Canto del cielo perduto

Canto del cielo perduto: Manga

Opera prima di Yuana Kazumi, Canto del cielo perduto (空夢のうた – Sorayume no uta, lett. “Canto del cielo sognato”) è uno Shojo manga Drammatico, con elementi di tipo Fantasy.

Per stessa ammissione dell’autrice, Sorayume no uta doveva essere in origine una breve one-shot, ma grazie alla spinta del suo editore e della casa editrice, è riuscita a completare un intero tankobon, unendo ed arricchendo due storie brevi, creando un manga con una “stessa storia”, ma con “punti di vista e protagonisti differenti”.

Il manga completo è stato poi pubblicato in Giappone dalla Kadokawa Shoten nel 2001, mentre in Italia dalla Star Comics nella collana Kappa Extra numero 108, nel Giugno del 2007.


Canto del cielo perduto: Trama

Guerre, inquinamento, distruzione.

Tutto questo ha portato l’uomo alla distruzione della superficie della Terra, e lo ha costretto a rifugiarsi in rifugi sotterranei ipertecnologici, in modo da poter sopravvivere.

In una di queste città, abitano Mana, una ragazza energica con la passione per la tecnologia ed il sogno di riportare l’umanità in superficie, in modo da poter osservare il cielo splendere ancora come un tempo, e Ciel, uno S.B.A.N.T. (acronimo di Specified Biobehavioral Android New Type), ossia un Robot.

Ogni giorno era esattamente come il precedente:

Mana aiuta il nonno con le sue ricerche sul cielo ed il povero Ciel combina mille guai a causa del suo essere difettoso (problema che lo fa sentire spesso in imbarazzo, soprattutto quando non capisce il significato delle frasi dette da Mana).

La felicità però non è eterna…

I genitori di Mana, irrequieti da quando il vecchio ricercatore ha detto loro che lascerà in eredità la sua immensa fortuna al centro di ricerca sul Cielo, spingono il nonno giù dalle scale, uccidendolo.

In preda alla furia, Ciel, in stato di shok nel vedere il nonno, suo “padre” morto,  li uccide entrambi in maniera atroce, sotto gli occhi increduli di Mana.

Ripresa conoscenza di se stesso, Ciel fugge ed incontra i membri del “Cielo Blu”, un gruppo di ragazzi con il sogno di raggiungere il cielo come lui, ma Ciel non è solo… la polizia ha mandato un’altro S.B.A.N.T. per catturarlo e disattivarlo:  AR.


Il dominio delle stelle: Trama

AR è uno S.B.A.N.T. ossessionato dal desiderio di porre fine alla sua vita.

Il robot è alla ricerca disperata del suo “modello gemello”, un robot con le stesse sue stesse caratteristiche, senza il quale, AR non può disattivarsi.

AR portato dalla dottoressa Hazuki, una giovane ricercatrice che tenta di riportare in vita il suo fidanzato morto anni addietro, le propone di utilizzare il suo corpo d S.B.A.N.T. come contenitore per i ricordi del fidanzato, in quanto, inserendo dei nuovi ricordi nel suo corpo, lui finalmente cesserà di esistere.

La ricercatrice inizialmente desiste, ma poi si lascia convincere dalle parole di AR.

Il procedimento però subisce un intoppo, e la dottoressa è costretta a riavviare AR privo di entrambe le personalità, creando così una macchina assassina, priva di ogni rimorso.

Hazuki ora vive in preda al rimorso per aver trasformato AR in un mostro senz’anima, mentre AR viene inviato dalla Polizia in una missione altamente rischiosa: fermare uno S.B.A.N.T. accusato di pluriomicidio.

空夢のうた © 2001 Yuana Kazumi / Kadokawa Shoten Publishing Co., Ltd. ALL RIGHT RESERVED


Canto del cielo perduto: Recensione

Non so cosa possa compire maggiormente il lettore.

I disegni sono semplicemente incantevoli, un tratto veramente magnifico se viene considerato che questo è stato il primo manga di un’autrice, sia nelle pagine, che nella cover, passando per gli schizzi inseriti qua e là nei vari capitoli.

La trama dell’opera inoltre, seppur breve, riesce a possedere un ritmo che non annoia in nessuna pagina, anzi, è forse la brevità che rende ancora più accentuata questa sua caratteristica.

L’idea del mondo sotterraneo forse non è delle più originali, ma la Kazumi è riuscita ugualmente a tesserci una trama molto romantica, seppur drammatica, degna di Shojo manga più famosi e commerciali.

I protagonisti sono stati creati con molta cura, nel minimo dettaglio, dai vestiti alle singole ciocche dei loro capelli, sia nelle versioni “normali”, sia in quelle “deformed” che rimangono anch’esse molto carine e divertenti (esempio lo abbiamo quando Ciel recupera il suo peluche, scena utilizzata in due occasioni differenti).

Una pecca va invece al personaggio di Iku, davvero troppo poco femminile… tanto da sembrare un ragazzo durante le prime pagine in cui viene presentata.

Altra pecca è la scarsa caratterizzazione dei personaggi non protagonisti, resi ancora peggiori se affiancati a personaggi decisamente meglio caratterizzati come Ciel, Yu o AR.

L’opera in se è da considerarsi una piccola pietra preziosa.

In pochi ne conoscono l’esistenza, ancora meno ne riconoscono il valore, ma se si considera quell’immenso universo che è il genere Shojo, Canto del cielo perduto rimane uno degli esponenti del genere che non deve mancare nelle nostre librerie.


Canto del cielo perduto: Star Comics Edizioni

L’edizione Star Comics è l’edizione regolare da 4.20€ tipica dei prodotti di nicchia.

Nessuna sovraccoperta e 176 pagine in formato 12 cm × 18 cm stampate in Bianco e Nero, forse non rendono giustizia ad un’opera splendida come questa, ma almeno non ne allontanano l’acquirente come molte altre vendute con un prezzo decisamente superiore.

La traduzione è buona, ma non ottima, forse troppo letterale, con un adattamento decisamente migliorabile… In alcune pagine, inoltre, sono presenti degli ORRORI di battitura che per un prezzo simile non dovrebbero essere presenti.