Camere a gas per cani in Giappone

Ci sono diversi articoli nel web che parlano delle camere a gas. Addirittura negli Stati Uniti ci sono alcuni stati (fortunatamente non la maggioranza) che fanno ancora uso di queste armi fatali.

cane camera gas
E’ tutta un’altra storia invece per il Giappone. Secondo un’indagine del Sunday Mirror, oltre 250 mila animali vengono uccisi in quello che i Giapponesi chiamano disgustosamente “Dream Machines”, Macchina dei Sogni, gestita dal governo. Si tratta su uno stanzino dove viene emessa della anidride carbonica con gli animali dentro. Lo stanzino si riempie di gas mortale e nel giro di 10 minuti, l’orrore negli ululati e nei piagnucolii strazianti degli animali che si contorcono nell’agonia. Nel 2011, circa 200.000 cani e gatti sono stati soppressi in queste camere a gas. Un vero e proprio “nastro trasportatore verso la morte”, come affermò il Sunday Mirror.

Tale carneficina ha un costo che supera i 400 miliardi di yen (circa  25 miliardi di euro). Inoltre, si calcolano circa 23 milioni di cani e gatti in Giappone, superiore al numero dei cuccioli. Gli allevatori di cani non regolarmente abilitati vendono le razze che vanno di moda con alcuni che costano addirittura fino a 6000 euro, che riempiono le finestre di migliaia di negozi di animali giapponesi. Tuttavia, coloro che non riescono a venderli o che sono troppo vecchi per poter riprodursi, un filo rosso  al collo di questi animali ha riservato a loro una fine atroce.  La cosiddetta macchina “Macchina dei sogni” è completamente meccanizzata ed è situata in centri sanitari chiamati Hokenjos. Ce ne sono 108 in Giappone che uccidono in media 550 animali al giorno.

Queste camere a gas furono inventate dagli scienziati giapponesi. La beffa di tali atrocità è che il buddismo, religione locale del sol levante, insegna che ogni vita è sacra. Eppure, come dimostrano le foto, non c’è spazio alla compassione nel fiorente commercio di animali domestici in Giappone.

Fu consentito l’accesso a tali strutture ai giornalisti. A Chiba, a 50 miglia da Tokyo, ci 6 camere con pareti in acciaio inox che possono contenere circa 30 cani.

“E’ tranquillo ora”, afferma il signor Nohira, il direttore dell’ Hokenjos. “Riceviamo gabbie piene di cuccioli soprattutto poco prima dell’estate” Nel 2010, più di 5000 gatti e 2000 cani sono stati abbattuti solo in questa struttura. Tra le decine di gabbie piene di animali, bassotti, terrier e barboncini. Rimangono nella struttura per una settimana, dopodiché, vengono uccisi. Gli animali vengono soppressi di mattina (verso le 8:30) tra il martedì e il venerdì, costringendoli a farli camminare lungo un corridoio stretto che porta alla famigerata camere di morte. Mr Ishizaki, un’operatore della struttura, preme un pulsante verde della sala controllo. I cilindri cominciano a rilasciare l’anidride carbonica. “Quando lo faccio è molto triste”, spiega. “Adesso però è solo il mio lavoro. Non mi ci soffermo più di tanto”. Il fetore della morte riempie la stanza, dove sulle pareti metalliche si sentono le agonie delle creature sofferenti. “I cuccioli e i gauti muoiono più lentamente perché il gas richiede tempo per penetrare nei loro corpi minuscoli”, spiega il signor Ishizaki. Una volta morti, i corpi di tali creature vengono portati in un’inceneritore. Il calore portato a 600° C li trasforma rapidamente in cenere, che viene messa in barattoli di plastica bianchi etichettati come rifiuti industriali.

Secondo le cifre ufficiali, il 90% degli animali domestici abbandonati sono sottoposti a tale destino da parte del governo ogni anno.  Uno dei motivi di tali atrocità sono dovuti al fatto che i cani giapponesi di razza hanno un tasso elevato di difetti genetici. Un’altro fattore è che è anche questione di moda, dove solo i cani che vanno più in tendenza sono i meno soggetti a tale destino.

Molti animalisti sono in attività di protesta per far chiudere gli hokenjos. Anche all’estero, come in America, si cerca di non far arrivare tali macchinari che segnerebbero la fine di diverse razze di animali.

“La gente li compra senza alcun pensiero e poi buttarle via come giocattoli.”

“Sarebbe meglio se i giapponesi del tutto smesso di comprare animali dai negozi. Allora non ci sarebbero gli hokenjos”

Queste fabbriche animali minuscoli, spesso convertiti in case rozzamente, sono farciti con squallide gabbie di animali domestici.”

“Le leggi attuali sono inadeguate, ambigue e debolmente forzate”


Fonte: mirror.co.uk