One Piece: Arrestato venditore di figure pirata di Nami

Un uomo è stato arrestato per aver venduto delle figure di Nami di One Piece come mamma l’ha fatta, accusato di aver infranto le regole del copyright per non aver ottenuto il permesso dalla Toei di vendere questo oggettino assai sexy.

Il caso si incentra sulla vendita in asta di una collezione chiamata “ma-kaizou figures”, ovvero delle figure originali che sono state modificate dopo l’acquisto, di solito dando risalto al fascino erotico delle protagoniste.

La cellula investigativa dei crimini cibernetici di Chiba ha scovato un 33enne disoccupato di Tokyo che ha rivenduto 3 figure modificate di One Piece, che mostrano Nami completamente nuda e in situazioni erotiche, ad alcuni uomini di Nara ed altri posti via aste online, facendogli guadagnare 40.000 ¥ (circa 400 €).

L’hanno accusato di aver infranto le regole del copyright, visto che non aveva ottenuto alcun permesso dalla Toei Animation per vendere le figure.

La polizia ha aggiunto che c’è la possibilità che stesse importando delle figure in gran quantità dalla Cina e sta procedendo con le investigazioni, dopo aver confiscato 50 figure “pirata” di vari personaggi femminili di One Piece dopo aver perquisito la sua casa, e sospettando che i suoi guadagni dalle vendite pari a 1.000.000 ¥ (circa 10.000 €).

Ovviamente lui rigetta ogni accusa, dicendo “Ho ottenuto il permesso di rivenderle dai fabbricanti in Cina. Pensavo fossero prodotti ufficiali.”

Toei ha inoltre lanciato in precedenza un caso simile contro delle figure illegalmente modificate e rivendute di Kamen Rider, anche se questa è la prima volta che è stato preso di mira One Piece.

Online, come sempre, c’è grande sconcerto per quel che potrebbe causare l’abuso delle leggi sul copyright sul mercato delle doujinshi, senza preoccuparsi di qualcuno che rivende una versione modificata di un certo prodotto senza il permesso dei detentori del copyright:

“Si può essere arrestati per una scemenza simile!?”

“Immagino che la prossima volta andranno ad arrestare tutta la gente al Comiket?”

“Quindi le doujinshi sono OK ma le figure NO?”

“Quindi immagino che rivendere un kit preconfezionato non vada bene…”

“Se questo non va bene, allora le doujinshi erotiche verranno fatte a pezzi. Spingere così tanto i diritti sul copyright è una follia, a quel punto anche se si modificasse un auto e poi la si mettesse in vendita, sarebbe un’infrazione del copyright?”

“Al solito, ignorano completamente tutte le frodi come i pachinko ed altre scemenze…”

“Penso che il caso fosse centrato più sulle modifiche che non il fatto che le importasse dalla Cina, o mi sbaglio?”

“Ma lasciatelo stare, non è che le stesse producendo e vendendo in massa. Spingere le leggi del copyright a questo punto finirà con l’impedire la crescita culturale!”

“Quindi sarebbe illegale comprare un prodotto, aggiungerne valore, e poi rivenderlo a una terza persona senza il permesso del venditore originale? O è solo perché non gli va giù che sia una figure erotica? In tal caso finirebbero per spazzar via il mercato delle doujinshi.”

Ecco alcuni esempi delle sue figure (per qualche strano motivo, la polizia non ha postato alcuna foto degli oggetti sotto accusa):

Fonte: Sankaku Complex