Uchu Kyodai – Fratelli nello spazio

Anno 2025, la Nasa annuncia i membri dell’equipaggio per la prima missione di lunga permanenza sulla Luna. Tra di loro c’è il giapponese Namba Hibito.

Nello stesso momento in “Sol Levante” Namba Mutta viene licenziato dall’azienda dove lavorava come designer di macchine oramai in crisi. Due fratelli legati dal sangue ma divisi dal destino e dal successo nella vita.
Ma il loro futuro è ancora da definire: in ballo ci sono le promesse che si erano fatti da bambini sotto un fantastico cielo stellato… “Raggiungere lo spazio insieme”.

Se da un lato Hibito dovrà affrontare le difficoltà della missione, Mutta deve confrontarsi con la vita quotidiana, con la ricerca del lavoro, un lavoro per sopravvivere ma che non corrisponde ai suoi sogni, a fronteggiare il senso di inferiorità verso il fratello e il pessimismo nella vita. Ma come una fenice capisce che la sorte gli ha dato un segnale, gli ha mostrato la via: il suo posto è nel cielo, il suo destino è fare l’astronauta. Caso vuole che proprio in Giappone sia in atto una nuova campagna di selezione fra i civili per nuovi cosmonauti. Convinto inizierà così la sua marcia di avvicinamento a Hibito, verso la propria realizzazione, ma non sarà facile la selezione sarà durissima e le prove estenuanti.

Questa è la presentazione di Uchū Kyōdai (Fratelli dello Spazio) il seinen manga con elementi di fantascienza, drama, slice of life, che negli ultimi anni ha riscosso numerosi pareri positivi sia dalla critica sia dai fans.
Tutt’ora serializzato su Morning, Kodansha, è stato nominato sia per il secondo (secondo posto alle spalle di Chihayafuru) che per il terzo (secondo posto ottenuto dietro a Thermae Romae) Manga Taisho Awards, importante riconoscimento giapponese i cui pretendenti vengono scelti da una giuria di 89 persone in gran parte proprietari di manga store; inoltre ogni volume uscito è spesso fra i primi 10 nelle vendite del mese corrispondente.

Due riscontri quindi, lettori e venditori, che possono suggerire la qualità del titolo.

La speranza non è tradita: con un disegno particolare, con un tratto che mixa elementi distanti quali realismo e stilizzazione, che nei volti può ricordare alla lontana quello di Beck Mongolian Chop Squad. L’opera di Chūya Koyama, giovane mangaka nato nel 1978 a Kyoto, è molto ricca nei contenuti. Un manga “spaziale” che ha il baricentro non nell’azione folgorante ma nell’animo dei protagonisti, nella loro crescita e come questa li porti a realizzare i loro obiettivi che siano di vita o quotidiani.

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