Chi di voi appassionati non ha mai fantasticato almeno una volta sulla possibilità di lavorare in Giappone ?
Lavorare in Giappone?!
Il sempre più diffuso interesse per ogni aspetto di vita, cultura e società giapponesi portano molti appassionati e nippofili a formulare, prima o poi, il desiderio di vivere e lavorare in Giappone, magari per un periodo di tempo determinato. Molti ritengono, a ragione, che lavorare (o studiare) in Giappone possa essere la migliore, se non l’unica occasione di entrare davvero in contatto con la dimensione del vivere nel Paese del Sol Levante
Quello del lavoro è di per sé un tema spinoso: lo è a maggior ragione se consideriamo la particolare congiuntura economica internazionale, e se affrontiamo la questione delle opportunità di lavoro all’estero, in particolare in un paese distante (non solo geograficamente) qual è il Giappone.
Chi si è già interessato alla questione si sarà già scontrato con un primo, grosso problema: il mondo del lavoro giapponese è circondato da un alone di mistero e leggenda; difficile, nel marasma del web, reperire informazioni serie ed affidabili, o per lo meno fra loro concordanti. Nel pianificare (o più spesso nel sognare!) la propria avventura lavorativa in Giappone, si finisce spesso col basarsi su premesse quanto meno approssimative, perdendo di vista alcune considerazioni basilari che non andrebbero mai date per scontate.
Lavoro in Giappone: La Legislazione
Il Giappone è un paese dalla legislazione avanzatissima, applicata, specie se nei confronti degli stranieri, con un rigore ed una inflessibilità che l’italiano medio fatica spesso a concepire. Ciò è tanto più vero per il diritto del lavoro e la normativa relativa all’immigrazione. Meglio abbandonare da subito, allora, l’ipotesi di scorciatoie o mezzi meno che leciti. Per lavorare in Giappone è infatti tassativo disporre di un visto lavorativo; per ottenerlo, è necessario certificare competenze specifiche in un determinato ambito o settore, ed una lunga e solida esperienza lavorativa; tali competenze andrebbero poi accompagnate ad una solida conoscenza della lingua, in quasi tutti i settori. Le competenze personali, tuttavia, non bastano: per ottenere un visto di lavoro, infatti, è necessario affidarsi alla figura di un garante: un soggetto disposto, cioè, ad assumervi, e che dovrà rilasciare un “certificato di eleggibilità”, documento necessario all’emissione del visto di lavoro.
Lavoro in Giappone: Visti di Lavoro e Studio
ll normale visto turistico, della durata di 90 giorni, viene automaticamente concesso ad ogni italiano in visita in Giappone in possesso di passaporto, ma non consente lo svolgimento di attività lavorative, anche se non qualificate.
Il termine generico di“visto di lavoro” fa invece riferimento ad una categoria di visti fra loro diversissimi, l’emissione dei quali è legata a requisiti specifici e fra loro differenti, ed il cui possesso permette di intraprendere l’attività lavorativa nei rispettivi settori occupazionali. Ogni visto, dunque, prevede anche precisi limiti o restrizioni all’attività lavorativa che uno straniero può effettivamente svolgere su suolo giapponese.
Per un elenco delle varie tipologie di visto rilasciate dalle autorità giapponesi, e per informazioni più precise sui requisiti di emissione, è bene far riferimento al sito web del ministero degli esteri giapponese:
La procedura di emissione del visto di lavoro è lunga e complessa; bisognerà far domanda presso il consolato o l’ambasciata giapponese del proprio paese d’origine, fornendo un certificato di eleggibilità, a cura del garante giapponese, e la prova del possesso degli specifici requisiti di eleggibilità richiesti dal visto in questione. Essi di solito prevedono, fra le altre cose, un’esperienza di lavoro decennale in uno specifico settore occupazionale. L’emissione di un visto di lavoro è dunque impossibile, se non si è già trovato un datore di lavoro disposto ad assumerci, e dal quale dipenderanno le relative procedure burocratiche . Non solo: il visto di lavoro non è ottenibile su suolo giapponese, ma va ottenuto PREVENTIVAMENTE in patria, dimostrando, tramite il garante sopra citato, l’esistenza di un contratto di lavoro. Anche cambiare tipologia al proprio visto di lavoro è un’operazione di norma impossibile su suolo giapponese.
Risulterà ormai chiaro che il Giappone non è la meta ideale per chi è alla ricerca di facili opportunità lavorative. Se davvero si è intenzionati a vivere quest’esperienza, però, una soluzione alternativa esiste. Il visto di studio è più facile da ottenere, e consente, tramite un apposito permesso integrativo, di intraprendere attività lavorative non qualificate per un limitato numero di ore settimanali. L’ottenimento di un visto di studio (di durata massima biennale) è legato all’iscrizione ed alla frequentazione di corsi presso università (college student visa) o scuole, ad esempio di lingua giapponese come il famoso Intercultural Institute of Japan (precollege student visa). E’ ovvio che questa tipologia di visto preveda quella lavorativa come una pura attività integrativa, volta ad assicurare un ausilio di tipo economico a chi soggiorna in Giappone per ragioni di studio.
Con un lavoro part time ottenuto con il visto di studio probabilmente non sarà possibile guadagnare abbastanza da coprire interamente le spese del proprio soggiorno in Giappone; questa tipologia di visto, però, rappresenta spesso l’unica possibilità di vivere questo tipo di esperienza, soprattutto per chi non ha una lunga esperienza lavorativa specialistica alle spalle o un’ottima conoscenza della lingua.
Sono in molti, dunque, a optare per questa opzione: lavorare approfondendo al contempo la conoscenza della lingua giapponese, in una scuola di lingue. Così si creano anche i contatti che potrebbero permettere in seguito di avere un regolare visto di lavoro.
Per maggiori informazioni sulle opportunità di studio e lavoro in Giappone, e per assistenza nell’affrontare l’iter burocratico legato all’emissione di un visto di studio, vi invitiamo a visitare il sito internet dell’ associazione culturale Ochacaffè e di contattarli per qualsiasi domanda sui corsi di lingua in Giappone.
Certo che me la son tirata dietro! o.o Proprio oggi una vicina mi fa: “Ah, studi giapponese! Allora pensi di andare a vivere lì?” ed io “Eh, chissà… Magari! =)”
E invece guarda un po’ che bisogna fare… Pazzesco! -__-
Beh, in un modo o nell’altro, io voglio andarmene da qui. E se non sarà il Giappone, sarà un altro posto. (e non dico dove! non voglio portarmi iella un’altra volta… XD)
Bell’articolozzo! XD
Io li conosco quelli di Ochacafè, hanno organizzato il mio viaggio in Giappone con tutto il mio gruppo di karate!!!!
Sono stati 12 giorni bellissimi!!!!
Sono delle persone davvero serie e simpatiche!!!!
Io studio legge e già sapevo di quanto sono fiscali i giapponesi quindi questa severità me l’aspettavo, mi accontenterò dei 90 giorni di visto turistico XD
Il Giappone penso sia proprio l’ultimo posto in cui andrei a cercare lavoro…
l’idea di lavorare in giappone non mi ispira troppo. starei male
…mazzata
Ragazzi bisogna solo essere aperti ed organizzati,perché sapete che i Giapponesi per tradizione sono così precisi. da una parte è buono, anche per non creare impacci a livello burocratico.C’è anche da dire inoltre che le cose vengono svolte in modo efficace, anche se la burocrazia nipponica è abbastanza complessa, quindi una volta superata questa soglia potete stare tranquilli. Se fosse stato un paese disorganizzato invece sarebbe stato ancor più difficile. Ragazzi secondo voi cosa vale di più: un metodo preciso ed efficace o uno veloce ma disorganizzato?
aha…o mamma…credo che mi limiterò anche io ad una breve vacanza…!
a me basterebbe una vacanza in giappone non chiedo di più ! il mondo orientale … niente di più affascinante
Io invece vorrei tanto andare a perfezionare i miei studi musicali in Giappone… solo che di norma sono i giapponesi a venire in Italia a studiare musica hahah! E a ragione, visto che hanno imparato tutto da noi. Però non sapere cosa dare per poter passare un periodo in un college giapponese e magari avere qualche bella avventura stile manda shounen ai!
quanto sei sciocco, scusa se mi permetto, quindi senza offesa.
ma ti dimentichi che ciò che accade nei manga accade SOLO nei manga e soprattutto…
le ragazze dei manga abitano solo nei manga…
se pensi che le giapponesine sono belle come quelle dei manga, ti sbagli di grosso.
in realtà sono per lo più inguardabili.
ti ho detto tutto *-*
è ovvio che ci sono eccezioni, infatti io dico GENERALMENTE è così.
brutte e inguardabili XD
vacanza in jap è il massimo, sono sicuro che a viverci ci si rimette e basta, almeno che non si è ricchi.
allora li te ne fregi e dichiari che vuoi stare li come semplice pensionato turista che ha tanti soldi da spendere in giappone XD
Scusa ma dato che si parlava di visti ti dico che la storia del pensionato ricco non e cosi semplice, ti rispondono”siamo ricchi pure noi chi se ne frega, dove il tuo visto? “Per precisare l articolo tutto ok tranne che non e vero che devi presentare l elegibilita dall’italia nessuno sembra saperlo ma sesei gia in giappone la puoi presentare senza tornare nel tuo paese e senza passare da consolati, devi andare all ufficio immigrazione. Unica cosa come presenti la domandafin che non arriva la risposta non puoi lasciare il giappone senno si annulla(circa un mese e mezzo, a voltemassimo fino tre mesi)se accettano l elegibilita allora fai la domanda di visto che e pressoche identica nei documenti da compilare e al95% hai il visto, ovviamente i requisiti chiesti nei documenti sono piu o meno come scritti nell articolo, ma ripeto non servono ambasciate, ovviamente pero se si vuole allungare si puo anche fare un salto.
Per le ragazze o tu sei il tipo da valeria marini con il vestito 5tagli piu piccolo effetto salume in trazione (che poi tanto la ciccia da bordi si vede lo stesso), allora capisco, oppure non sai di che parli, 65% e non esagero te le porteresti a letto solo per come sono fisicamente e per come si vestono femminili, bruttine non e azzeccato
Anche a me non dispiacerebbe andare a lavorare in giappone, peccato che (se mai finirò l’università) il mio titolo di studio non mi permetterà sicuro di trovare lavoro, anche non quello dei miei studi, intendo un impiego qualsiasi.
a…..mi attraeva l’idea di lavorare in Giappone che peccato ! Be allora mi accontenterò di un visto turistico di 90 giorni anche di questo mi accontento pur di andare in Giappone !!
Ciao, la mia è sicuramente una storia che esce dal solito canone di chi cerca lavoro in Giappone.
Ho 65 anni anagrafici per fortuna ne dimostro molti meno 50/52 dicono, buona cultura, mi difendo benissimo in Inglese, francese, Spagnolo e il Tedesco non mi è estraneo.
Ho lavorato per molti anni in giro per il mondo, Europa, quasi tutta,America su due navi, Alaska, Canada , da 10 anni sono fermo in italia ma vorrei prima che magari sia tardi lavorare anche in Giappone, Cina, posti che mi hanno sempre affascinato, ma che non ho mai avuto l’occasione di andare.
Sono un professionista da oltre 35 anni, Pasticcere/panettiere/gelataio con buone nozioni di cucina, ho lavorato i tantissimi Halberghi e pasticcerie avendo sempre elogi sia di manipolazione che di organizzazione, ottimi rapporti sempre con tutti, ho un corricolum che a leggerlo ci vuole 2 ore.
C’è qualcuno che mi puole mettere in contatto con qualche azienda giusta????
Grazie Franco Baldini Da FIrenze
Ma quindi io devo per forza lavorare qui per 10 anni prima di andare a lavorare in Giappone? Ma devo aver avuto un lavoro fisso qui per 10 anni per chiedere il visto? Spero di non aver capito qualcosa xD
Ciao. So che il vostro post vuol dare consigli su come cercare/trovare un lavoro “sicuro/tradizionale” in Giappone, ma vorrei segnalarvi un sito che ho messo insieme da poco e che riguarda le possibilità di lavoro nel campo della moda e tv in Giappone.Se avete un visto di studio, potete svolgere lavori part time ben pagati per la tv giapponese che vi consentiranno, per esempio, di pagarvi l’affitto o le uscite serali. Ecco qui un link al sito e alle agenzie http://www.stellascadente.yolasite.com/agenzie彡.php
In bocca al lupo
Loro per indole sono razzisti,non mi sorprende affatto tutto ciò.A me piacciono le ragazze e per questo mi bastano 90 giorni per beccarne una dei maschi me frega un cavolo.
Sapevo che andar a lavorare in Giappone sarebbe stato difficile, ma non immaginavo così tanto.
Ad ogni modo cercherò di non demoralizzarmi, insomma non si può dire che non siano organizzati ed efficiente i giapponesi.
Ci sarà da rimboccarsi le maniche ma questo non vuol dire che non si riesca per niente a lavorare in un luogo come il Giappone.