A poco più di un mese dall’uscita nelle fumetterie italiane di The Five Star Stories, ritengo di spendere due righe sulle scelte compiute nell’adattamento testuale e grafico, in quanto molte rappresentano un’assoluta novità per noi, e ritengo probabile che alcune di esse faranno discutere e dibattere… Vedremo. ^^
Innanzitutto, per rispettare il volere dell’autore, il suo nome verrà riportato seguendo l’ordine occidentale nome-cognome, e non rispettando l’ordine originale giapponese cognome-nome (come abbiamo sempre fatto dal mio insediamento a oggi).
Questo cambiamento, inoltre, è destinato, con ogni probabilità, ad avere una lunga scia. È nostra intenzione, infatti, fare marcia indietro riguardo a questa consuetudine che ci distingueva da tutti gli altri editori italiani, adeguandoci all’uso comune.
Questa scelta è stata ponderata perché abbiamo osservato che questa posizione così “filologicamente ortodossa” può dar luogo a fraintendimenti e incomprensioni anche con le nostre controparti giapponesi, dal momento che nei copyright ufficiali in caratteri latini, che ogni editore è tenuto a riportare scrupolosamente, loro stessi utilizzano l’ordine nome-cognome (nonostante i copyright giapponesi mantengano invece l’ordine cognome-nome).
Questa novità, però, diverrà ufficiale solo dopo aver consultato direttamente gli editori giapponesi con cui lavoriamo, cosa che avverrà a breve. Ovviamente, questo cambiamento non verrà applicato alle serie in corso, ma solo alle novità.
In secondo luogo, sempre per volere dell’autore, le onomatopee non verranno adattate graficamente, rimanendo quindi in Giapponese.
Abbiamo scartato soluzioni di ripiego come il tradurle in piccolo, cosa che a nostro avviso rovina graficamente la pagina, o pubblicarne la traduzione in appendice a fine volume, visto che la macchinosità della consultazione le renderebbe pressoché inutili. Sappiamo bene che questa nostra scelta di non adottare nessuna di queste due soluzioni alternative solleverà molti “scambi di vedute”, ma è una scelta che abbiamo fatto in piena consapevolezza e coerenza con le nostre idee.
Anche il lettering sarà totalmente diverso dagli standard. Avrà un diverso carattere, meno “fumettoso” e più da “romanzo”, e sarà in alto/basso, ovvero utilizzerà anche l’alfabeto minuscolo anziché essere completamente in maiuscolo.
Questo perché, oltre a rafforzare quell’idea di “romanzo disegnato” che vorremmo venisse associata a The Five Star Stories, l’iniziale maiuscola permette di rendere con immediatezza visiva l’importanza di certi termini e la loro altisonanza: gli ordini cavallereschi, le istituzioni, le cariche ufficiali, inoltre, l’uso dell’alto/basso permetterà di rendere meglio, quando sarà il caso, determinati giochi che l’autore fa sfruttando l’alternatanza di kanji, kana e romaji.
L’idea è stata proposta dal traduttore Yupa prendendo spunto dall’uso che Nagano stesso fece nell’edizione americana di FSS, intuizione assai felice. Inoltre, alcuni nomi e termini che nell’originale sono sempre enfatizzati in katakana, troveranno il corrispettivo italiano sempre in corsivo, in modo da cercare di riprodurre l’effetto presente nel testo originale.
Infine, alcune puntualizzazioni riguardo alle scelte di adattamento. Al riguardo, può rivelarsi utile e interessante consultare il blog di Yupa, il già citato nostro traduttore, che, tra le altre cose, parla anche del processo di traduzione e adattamento di questo fumetto, delle scelte fatte e dei motivi per cui sono state fatte.
Partiamo dall’adattamento dei nomi dei protagonisti, dei luoghi, dei mezzi.
In questo caso, il traduttore ha deciso di prendere come unico referente sicuro e attendibile la loro scrittura giapponese in katakana. Eventuali trascrizioni ufficiali o ufficiose in caratteri latini per mano dello stesso autore, quando esistenti, vengono prese in considerazione solo come possibile materiale di confronto.
Questo perché i giapponesi stessi hanno molte difficoltà (anche per loro stesso interesse, probabilmente) nella trascrizione dei loro nomi in caratteri latini. In ogni caso, i nomi già noti a livello internazionale come maggiormente distintivi del mondo di FSS non subiranno modifiche, se non in caso di particolari necessità: per cui i mortar headd si chiameranno mortar headd, gli headdliner si chiameranno headdliner e non in altro modo.
Per spiegare al meglio, mi permetto di citare un breve estratto preso dallo stesso blog di Yupa.
«Nei volumi originali, di solito nelle appendici, nelle schede sui personaggi, o in pagine d’illustrazione che introducono i diversi capitoli, o in volumi d’illustrazioni legate all’opera, si trovano sí trascrizioni in caratteri latini di nomi di personaggi e quant’altro, ma queste trascrizioni molto spesso hanno un fine meramente suggestivo e artistico, vago e approssimativo. Non vogliono dare né indicazioni di pronuncia né indicazioni su come i nomi andrebbero trascritti. Da questo punto di vista FSS è un caso esemplare, visto che poi, di volume in volume, e a volte nello stesso volume, le trascrizioni dei nomi cambiano, come se l’autore si divertisse a giocare provando diverse possibili combinazioni. Eclatante nel primo volume il caso della protagonista, che a seconda dei casi diventa “Lachesis”, “Lachisis”, o “Rachesis”.»
E poi, e poi… ci sarebbero millemila cose da dire e da approfondire quando si ha tra le mani un’opera di tale portata e complessità, ma rischierei di dilungarmi troppo e di risultare prolisso & palloso.
Spero comunque, con queste righe, di aver chiarito un po’ di cose riguardo all’edizione che vi troverete fra le mani, e, chissà!, di aver ringalluzzito un po’ la voglia di leggere al più presto questo straordinario capolavoro che avremo l’onore e l’onere di pubblicare.
Augh!
Il Pos
Peccato, davvero un peccato per le onomatopee non tradotte, il fatto che non ci sia neanche una nota e una traduzione non mi garba affatto
Se non traducono le onomatopee non lo prendo..piùttosto mi cerco la versione in inglese!
Anche la versione in inglese, peraltro introvabile, *non ha* le onomatopee tradotte. Questo perché cpme spiegato, è un volere tassativo dell’autore. Abbiamo provato a persuaderlo, ma non c’è stato verso.
Già messo in casella e già la mia voglia di leggerlo si è ringalluzzita. 😀
qualcuno sa la data precisa in cui esce?
Fine Ottobre
Vista la data di uscita penso proprio di prenderlo a Lucca. ^^
beh almeno una nota di traduzione a fine albo per le onomatopee ci stava e come! se sono inutili lo decide il lettore e non le legge,.
Nell’articolo c’è scritto che non verranno tradotte in piccolo perchè rovinano la pagina…io dico che se sono fatte bene non rovinano proprio niente o comunque si potrebbero mettere le note a fine albo…
La verità è che anche un grande editore come flashbook fa cavolate e qui le stanno facendo…peccato perchè sembra davvero un ottimo titolo…ma se devo avere un’edizione godibile a metà preferisco ripiegare su altri titoli…
Cristian, fammi capire bene: ok, graficamente non verranno toccate le onomatopee, ma non ci saranno nemmeno traduzioni in stile full metal alchemist, piccine e fuori dalla vignetta? E come facciamo noi a sapere che suoni indicano? :O
A me fa piacere che le onomatopee non vengano né modificate né tradotte! Quando leggo Full Metal Alchemist le traduzioni mi fanno solo perdere tempo e incavolare perché il più delle volte modificano e anche travisano il suono originale! Piuttosto, e non lo dico con presunzione, imparate i katakana, che non sono tantissimi e possono tornare sempre utili! Io li ho imparati senza libri e niente in un'”epoca” in cui internet era agli albori e nella mia città non ce l’aveva praticamente nessuno (io avevo solo un misero 286, pensate un po’)…
io personalmente ho sempre letto i manga fregandomene delle onomatopee che sono inutili perchè per i suoni devi andare sempre di immaginazione e mi fa ridere chi decide di non prendere questo manga solo per le onomatopee giapponesi: manco di un manga leggeste solo le onomatopee.
io poi personalmente sto studiando giapponese, quindi un’occhiata a queste famigerate onomatopee ce la darò… resta il fatto che non mi piace leggerle e le trovo solo coreografiche… d’altra parte dai, quale pistola, sparando fa BUDDABUDDABUDDA?
brava Flashbook… mi piace come state lavorando!!! da me avrete un plauso!!! (e anche qualche soldino XD)
[QUOTE-START]Emoragno @ 07/09/2010 – 15:21 – io personalmente ho sempre letto i manga…[QUOTE-END]è una questione di principio..un’opera per essere adeguatamente fruibile dev’essere comprensibile nella sua totalità..non ci devono essere cose incomprensibili…è come se te ne manca una parte..poi si tratta di un manga su robottoni…quindi leggerlo senza onomatopee sarà come guardare Transformers senza effetti sonori.. Poi ognuno dà un peso soggettivo a questo tipo di cose..a me già da fastidio se vengono tradotte in piccolo…mi dispiace davvero per flashbook perchè finora ha sempre fatto ottime edizioni…ma anche i migliori toppano…questo non vuol dire che a priori non lo comprerò ma sicuramente ci rifletterò bene e non mi fionderò all’acquisto come avrei fatto altrimenti..
Anch’io valuterò l’acquisto a causa della traduzione delle onomatopee: alla fine dell’albo o in piccolo ci DEVONO essere per la piena comprensione dell’opera.
Io che ho sempre contestato le onomatopee tradotte sono delle idea che che l’autore abbia ragione. Anzi…proprio perchè le onomatopee non sono tradotte guadagna un punticino in più da parte mia.
Credo che molti (leggendo anche in altri siti e forum) facciano confusione tra adattamento grafico delle onomatopee, cosa a cui l’autore si è opposto, e la traduzione di esse a fianco o a fine albo, cosa a cui l’autore NON si è opposto.
La traduzione è essenziale per la piena comprensione dell’opera, la scelta di Flashbook non mi piace affatto, e l’albo costa 7,50 €, spesa che da “certa” passa a “in valutazione”, peccato.
Spero che i capoccia ci ripensino…