Takeshi Obata: conferenza stampa di Lucca Comics 2012

Venerdì 2 Novembre 2012, alle ore 10 c’è stata una conferenza stampa riservata unicamente ai giornalisti dove Takeshi Obata ha concesso a ciascuno dei presenti di fare domande, e nanoda.com era presente con SNeptune84 e Shinji Kakaroth.


Ad aprire la conferenza, Marco Billitteri ha voluto brevemente presentare il sensei, focalizzandosi sui punti più importanti riguardo il famoso disegnatore.

Ha voluto sottolineare quanto il maestro Obata sia d’importanza mondiale, in particolare si è soffermato su due punti:

  1. Il maestro Obata ha ottenuto un grosso seguito a livello di pratiche di condivisione dei suoi fans: cosplay e fanzine dedicate ai suoi personaggi non sono che due delle svariate forme con le quali i suoi fans esprimono la loro ammirazione verso il sensei Obata, aumentandone la sua fama.
  2. Il sensei Obata ha la straordinaria capacità di unire l’inquietudine che può essere intrinseca della trama del manga con uno stile di disegno adatto allo scopo, modificandolo in base alla storia che deve narrare.

A seguito di questa breve presentazione, i giornalisti sono stati chiamati uno dopo l’altro per esporre le loro domande, alle quali il maestro Obata ha risposto in maniera esaustiva.

D: Cosa ne pensa delle edizioni italiane delle sue opere?

R: Durante la realizzazione dei miei manga non avrei mai pensato che essi potessero essere esportati in altri stati, tantomeno in Italia. Per questo, quando sono venuto a sapere della cosa, sono stato veramente molto felice della notizia. Inoltre il sapere che qui a Lucca sono state vendute ben seicento copie dei miei manga mi ha reso ancora più felice.

D: In Hikaru No Go i personaggi principali hanno tutti nomi legati alla luce, mentre in Death Note il protagonista è Light, che significa appunto luce. C’è dunque una continuità tra le due opere?

R: I due sceneggiatori sono diversi per le due opere, è solo una coincidenza se i nomi sono simili.

D: Dato che ha lavorato con diversi sceneggiatori, come si è riflesso il loro modo di scrittura nell’impostazione delle sue tavole?

R: La difficoltà maggiore non è stata per la differenza tra i diversi sceneggiatori, bensì per il cambio di genere tra le opere. Hikaru No Go è ambientato in un mondo reale, mentre Death Note è un fantasy, un mondo totalmente fantastico. Ricordo che per Death Note sono stato molto ispirato da una gita a Roma che ho fatto qualche anno fa.

D: Come è nato il duo Ohba/Obata? C’è subito stata intesa tra voi due oppure è cresciuta nel tempo?

R: Con la sensei Ohba mi sono subito trovato bene. Ho trovato subito interessante la sua sceneggiatura, questo mi ha spinto a lavorare bene con lei.

D: Death Note e Bakuman hanno personaggi completamente diversi e ambientazioni totalmente differenti. Qual è stato il più difficile da disegnare?

R: I due manga sono diversi, è vero, ma grazie alla sceneggiatura della sensei Ohba è stato facile immaginarmi ogni singolo personaggio, dato che è sempre molto interessante. I più difficili da creare sono stati Ryuk e Saiko, gli altri sono stati molto semplici.

D: Hanno parlato della realizzazione di un remake americano di Death Note. Nel caso dovesse succedere, preferirebbe che la storia venisse ambientata in America oppure in Giappone? E gli attori li vorrebbe americani o giapponesi?

R: Al momento il remake è solo una voce, ma sarei felicissimo se decidessero di realizzarlo veramente. Sicuramente mi piacerebbe che utilizzassero l’ambientazione originale, per quanto riguarda gli attori lascio libertà di scelta, non ha grande importanza.

D: Qual è stato il personaggio più facile da disegnare? E quello più difficile?

R: In Death Note ci sono tanti shinigami, mi sono divertito parecchio nel realizzarli, soprattutto Ryuk. Il personaggio che mi sta più antipatico, invece, è Misa Amane e in generale tutti i personaggi femminili, e questo penso sia dovuto alla mia totale incapacità di capire le donne.

D: Bakuman parla del lavoro di una coppia di mangaka. Quanto di quello descritto all’interno del manga corrisponde al suo lavoro quotidiano?

R: Nella maggior parte dei casi ciò che è rappresentato in Bakuman corrisponde alla realtà, per questo, disegnando alcune scene, soffrivo, ricordando le esperienze passate.

D: Nella sua prima opera era sia sceneggiatore che disegnatore, ora invece è solo disegnatore. In futuro potrebbe tornare a fare da sceneggiatore alle sue opere o continuerà ad essere unicamente disegnatore?

R: A me è sempre piaciuto disegnare, mi diverte molto farlo. Non sono molto bravo nelle sceneggiature, quindi se ho una sceneggiatura già scritta posso dedicarmi unicamente al disegno. Al momento non sono intenzionato a sceneggiare un’opera, ma se dovesse venirmi in mente qualche buona idea, potrei anche tornare a realizzare opere totalmente mie.

D: Come vi è venuta l’idea di realizzare un manga come Death Note, in cui il protagonista principale è in realtà l’anti-eroe?

R: L’idea è della sensei Ohba, non mia, comunque anche io mi sono meravigliato della cosa, dato che era un discorso totalmente nuovo. Di solito nei manga c’è il protagonista buono e l’antagonista cattivo, quello da battere, la novità della sensei Ohba mi ha particolarmente divertito.

D: Quanto è stato importante Hikaru No Go per la sua carriera?

R: Hikaru No Go è stata una grane occasione di andare avanti. Grazie a questo manga ho potuto approfondire la qualità dei miei disegni e lo sceneggiatore mi ha permesso anche di imparare molte cose.


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