di questi paesi mi sono piaciute tantissimo, ma non solo il cibo o i luoghi. Mi piacerebbe visitare anche altri posti in Europa e cantare nel maggior numero di paesi possibile. Inoltre mi piace viaggiare e parlare del Giappone in giro per il mondo, per cui vorrei che voi veniste in Giappone e conoscere i giapponesi.


Inoltre Mika Kobayashi ha anche tenuto un incontro col pubblico di cui vi presentiamo un piccolo assaggio:

DJ Shiru: La composizione o la performance dal vivo, quale delle due cose la emoziona maggiormente? Lo scrivere una canzone e poi pensare “Oh, questa canzone l’ho scritta io!” oppure essere sul palco e vedere il pubblico che reagisce a quello che gli si propone?

Mika Kobayashi: Sono entrambe cose che mi emozionano.


DJ Shiru: Dopo un concerto dal vivo come quello di ieri sera, dove il pubblico ha risposto molto bene e ha apprezzato. Kobayashi Mika è un tipo di persona che pensa “Ah, ho fatto un bel concerto!” oppure il tipo di artista che pensa “Però dovevo fare meglio!”?

Mika Kobayashi: Sinceramente ci sono alcuni momenti belli, ma avendo tanti live sia in Giappone che all’estero, ora sto imparando cosa fare per potervi accontentare al meglio.


DJ Shiru: La tua carriera è divisa più o meno in due settori: le colonne sonore le cui canzoni sono scritte da altri e le canzoni ed i CD con canzoni sue. I due stili sono abbastanza diversi, il suo stile personale quanto influenza il suo modo di interpretare le canzoni scritte da altri e come influenzano quelle che compone personalmente?

Mika Kobayashi: In origine volevo diventar semplicemente una cantante, ovvero una persona che canta brani scritti e composti da altri. Però credo di non essere riuscita a interpretare bene i brani in quel momento, perché ancora non capivo perché quei brani erano stati scritti e composti a quel modo. Dopo aver cominciato a fare le composizioni personalmente, ho cominciato a comprendere i concetti, le emozioni e gli obiettivi dei brani composti.


DJ Shiru: Canti e suoni al pianoforte, quale delle due è nata prima? Quando compone, comincia dal piano e poi aggiunge la voce oppure con l’armonia vocale a cui aggiunge la musica?

Mika Kobayashi: Quando comincio la composizione invento una scena o una storia da cui poi nasce la melodia, col piano inizio a fare la composizione a cui poi aggiunto l’armonia vocale e poi invento le parole. Il mio stile è questo.


Ringraziamo Mika Kobayashi per la disponibilità, Alessandra che ha interpretato per noi, oltre ovviamente a DJ Shiru e gli amici di Ochacaffé.

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