She is Mine

Due amici, Haru Murakami e Ryotaro Sano, che si conoscono da 10 anni, due caratteri diversi uno remissivo e uno intraprendente, nello stesso momento vengono folgorati dalla stessa ragazza, una nuova compagna di classe… Mirei Nakagawa… molto particolare.
Il primo giorno di scuola lascia tutti a bocca aperta per il suo modo di presentarsi ai compagni: si comporta in maniera così stramba tanto da mettere in soggezione gli altri nonostante il suo bell’aspetto.
Incapaci di dirle di no i due si fanno coinvolgere da Mirei nel tentativo di lasciare il suo fidanzato troppo ossessivo: purtroppo però scoprono che il suo “ex-amore” non è un normale studente delle superiori ma una specie di bullo molto più grande di loro e il povero Haru passa in un attimo dall’essere felice di impersonare il ruolo del “nuovo-amore” all’essere disteso per terra colpito da un pugno in pieno volto.
Da quel giorno la vita scolastica dei due ragazzi sarà sempre più in balia delle uscite sconclusionate di Mirei, dei suoi atteggiamenti totalmente dettati dall’istinto dell’attimo che li mettono sempre in situazioni imbarazzanti.
Haru è decisamente quello più colpito da lei, anche perché Ryotaro preferisce le ragazze calme e posate (ha una cotta da tempo per una sua compagna di nome Naru). Siccome ogni tentativo di comprendere i processi logici della ragazza risulta loro vano, si passa all’attacco frontale ma seppur misterioso il cuore di Mirei è già di qualcun altro…
Una storia breve che racconta un’amicizia e l’inizio di un amore… un triangolo inconsapevole dove tutti credono di capire gli altri ma in realtà non lo fanno, dove diversi caratteri si confrontano e si affascinano istintivamente perché tutti in un modo o nell’altro complementari.

She is Mine risulta essere un prodotto di piacevole lettura. Caratterizzato, similmente a quelli del precedente lavoro di Ao Mimori B.O.D.Y. , da bei tratti nei primi piani e qualche imprecisione proporzionale nei trequarti lontani, semplice nei fondali, curato nei pochi retini.
Presentato da Star Comics in due volumi di edizione standard, si rivolge in particolare a chi ama gli shojo semplici e non sfrontati, con una trama non profonda nella caratterizzazione ma che riesce comunque a dipingere abbastanza bene l’ego e il carattere dei personaggi.

Non è certamente il miglior shojo teens che potete leggere, per capirci non è Mars di Fuyumi Soryo o Cortili del Cuore o Bokura ga Ita, quindi se siete in cerca di spessore e qualità assoluta passate, ma nella sua semplicità risulta, a mio avviso, migliore di tanti smut recenti; il fatto di essere una storia breve non gioca un ruolo negativo in quanto proprio la struttura della trama breve evita di far scadere tutto l’impianto nel filler o nella banalità, un rischio non così impossibile vista la parte centrale di B.O.D.Y.