“Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo… […] Allora la terra intera presa d’ammirazione, andò dietro alla bestia e gli uomini adorarono il drago perché aveva dato il potere alla bestia e adorarono la bestia dicendo: “chi è simile alla bestia e chi può combattere con essa?” (Apocalisse di Giovanni 13, 1- 4).
Si apre con questa terrificante frase tratta dall’apocalisse della Bibbia il manga scritto e disegnato da Naoki Urasawa tra il 1994 e il 2001: “Monster”.
Il manga è stato edito in Giappone dalla Shogakukan in 18 tankobon, mentre l’edizione italiana è stata affidata alla Planet manga.
Monster trama:
Partiamo però accennando la storia di questo capolavoro:
Kenzo Tenma è un abilissimo chirurgo neurologico giapponese che lavora per una importantissima clinica tedesca (a Dusseldorf).
Il giovane medico scoprirà presto però che, anche all’interno di un ospedale, dove ogni vita dovrebbe avere la stessa importanza vi è della (scorretta) politica, dove gli interessi e la fama della clinica stessa hanno la priorità sulle stesse vite umane.
Ovviamente, il medico giapponese si oppone a questa politica decidendo di curare un bambino con un proiettile in testa che il sindaco della città. A causa di questa scelta, il promettente medico si vedrà sbarrate tutte le strade per una scalata ai vertici dell’ospedale e della medicina.
Qualcosa però succede, una notte, in modo totalmente inspiegabile, tutti gli oppositori del dottor Kenzo Tenma verranno uccisi (dal primario fino al direttore della clinica). Inizia così una ricerca, la ricerca dell’assassino, la ricerca di quello che è forse diventato…un mostro.
Monster Planet Manga
L’edizione italiana presenta (come quella giapponese) 18 volumi che sono stati pubblicati dal 2003 al 2005.
I tankobon presentano tutti una sovraccoperta dalla costina bianca mentre la facciata raffigura i personaggi che adornano uno schema di colori predominanti (diverso per ogni volume).
Il prezzo di ogni tankobon è di 4.00 euro per i primi 13 volumi, mentre per i restanti cinque il prezzo è salito a 5.50 euro (soltanto nei volumi 2 e 3, nella costina è presente il sottotitolo “l’orrore dentro di noi”).
Le pagine sono abbastanza buone, presentano una trasparenza veramente minima e una leggera sfumatura giallognola. L’inchiostro è decisamente ottimo dato che non impregna assolutamente le dita del lettore.
Attualmente la Planet manga sta ristampando l’intera opera in una nuova edizione deluxe composta da nove volumi (ogni tankobon quindi ne racchiude due della stampa precedente) con una sovraccoperta abbastanza sottile, ma, contrariamente alla precedente, patinata e con le immagini in rilievo.
Per quest’edizione il prezzo sale vertiginosamente a 12.90 per ciascun tankobon. Nella versione deluxe le pagine sono totalmente bianche e prive di qualunque trasparenza.
Chiunque volesse recuperare quest’opera però è costretto ad acquistare la nuova edizione dato che la precedente è quasi totalmente esaurita e disponibile da privati a prezzi molto elevati dati che alcuni volumi sono diventati prezzi pregiati per collezionisti.
Monster Autore
Naoki Urasawa è famosissimo ormai in tutto il mondo per le sue trame complesse e articolate, piene di mistero e suspance, trame in grado di riuscire ad incollare il lettore fino all’ultima pagina.
Questo mangaka però, oltre a scrivere trame ottime, è abilissimo anche nel disegno, Urasawa infatti è noto per il suo disegno realistico, per essere in grado di dare ai personaggi volti, ma soprattutto espressioni completamente umane, non lasciandosi andare a fantasie sfrenate, capigliature totalmente irreali o superpoteri, demoni e spiriti.
dopo Lost, si potrebbe tranquillamente serializzare Monster e farne un successo mondiale.
Ovviamente non andrebbe ambientato in Germania, se non altro perchè gli attori tedeschi non hanno un voltio “international”.
Intenso come Pluto e preferibile a 20th century boys proprio per il realismo (nel senso che è molto meno improbabile), Monster ti lascia sbigottito per la grautità della violenza e in poche pagine lascia che il tuo cuore si apra alla speranza, nella misericordia e della redenzione, per poi comunque lasciare libero qualunque personaggio senza sacrificare il realismo all’happy end.
Toglie il fiato.
occorre del tempo per riuscire a rileggerlo, tanto forti sono le emozioni
Giudicare questo manga mi crea grossi problemi.
Ho trovato assolutamente splendidi i primi numeri, trama affascinante, personaggi ben studiati, disegno semplicemente meraviglioso.
Poi la qualità della storia ha cominciato a calare, come se l’autore scrivesse navigando a vista, senza sapere bene dove andare a parare (proprio come in Lost, guardacaso).
Ho finito tutta la serie, sicuramente un buon fumetto, ma mi ha lasciato un gran senso di insoddisfazione, proprio perché sono sicuro che con un po’ più di attenzione agli equilibri narrativi ne sarebbe uscito fuori un capolavoro assoluto.
Con tutto il rispetto per Filippo, credo che fra tutte le critiche appuntabili ad Urasawa, due gli sono estranee assolutamente, ovvero il fatto di scrivere navigando a vista, e la mancanza d’attenzione per gli equilibri narrativi…Io credo, senza timore d’esagerazione, che l’assoluta capacità di progettualizzare e realizzare un’opera, unita alla maestria con cui ne dà profondità e completezza, testimoniano come le opere di Urasawa non siano mai il frutto di casualità ma di illuminazione pregressa, tanto da poterlo accostare per capacità ad Osamu Tezuka.
Che poi un suo manga possa piacere o meno è naturale ovviamente, poichè nulla o quasi è assoluto.
Per ricordarle precisamente lo dovrei rileggere, però all’epoca avevo trovato tante (troppe!) incongruenze dal punto di vista narrativo per non farmi pensare a una trama che, passati i primi numeri, veniva costruita di volta in volta uscita dopo uscita, senza un progetto dettagliato.
Johan a parte, i personaggi erano tutti estremamente credibili e affascinanti (Grimmer lo adoravo!), mentre la storia complessiva mi risultava troppo artefatta e per questo poco coinvolgente.
De gustibus…