Moryo no Hako Anime
Moryo no Hako (meglio noto come Moryo’s Box) è un anime, composto da 13 episodi, tratto dal romanzo di Natsuhiko Kyogoku pubblicato da Kodansha nel 1995. Prodotto dallo studio MADHOUSE, è stato diretto da Ryosuke Nakamura; il character design è stato affidato alle CLAMP ( Blood-C, Code Geass: Lelouch of the Rebellion ), le sigle, iniziale “Lost in Blue” e finale “Naked Love“, sono cantate dai Nightmare (Claymore OP, Death Note OP e ED) .
Dal romanzo è stato tratto anche un film e un manga illustrato da Aki Shimizu e scritto da Natsuhiko Kyogoku stesso. In Giappone è stato trasmesso nell’autunno del 2008; in Italia l’anime è tuttora inedito, mentre a breve verrà pubblicato il manga ad opera della Star Comics.
Moryo no Hako trama
Giappone, 27° anno dell’Era Showa. Yoriko e Kanako sono due giovani studentesse del liceo diametralmente opposte eppure grandi amiche: Yoriko è timida e insicura, viene da una famiglia povera con una madre che non la capisce, Kanako invece è bella, decisa e intelligente. Ma il rapporto tra le due ragazze è ben più di una semplice amicizia, c’è un legame profondo tra le due.
Durante uno dei loro incontri notturni Kanako rimane coinvolta in un terribile incidente ferroviario ed in fin di vita viene trasportata presso il più vicino ospedale. Sul treno dell’incidente è presente il detective Shutaro Kiba che inizia ad occuparsi del caso.
Giunta in ospedale la sorella maggiore di Kanako e il suo avvocato raccontano al detective che la ragazza era sul punto di ereditare l’intero patrimonio della sua ricchissima famiglia, ed è fondamentale che sopravviva. Per questo viene trasferita in uno strano ospedale a forma di scatola. Nel mentre si verifica una serie di omicidi di studentesse, i cui corpi smembrati vengono ritrovati all’interno di scatole. I due casi iniziano pian piano ad intrecciarsi fino a quando la ragazza in fin di vita scompare dal misterioso ospedale…
Moryo no Hako Recensione
La storia risulta in un primo tempo torbida e caotica, si ha la presentazione dei molti personaggi che fanno, chi più chi meno, parte dell’intricata rete di misteri che avvolgono questi casi. Ai personaggi seguono cambi di scena e situazioni apparentemente sconnesse tra di loro. Tuttavia durante la visione dei 13 episodi si respira un’atmosfera inquietante e i vari indizi che emergono lasciano intravedere una trama più grande senza mai svelarla del tutto tranne, ovviamente, negli ultimi episodi in cui il ritmo della narrazione si fa quasi serrato.
Personalmente ho trovato il tutto piuttosto interessante anche se in certi punti piuttosto complicato. In particolare, a mio avviso, parte delle spiegazioni di Kyougokudou,un erudita esorcista coinvolto nel caso per la sue conoscenze nel campo dell’occulto, risultano un po’ difficili da seguire, in quanto cita una lunga serie di testi (realmente esistenti), che per chi non è esperto della materia tendono , alla lunga, a far perdere il filo del discorso. Personaggio che ho apprezzato per la sua peculiarità è lo scrittore Sekiguchi che con il suo punto di vista e le sue ossessioni risulta essere uno dei personaggi meno stereotipati e più interessanti.
L’atmosfera è un mix di mistero, calma e inquietudine che fonde in sé i tratti tipici di una detective story e elementi horror e stuzzica non poco la curiosità, ma per la complessità e i temi trattati lo consiglio decisamente per un pubblico adulto. A livello tecnico l’anime è molto buono, molto bello il character design delle CLAMP e le animazioni sono davvero ben strutturate, lo stesso vale per le musiche: ho apprezzato molto la canzone di apertura “Lost in Blue”e un po’ meno quella di chiusura “Naked Love”.
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