I tre superstiti – parte 1
Oltre la foresta dei Pring, costruita su una grande collina ricoperta di grano dorato, vi è la città simbolo di Krona, Metara. Essa è protetta da mura altissime, fatte di pietra e rinforzate con assi in metallo, costruite in forma quadrata e decorate con delle bandiere rosse e gialle raffiguranti lo stemma reale, un triangolo giallo forato da una circonferenza. La città è composta da tre portoni principali situati rispettivamente a Nord, Est, ed Ovest del perimetro intorno.
Oltre le mura, le abitazioni sono completamente differenti da quelle descritte per il villaggio di Kupo.
Ogni casa possiede due paia di finestre in vetro per ogni lato, i muri sono rivestiti in legno di quercia, mentre il tetto è ricoperto di tegole in pietra rossa, e dei vasi contenenti delle piante sono posti ai lati delle porte vicino i gradini in pietra.
Seguendo la strada di marmo principale, la quale collega le quattro entrate, si arriva al centro della città dove si può osservare un obelisco nero che fluttua al di sopra di una grandissima fontana dalla quale sgorga acqua purissima.
Tutt’intorno negozi e banconi pieni di oggetti e cibarie in vendita, orna ed arricchisce il centro cittadino.
Di fronte la fontana, rivolto verso l’entrata Nord della città, è posto un cartellone degli annunci ricolmo di bigliettini provenienti da molte persone; essi contenevano le richieste e piccoli lavoretti che gli avventurieri possono cercare di svolgere.
Proseguendo verso sud si giunge al Castello di Metara, dove vivono il re, Lexter Gefrord V, e la principessa, Rune Gefrord.
Sia la città che il castello sono costantemente sorvegliate da pattuglie di guardia che circolano senza sosta durante il giorno e la notte.
Il Castello di Metara è grande due volte della città, ed è composto da circa trecento camere, quattro torri situate presso i lati, e una quinta, la più alta di tutte, al centro. Tuttavia, la peculiarità di quest’ultima, è quella di essere visibile da ogni parte del regno di Krona.
L’entrata del castello è formata da un gigantesco cancello in acciaio alle cui spalle segue un lungo ponte di pietra costruito sopra un fossato ricolmo d’acqua, alla fine del quale è posto un ponte levatoio in legno e ferro, il quale permette l’accesso all’interno del castello, ovviamente anch’esso difeso da molte guardie.
Dentro il castello, prima dell’entrata al salone principale, si attraversa un vasto cortile decorato con cespugli a forma di Pring e altri mostri del regno. Arrivati al salone principale, vi sono delle scale ai lati che portano ai piani superiori e ai piani inferiori del castello, mentre al centro vi si trovano le scale per la sala del trono, dalla quale si sentono delle voci.
All’interno della sala del trono, il re, la principessa e i cavalieri, erano in riunione e discutevano dell’attacco alla città di Zaranditra.
-Non siamo riusciti a bloccare l’avanzata dell’esercito delle tenebre sire, quei maledetti hanno ingaggiato un nuovo Generale- diceva uno dei Cavalieri.
Erano undici, inginocchiati in fila davanti il re e alla principessa, che stavano seduti ad ascoltare. Indossavano delle tuniche nere con un cappuccio dietro le spalle, solo quella del capitano era differente, in quanto possedeva delle strisce rosse ricamate ai bordi nonché il simbolo reale sul mantello.
-Capitano Thenar, la vostra squadra di cavalieri ha fatto il possibile per contrastare i demoni. Riguardo al nuovo generale, avrà pur un qualche punto debole da poter sfruttare a nostro vantaggio! Cosa sapete di questo essere?- chiese il re alzandosi e poggiando la sua mano sulla spalla di Thenar, guardandolo negli occhi.
-Non abbiamo molte informazioni a riguardo sire. Sappiamo che si chiama Mangatren, che è una sottospecie di Zombie androide, e che possiede un braccio meccanico in grado di scagliare potenti attacchi con la sua Arma- ma a quelle ultime parole Thenar si fermò e, voltandosi indietro per fissare il posto vuoto di un cavaliere rimasto ucciso nell’ultima battaglia, prima di aggiunse- Un martello da flagello con una lama, uno dei nostri ha perso la vita, è quasi impossibile evitare i colpi di quel mostro- si fermò nuovamente rivolgendosi verso il re -Per questo ho deciso di ritirare la squadra dalla battaglia, non avevamo speranze, e non potevo permettere la morte di un’altro cavaliere, ma durante la missione siamo riusciti ad avere informazioni vaghe sui piani dell’esercito di Gordjak-.
Il re si alzò dal trono, restò un attimo in silenzio e con gli occhi chiusi per la perdita di uno dei suoi Cavalieri personali, dopo di che tornò a sedersi -La sto ascoltando capitano- e fece cenno di continuare a Thenar.
-Abbiamo scoperto che il battaglione inviato a Zaranditra era solo una piccola parte dell’esercito di Gordjak, e che sono stati individuati numerosi gruppi di demoni anche nelle regioni di Kelfas e verso la valle della morte. Si preparano ad invadere tutto il regno, mentre il gruppo guidato da Mangatren è alla ricerca del bambino della visione- Thenar spiegava al re ciò che aveva scoperto e avvicinandosi al trono e voltando lo sguardo verso la principessa aggiunse -inoltre, ci è giunta notizia che Mangatren ha indirizzato alcuni demoni verso la foresta, dove si trovano diversi villaggi- gli altri Cavalieri allora alzarono lo sguardo, e Thenar aggiunse -Chiedo il permesso per formare una squadra di esplorazione per allertare i villaggi mio signore-.
Il sovrano, con le dita tra la barba, pensò, dopo di che si voltò verso sua figlia e disse -Permesso accordato capitano, scelga quattro cavalieri e formate cinque gruppi di venti soldati ciascuno, avvisate i capi dei villaggi e, se incontrate il nemico, cercate di contrastarlo. Dobbiamo mettercela tutta per opporci a questi esseri- Thenar si inchinò -Grazie sire, non la deluderò- dopo di che si voltò verso i suoi compagni e fece cenno di alzarsi in piedi , iniziando ad incamminarsi verso l’uscita della sala
-Capitano!… – urlò la principessa -Ricordatevi della profezia…- disse mentre lo guardava preoccupata.
nonostante quelle parole però, chiudendo gli occhi Thenar proseguendo per la sua strada insieme ai suoi compagni, pensò -Spero di arrivare in tempo questa volta- e uscì dalla sala.
-Un ragazzo o una ragazza dai poteri fuori dal normale… spero che Thenar riesca a trovare i villaggi prima dei demoni o non ci sarà più alcuna possibilità di fermare il risveglio di Gordjak- pensava Rune pregando con le mani.
Nel medesimo istante, Thenar e i cavalieri si riunivano all’interno della caserma militare per organizzare le squadre.
-Prima di iniziare a formare i gruppi, chiedo un minuto di silenzio per il nostro caro compagno caduto in battaglia- Thenar chiuse gli occhi e restò in silenzio, così come anche gli altri cavalieri che fecero la stessa cosa, seguiti dai soldati presenti nella sala. Un minuto di silenzio, un minuto in cui si poté udire le voci di chi parlava oltre le mura, e degli uccelli che volavano in cielo.
Silenzio che venne interrotto da un Fagon* entrato dalla finestra.
Thenar si avvicinò al rapace è notò che custodiva un messaggio legato alla zampa, lo raccolse e iniziò a leggere -è un rapporto dal nostro informatore.
“Giorno venti , Base di Kelfas. Uno dei cinque portali oscuri è stato ritrovato nei territori di Kelfas, sepolto da un cumulo di rocce. I necromanti stanno lavorando per cercare di riattivarlo per permettere l’accesso ad altre truppe demoniache dalla dimensione Oblio; al momento non ci sono ulteriori aggiornamenti.”
è firmato con il simbolo reale, quindi è una fonte attendibile- dopo aver letto, Thenar si voltò verso uno dei suoi cavalieri, una ragazza dai capelli rossi e corti con un ciuffo davanti gli occhi e lo sguardo di ghiaccio che riesce a incutere timore ma anche dolcezza, -Tya porta il messaggio al re, avvisalo dell’accaduto-
A quelle parole l’interpellata prese il messaggio e si avviò verso la porta dicendo, -subito capitano- ma, passandogli accanto gli sussurrò -Bella mossa per escludermi dalla missione-
-Lo faccio per il tuo bene, sei stanca dall’ultimo scontro, riposa. Tengo molto a te, non voglio rischiare- le rispose Thenar mentre gli altri Cavalieri li guardavano incuriositi, bisbigliando tra loro:
-Secondo me il capitano resterà senza cena oggi- mentre un’altro rispondeva -oh beh, se sentirò volare pentole e piatti dalla finestra saprò quale casa guardare, hahaha!-
Poi, quando Tya uscì dalla sala, Thenar si avvicinò ai cavalieri che ridevano fra di loro e con tono truce disse: -Ci divertiamo, eh? Ma devo guastarvi la festa perchè non abbiamo tempo da perdere!- e detto ciò iniziò a scegliere i quattro cavalieri da portare in missione chiamandoli per nome e annotando il tutto su un foglio, -Detro, Jona, Kugo, Polar, voi verrete con me. Formate il vostro gruppo di venti soldati e preparate l’equipaggiamento, partiamo stasera! Tutti gli altri restate al castello e tenetevi pronti per un eventuale spedizione di soccorso- e, terminato il suo breve discorso, si voltò di scatto uscendo dalla sala senza dare opportunità ai cavalieri di opporsi alla scelta fatta.
Percorrendo un lungo corridoio che si affacciava all’esterno del castello, Thenar osservava i giardini da esso racchiusi grazie le mura, oltre le quali vi era la città.
-Dove mi trovo… non vedo nulla è tutto buio… aiuto! Aiuto dove mi trovo!…- gridava Ecolar immerso nell’oscurità, quando in dal profondo si udì una voce.
-Non devi aver paura della natura…E C O L A R….-
-Chi sei? Fatti vedere!- urlava Ecolar spaventato mentre si guardava intorno, ma era tutto buio
La strana voce allora inizio a ridere, terrorizzandolo -AHAH! Non sei in grado di capire, stupido!-
Ecolar iniziò a sprofondare nell’oscurità urlando -Nooo aiuto!- mentre la strana voce continuava a ridere dicendo -Non temere, presto sarà tutto finito!-.
Ecolar continuava a sprofondare e intanto pensava a cosa poteva essere accaduto, a dove fosse finita la sua famiglia, a come era finito in quel posto orrendo e a chi, o cosa, gli stava parlando
-NOOOOOOOOOOOOOOOOOO- Ecolar si svegliò di scatto e balzò giù dal letto, -Era … era solo un incubo- si disse tranquillizzandosi e osservando la sua stanza illuminata dal sole, anche se ad attirare la sua attenzione, fu il rumore delle nocche che battevano sul legno della porta; qualcuno aveva bussato alla porta.
-Ecolar! Che succede?- era la signora Tromas che, dopo aver udito il ragazzo urlare, si era precipitata di sopra a controllare. Nell’udire la sua voce Ecolar le aprì, e con un piccolo sorriso dedito a rassicurarla, disse: -Buongiorno madre, non è successo nulla di grave… solo un incubo- rispose grattandosi la testa, -oh, un’altro incubo…? Sempre uguale a quelli precedenti?- chiese lei. -Sì, mi sta tormentando… non ne posso più- rispose Ecolar abbassando lo sguardo. La madre allora lo abbracciò forte -Povero il mio bambino. Su, dai, vedrai che passerà… non pensarci- cercò di consolarlo sorridendo, e riuscendo così nel suo intendo. Difatti, quando Ecolar vedeva il sorriso di sua madre, ritornava felice; gli voleva molto bene, -Adesso dovresti vestirti, il signor Peer e il capo villaggio aspettano la loro consegna di latte- disse lei dandogli un bacio sulla fronte. -Hai ragione! Parto subito, giusto il tempo di preparare le cose!- rispose Ecolar, -Prima di partire però mangia qualcosa, tuo Padre ha raccolto delle mele questa mattina, ne ho messe un paio sopra il tavolo-.
Dopo essersi preparato, Ecolar scese al piano inferiore, dirigendosi in cucina per prendere qualcosa da mangiare, -Le mangio lungo la via! Grazie madre, a stasera!- e quindi uscì di casa correndo portando con sé due mele e il latte da consegnare. Tuttavia, a metà strada, notò una bambina dirigersi verso di lui… -Letra!- disse andandogli incontro.
-Ciao Ecolar! stavo giusto venendo a chiamarti!- disse lei mentre lo guardava, -Oh, per via del latte? Lo stavo giusto portando a tuo padre e al signor Peer, vuoi venire?- chiese. Letra annuì e poi iniziò a camminare verso il sentiero che portava in piazza -Comunque, ero venuta pure per chiederti se dopo ti andava di giocare insieme- Ecolar si fermò e la guardò -Certo che mi va! Sbrighiamoci a finire questo lavoro, così abbiamo più tempo per giocare!- e detto ciò Ecolar riprese a correre verso la piazza insieme a Letra.
Intanto, da lontano, alcuni contadini che stavano lavorando come al solito nei campi avevano assistito alla scena, e tra questi vi erano anche Holycrow e il signor Troma s-Quei due fanno una bella coppia insieme non trovi anche tu, Holy?- Chiese il padre sorridendo.
-Sono solo bambini…- rispose Holy continuando a lavorare, -Ecoalr ti vuole molto bene, cerca di essere meno duro con lui, e cerca anche di aiutarlo, anche tu sei stato innamorato una volta…- Holy interruppe il padre -è stato tanto tempo fa, e sai come è finita… non mi va di ripetere la storia- e a quelle parole il padre non aggiunse altro riprendendo solo a lavorare.
Intanto Ecolar e Letra erano giunti alla fontana del villaggio dove ad attenderli c’era il Capo villaggio, ovvero il padre di Letra, le sue due guardie e un uomo molto magro con dei baffi neri, un paio di occhiali da vista dietro i quali si scorgevano occhi grandi e tondi. In testa non aveva capelli, solo un berretto con un parasole sulla fronte, ed indossava degli abiti marroni e un grambiule bianco macchiato di sangue, era il signor Peer, il mercante di carni del villaggio.
Il suo mestiere consiste nella trattazione delle carni dei vari mostri cacciati nella foresta. -Grazie per il latte Ecolar. Tieni, questi portali a tua madre- detto ciò il capo villaggio consegnò al ragazzo un sacchettino in pelle contenete trecento Rupyn*. Lo stesso fece il signor Peer, prima di tornare al suo lavoro, -Ah, prendi anche questo piccolo extra per te Eco- disse il capo villaggio prima che Ecolar andasse via, consegnando dieci Rupyn al ragazzo. -Grazie signore!- disse questi contento e, riponendo le gemme nel proprio sacchetto di pelle, girandosi verso l’amica le disse,-Letra, adesso possiamo andare-e dopo aver bevuto un sorso d’acqua dalla fontana, i due corse via, dirigendosi verso i campi.
Quando i ragazzi si allontanarono il Capo villaggio si diresse verso la locanda fuori dalla quale erano situati dei tavolini con delle sedie dello stesso m ateriale, su cui erano seduti diversi uomini intenti a discutere tra loro. Il capo villaggio si avvicinò a uno di loro chiedendo -Avete notizie di Gafrord?- il tipo rispose -Purtroppo non abbiamo trovato alcuna traccia in questi sette giorni, è come se fosse svanito nel nulla, mi dispiace-, e a quella risposta il capo villaggio allora si allontanò insieme alle sue guardie dirigendosi verso casa.
Ecolar e Letra continuavano a correre tra i campi. Il sole splendeva nel cielo e diversi stormi di Fagon volavano nel cielo, -Vieni, andiamo dai Caprikon!- disse la ragazza trascinando Ecolar verso una stalla. All’interno c’erano tanti Caprikon dentro i recinti. I due percorsero la stalla osservandoli -Guarda che carini!- disse sorpresa Letra vedendo dei cuccioli che bevevano il latte dalla loro mamma. Ecolar si avvicinò a lei, quando si sentì mordere un dito della mano sinistra -ARGH!- gridò spaventando i Caprikon. Dalla borsa di letra uscì fuori il Griffoli che Letra accudiva con tanto amore. -Scusa dimenticavo, ho portato pure lui!- disse Letra prendendo in braccio il mostriciattolo e coccolandolo.
-Si ho notato!- rispose Ecolar, guardandosi prima il dito sinistro rosso e poi quello destro rimasto fasciato dal primo morso ricevuto -Ma come mai te lo porti sempre dietro?- chiese osservando a quel punto il mostriciattolo. Letra allora spiegò -perchè ormai lui è legato a me, quando ti prendi cura di un Griffoli, loro stabiliscono un legame di amicizia e, se questo legame diventa molto forte, allora il Griffoli si lega alla tua anima, diventando così un‘ unica cosa con te stesso- e nel mentre guardò anche lei il suo griffoli negli occhi aggiungendo -io e lui siamo legati da molti anni ormai, e qualche mese fa lui ha legato con la mia anima, per questo non può separarsi da me, e in caso di estremo pericolo, è pronto a sacrificare la sua vita per salvare la mia- poi tornando a fissare Ecolar disse -sono piccoli e carini, ma nel momento del pericolo si evolvono cambiando totalmente la loro struttura fisica e incrementando le loro abilità, però questo gli costa la vita, spero non accada mai nulla al mio piccolo!-
Ecolar dopo aver ascoltato le parole della ragazza, si sentì in colpa per averla fatta rattristare -Dai, non pensarci. Ci siamo Holy ed io a proteggervi, non vi accadrà nulla- e la abbracciò forte.
Ecolar e Letra uscirono fuori dalla stalla e si ritrovarono nuovamente nei campi dove notarono qualcosa di strano, -Hey guarda laggiù- disse Ecolar indicando con il dito un Pring rosa che era riuscito a oltrepassare le mura -è uno di quei mostri che ci ha aggrediti ieri!- rispose Letra, e nel dirlo i due si avvicinarono alla creatura che sembrava disorientata. Quando furono abbastanza vicini, Ecolar balzò fuori saltando addosso al mostro e bloccandolo con le sue braccia -PRII PRII!- urlò questi spaventato, -ti ho preso! Letra porta qualcosa per legarlo!- urlò il ragazzo mentre il mostro continuava a dimenarsi per scappare via. -AAAAH- un urlo provenire proprio dove si era diretta Letra, -Letra! Arrivo!- Ecolar lasciò la presa e corse nella sua direzione per vedere cosa era accaduto. L’urlo proveniva da dentro la stalla e quando il ragazzo arrivò al suo interno trovò una brutta sorpresa, -Ecolar! Aiutami- un mostro estremamente grande e decisamente grosso di colore viola , aveva la forma di un pring, un occhio bendato, due gambe di legno, un uncino d’acciaio in una zampa con il quale teneva Letra e un grande corno d’osso sulla testa. -Uno Skullpring*- Ecolar riuscì a riconoscere il mostro dal teschio dipinto sul corpo, poiché lo aveva già visto sui libri.
Senza perdere altro tempo Ecolar raccolse un forcone posto vicino il recinto e si precipitò all’attacco, ma lo skullpring con un salto balzò dall’altro lato della stalla distaccandosi dal ragazzo, -Ecolar!- gridava la ragazza, Ecolar inziò a correre verso il mostro, -Lasciala stare!- e mentre correva uno strano flusso magico fuoriusciva dal suo polso destro -Letra eccomi!- Ecolar saltò in aria sferrando un attacco diretto alla testa del mostro distruggendo il forcone in due pezzi. Il mostro sembrava essere rimasto illeso e infuriato, alzò una delle sue gambe di legno e la sbattè al suolo. A quel gesto il tratto di terra iniziò a tremare e dal sottosuolo qualcosa si stava dirigendo verso Ecolar, -PRING! PRI!- urlò il mostro e dal terreno sbucarono fuori delle radici che intrappolarono Ecolar a mezz’aria.
-Ma…le…detto!- . Ansimò Ecola rmentre veniva stritolato dalle radici, ma non era ancora finita,proprio da queste, in basso, iniziarono a crescere delle spine ed i rami, sempre più fitti, si stringevano attorrno al suo corpo,-No! Ecolar!- urlò Letra iniziando a piangere, mentre lo strano flusso magico nel polso di Ecolar era diventato ancora più intenso e aveva acquisito un colore violaceo, -Holy, aiutami …- pensava Ecolar ormai allo stremo delle forze, quando udì una voce tra i suoi pensieri che rideva -Holy… patetico…tu vali molto di più di un misero umano ahahah!-, udendo quelle parole Ecolar rispose -No! Tu non esisti, sei solo un incubo dei miei sogni! Lasciami in paceeeeee!- fu allora che il flusso magico si intensificò ancora di più cercando di prendere forma, era ancora troppo instabile e poco definita, ma abbastanza potente da permettere ad Ecolar di liberarsi dalle radici. Letra, che aveva assistito a tutta la scena, non credeva ai suoi occhi, -Ecolar, anche tu sei speciale come tuo fratello…- ma il ragazzo non riusciva a capire cosa gli veniva detto, il flusso annebbiava la sua mente, -Lasciala stare- disse mentre si avvicinava al mostro con passo deciso.
Il Skullpring sentendo il grande potere che scorreva nel corpo di quel piccolo umano decise di lasciare andare Letra, la quale corse via immediatamente dietro Ecolar che diceva-Bene e adesso sparisci dalla mia vista!- e mentre parlava si avvicinava di più al mostro, che spaventato scappò verso i campi portando con se l’altro Pring, -Lo lasci andare così…?Stupido!- la misteriosa voce ripeteva questa frase nella mente di Ecolar che puntando il mostro con la mano destra iniziò a pronunciare il nome di una tecnica -So…- Letra afferrò il braccio di Ecolar e piangendo disse -no, non devi ucciderlo, nessuno ha il diritto di togliere la vita a un altro essere vivente, credo che sia venuto solo a cercare il suo piccolo- e asciugandosi le lacrime cercò di far ragionare Ecolar -siamo stati noi a provocare quel mostro catturando il suo cucciolo, abbiamo sbagliato noi questa volta- intanto il flusso magico era svanito ed Ecolar si ritrovò senza forze.
Letra prese allora un po di latte di Carpikon e lo fece bere a Ecolar, poi si sedette vicino a lui aspettando che si riprendesse, tuttavia, scemata la tensione e complice la stanchezza, ben presto i due ragazzini caddero addormentati su quel giaciglio improvvisato, fatto di paglia.
Nello stesso momento qualcosa di strano stava accadendo nella foresta, l’energia magica rilasciata da Ecolar aveva attirato alcuni mostri nelle vicinanze del villaggio. Intanto Thenar e la sua squadra erano appena partiti da Metara per la loro missione …
Fine Prima Parte
Note del Capitolo
Fagon: sono dei falchi neri a petto bianco, molto astuti e intelligenti, apprendono in fretta e vengono addestrati a recapitare i messaggi, da città in città. Possiedono una vista molto evoluta che gli permette di individuare un edificio da una distanza di circa tre giorni di viaggio.
Skullpring: evoluzione di un pring, lo skullpring è più maturo, acquisisce nuove capacità di attacco e difensive, di norma non sono pericolosi, a meno che non vengano provocati.
Rupyn: sono delle gemme che la popolazione del regno usa nel mercato, esistono sette tipi di Rupyn, che differiscono per colore, forma e grandezza. Di seguito sono elencati i colori e i rispettivi valori:
Rosso = 1 R
Giallo = 5 R
Verde = 10 R
Blu = 50 R
Viola = 500 R
Nero = 1000 R
wow!!!!!
è magnificoooo! (>_
accie night ç.ç”
BELLISSIMO!!!!!!
A me piacciono troppo le storie fantasy, di guerrieri e di combattimenti , bravissimo Eco!! >_^
E ‘ sempre piu’ bello!
Ottimo lavoro ecolar! Complimenti a te! ( e anche a Kira per i consigli e l’ìaiuto che ti ha dato per realizzarlo).
/me applaude ad una velocita’ supersonica! ^^
XDD grazie slam! °ç° *si commuove*
è stupenda… ^^
ma è bellissima!!! sei molto bravo..
bello il sec capitolo! (mi scuso per non aver commentato prima! XD)
forteeeeeeeeeeee!