Nasce Studio MeJo. Ma che cos’è? Prima di tutto, è un’avventura. E’ la voglia di tentare nuove strade, anche se estreme. E’ la forza di volontà che spinge a trasformare un sogno in realtà.
In parole povere e bando alla poetica, siamo Raffaele Lamorte (Direttore di Mangaijin) e Giorgio Battisti (mangaka italiano con svariate pubblicazioni all’attivo), rispettivamente sceneggiatore e disegnatore, che lavorano ormai da anni insieme a svariati progetti.
Studio MeJo è’ufficializzazione di questa collaborazione tanto produttiva e ben calibrata.
Ma non solo.
Dal 5 settembre Giorgio sarà a Tokyo, seguito da Raffaele il 17 dello stesso mese, e dal 2 ottobre, fino al 29 ottobre, inizieremo il “grande assalto”, quel balzo che tanti mangaka italiani sognano: siamo pronti a incontrare gli editor dei “big” del mercato Giapponese: Shueisha, Kodansha, Square-Enix e via dicendo, senza risparmiarne nemmeno una.
Da bravi italiani, conosciamo l’arte di essere assillanti!
Perché tutto questo dovrebbe interessarvi, vi state chiedendo?
Vogliamo rendere pubblica questa esperienza, fornire una sorta di “documentario” sulla nostra missione a Tokyo, disponibile per tutti. Speriamo che possa così tornare utile la nostra avventura a chiunque voglia in seguito gettarsi in questo impervio percorso.
che bello!!!!!! non potrò mai raggiungere grandi traguardi io, ma vedere degli italiani che ci riescono mi rende felicissima!!! andrò a vedere tutti i link proposti ^^
Io la trovo un idea carina XD
Buona fortuna con le case editrici =P
C’è qualcosa di sbagliato in tutto ciò.
Un mangaka DEVE essere giapponese, non può, un fumettista/disegnatore di altri paesi essere definito con tale nome. Per quando possa essere bravo è comunque una forma di impertinenza.
ma che c***o dici!!! ci sono fior fiore di mangaka che non sono giapponesi!!! :eyes
[QUOTE-START]Shikafansub @ 27/08/2010 – 20:00 – C’è qualcosa di sbagliato in tutto ciò. Un…[QUOTE-END]Questo si chiama solo razzismo e ignoranza linguistica, senza offesa.
Stan Lee sta lavorando a una serie manga con Hiroyuki Takei, “Ultimo”.
Ed entrambi sono “mangaka”, che tradotto letteralmente non vuol dire altro che “fumettista”.
Manga: nome attività
Ka: particella che determina il mestiere
Altro esempio.
Shosetsu: romanzo
Shosetsuka: scrittore
Mi scuso per l’asprezza di questo commento, ma non se ne può più di certi pregiudizi basati sul nulla.
I Giapponesi sono persone normalissime, cercate di mitizzarli un po’ meno, magari conoscendone qualcuno ^^
Un grandissimo in bocca al lupo per la vostra imminente avventura!!!
Bellissima iniziativa…Buna Fortuna e pur se poco sappiate ke avete tutto il mio appoggio ^.^!!!
è bello vedere gente che si impegna e che ottiene grandi traguardi! Un grande in bocca al lupo da parte mia! 🙂
In bocca al lupo! E’ una notizia stupenda!! *_*
La trovo 1 idea meravigliosa ^^
@Methos
per l’appunto… italiano = fumettista; giapponese =mangaka!
anche se vogliono dire la stessa cosa sono di due lingue diverse, non vedo il motivo per il quale mischiare!
Invece che dire “mangaka italiano” meglio dire “fumettista”. E’ più naturale!
Penso sia sempre meglio tenere distinte le cose, come i Manhwa, termine coreano che significa fumetto. però è coreano, cribbbio! (con 3 B)
[QUOTE-START]Shikafansub @ 28/08/2010 – 13:45 – @Methos per l’appunto… italiano = fumettista;…[QUOTE-END]Mah, le trovo finezze fini a se stesse.
Se vado in Giappone, mi presento come mangaka, non come “fumettista”, che altrimenti mi guardano pure male cercando di capire cosa sto dicendo.
E qui in Italia è comodo usare “mangaka” per non dover spiegare ogni volta “fumettista italiano che fa fumetti ispirati allo stile grafico/registico/narrativo Giapponese”.
Andiamo più alla sostanza, le “denominazioni” sono soltanto una porcheria.
Io distinguo solo tra un fumetto bello e un fumetto brutto.
quoto
[QUOTE-START]Methos @ 28/08/2010 – 13:50 – [QUOTE-START]Shikafansub @ 28/08/2010 – 13:45 -…[QUOTE-END]Concordo su tutta la linea 🙂