Gamaran

Durante la metà dell’epoca Edo uno regione del Giappone diventò il rifugio per i maestri di arti marziali macchiati da reati o che avevano tradito la via della virtù. Questi, capaci di credere solo nella forza, trovano il senso della propria vita non nell’onore ma nella violenza, nelle battaglie e negli scontri all’ultimo sangue dove decidere chi ha diritto di vita e chi no. Questo luogo si chiama Unabara – Il Covo dei Demoni.
Dopo secoli il reggente Washizu Naosata, ormai vecchio, decide di scegliere il suo successore. Per questo convoca i suoi 31 figli e secondo le leggi della regione comunica loro che solo il più forte fra loro potrà ascendere al trono. Così da loro il compito di cercare un maestro di arti marziali a cui assegnare il ruolo di “campione”. Questi dovranno scontrarsi come rappresentanti finché non ne rimarrà solo uno. La nuova guida di Unabara può essere solo colui che ha al suo fianco il miglior combattente del regno, il vincitore della sfida.
Washizu Naoyoshi, uno dei 31, un illegittimo figlio di una serva e parificato agli altri, ricordando le gesta del famoso samurai Kurogane Jinsuke che è stato capace di uccidere oltre mille avversari senza mai una sconfitta, raggiunge il dojo Ogame Ryu nel bel mezzo di impervie montagne.
Purtroppo per lui scopre che non si hanno più da molti anni notizie di Jinsuke e che il dojo ha un solo allievo di quattordici anni: Gama Kurogane, figlio proprio di colui che stava cercando. Visto il suo modo di combattere particolare ma allo stesso tempo impressionante Naoyoshi decide di scegliere proprio quel ragazzino come suo rappresentante per il torneo. Gama, desideroso di diventare più forte affrontando nuove esperienze e scontri, accetta. Inizia così la lunga strada di scontri, avventure, e momenti difficili verso il torneo per la successione.
La narrazione passa dal raccontare gli scontri senza regole e formalità, agli intrighi di palazzo per la successione… passando per l’evoluzione dei personaggi tralasciando numerose porte aperte per interessanti sviluppi: il destino del padre di gama e del dojo Ogame, il destino di Unabara tutta rispetto al Giappone in fermento ecc…
Un manga moderno e ricco d’azione, disegnato in maniera notevole, figlio di una nuova generazioni di autori del genere samurai/combattimenti che fa proprio l’elemento caratteristico dei maestri, ossia la ricercatezza nelle tecniche di combattimento e la spettacolarità dei duelli, con gli elementi shonen più moderni facendo spazio anche a periodi comici, seguendo in pratica la via che vede, almeno in Italia, come battistrada Kenshin il Samurai Vagabondo.
Il character design di Yousuke Nakamaru, che ricorda un po’ quello dei personaggi principali della serie TV anime di Grappler Baki, rende bene i personaggi legati al loro ruolo; ovviamente non è il realismo l’elemento fondamentale del disegno, essendo un manga shonen è cosa naturale, ma le plasticità delle pose, le tavole degli scontri precise nelle proporzioni in primo e secondo piano, così che il senso di azione trasudi dal tratto.
L’edizione italiana a cura di Star Comics, formato e carta da manga per edicola, senza sovracoperta, mantiene giustamente i nomi originali dei vari dojo e tecniche indicandone solamente la traduzione. Le onomatopee sono tradotte ed editate graficamente.
Amicizia, avventura, e crudi scontri fino alla morte si alternano dando come risultato una lettura fino al nono volume (ultimo al momento della recensione) mai noiosa.