Vi presentiamo “I viaggi di Marta & Ryuji” edita da Claudiana editrice che in collaborazione con Mangaijin offre una rivoluzione nel mondo del fumetto italiano con tratti in stile orientale!
Ideato e sceneggiato da Raffaele Lamorte (per chi non lo conosce ha fondato la rivista online Mangaijin, è un traduttore, scrittore e sceneggiatore), il fumetto inoltre conta sull’eccezionale tratto di Giorgio Battisti (tra l’altro anche nostro utente con il nick Jojomanga), autore di “Super Bunny Chu Chu“.
In precedenza hanno pubblicato anche: “Agente Speciale Lucky” (Mangaka),”Eiga Love” (Tozai Manga, in corso) e non hanno certo intenzione di fermarsi qui! Infatti hanno già in preparazione nuove opere che non voglio svelarvi 😛
La raccolta di fumetti “I viaggi di Marta & Ryuji” arriverà in tutte le librerie italiane e si può dire che questa sia la prima volta per un “manga italiano”, ma grazie alla professionalità provata da Claudiana Editrice con oltre 154 anni nel mercato editoriale, questo sarà possibile.
Il manga è interamente a colori e rappresenta lo spirito di unione di generi e popoli, proponendo un’avventura per i più piccoli che sicuramente saprà stimolare la loro fantasia ed immaginazione.
Nel primo volume che verrà lanciato, che successivamente toccherà anche tematiche storiche, filosofiche e sociali, vedremo l’incontro dei due simpatici protagonisti, che entreranno subito nei cuori dei piccoli lettori con la loro curiosità e vitalità:
Marta, una bambina italiana, e Ryuji, un bambino appena trasferito dal Giappone a causa del lavoro del padre.
I due, grazie alla Tartamobile, cominceranno i loro viaggi e la prima tappa sarà la Torre di Babele!
Il primo volume conta di 36 pagine a colori (a cura di Michela Tufano), è reperibile nelle librerie di tutta Italia al prezzo di 4.90€.
Presto potrà essere anche ordinabile online dal sito della Claudiana editrice, con un prezzo speciale di lancio.
Vi posto di seguito i dati per ordinarlo in qualsiasi Libreria:
Codice Isbn: 978-88-7016-787-0
Editore: Claudiana Srl
Titolo Completo: I Viaggi di Marta & Ryuji – La scoperta della Tartamobile. La Torre di Babele.
Prezzo: 4.90€
Direi che questo può essere un regalo perfetto da fare ai più piccoli!
Mi lascia molto preplesso questo manga,,,,,,
NON MI SEMBRA NIENTE DI SPECIALE….
Anche perch gli italiani non riesco ad imitare lo stile giapponese…..
Io penso che un italiano non debba imitare lo stile giapponese. Come penso che nessuno debba IMITARE lo stile di qualcun altro.
Al massimo ci si ispira, reinterpretando.
Possono piacerci certi caratteri, certe metodologie di lavoro e impostazione grafica. Può piacerci il modo di narrare, anche lo stile grafico.
Ma bisogna SEMPRE mostrare il nostro carattere.
Ecco perché ritengo che un italiano non debba prendere ispirazione solo dal manga (con la conseguenza che si limiterebbe a copiare, appunto) ma mostrare anche l’eredità del proprio paese. Per esempio, noi italiani abbiamo eredità sia occidentali che orientali, perché siamo cresciuti ad anime.
È inevitabile che POSSIAMO avere ispirazioni dai manga. E secondo me è più che lecito, ognuno si decide le sue ispirazioni.
Ma copiare di sana pianta uno stile non nostro lo trovo limitante e decisamente poco professionale.
Dopo tutta questa pappardella, dico che Battisti non ha affatto copiato lo stile giapponese, perché non ne ho mai visti così, sinceramente.
Ha fatto una cosa giusta: lo ha assimilato e reinterpretato.
Certo, ha ancora qualche cosa da migliorare, nella colorazione e nella anatomia, ma è sulla buona strada, a mio parere.
A me sembra molto carino invece ** E poi Ryuji è troppo bellino *O* E’ adorabile quel bambino *O*
Ovviamente per bambini, mi ricorda un po’ Little Einsteins xD
Bell’idea, complimenti davvero agli autori ^^
@chris-cold
Non sono d’accordo con te: non solo loro ne sono la prova, ma io stessa disegno in stile giapponese e sono italiana ù___ù E ti dirò, lo stesso fanno anche altre due mie amiche.
Sono perfettamente d’accordo con chris-cold, lo stile manga è una cosa che non ci appartiene, tutto ciò che ne deriva è solo un’imitazione per attirare il pubblico, noi italiani –come tutti gli europei- abbiamo un diverso modo di disegnare, quello che stiamo facendo con i fumetti attuali è solo una melensa scopiazzatura di una moda, infatti noi europei “non disegnamo manga”, ma “fumetti”.
Come sopra.
Noi italiani NON abbiamo un modo diverso di disegnare.
Ognuno ha un modo diverso di disegnare e se lo sceglie lui. Evitiamo di generalizzare.
Ma gente, ma voi i fumetti, li scrivete o li leggete soltanto? Parlate per sentito dire, oppure sapete cosa sono le influenze?
@Kamui.83
Certamente non disegnamo manga perché non siamo giapponesi, bella scoperta, ma io ho disegnato in stile manga da SEMPRE (e ho un mio stile, non scopiazzatura di nessuno – e non certo per moda dato che lo faccio da bambina; oltretutto le mode a me sono sempre andate indigeste) e quindi non mi va giù sentire queste cose, dato che non sono ovviamente vere.
Ognuno ha il suo stile, punto.
Magari c’è chi lo fa per “moda”, e chi come me e le persone che conosco che lo fa da sempre perché è l’unico “stile si conosce”, che sentiamo nostro. (Immaginati che non riesco a disegnare i fumetti tipo Dylan Dog e simili, per me troppo difficili)
Oltretutto non è che mi sia mai sentita “italiana”, eh, se proprio vogliamo dire…
Quindi, mi permetto di contraddire.
Ma dai, non importa se manga o fumetti, l’importante è che siano riusciti a creare un opera che porti il pubblico più giovane verso questo mondo, poi che inizino da Marta e Ryuuji per poi passare a manga come Bleach, poco importa… Ciò che importa è che ad un prezzo davverocompetitivo possiamo fare un bel regalo di natale per i nostri fratellini\cuginetti\etc etc ma soprattutto è bello sapere che l’editoria italiana aiuta chi come loro, ha voluto provare un qualcosa d nuovo o almeno un campo qui ancora semi-sconosciuto…
A me per esempio incuriosisce parecchio questo manga, sia per vedere “Che hanno combinato i nostri connazionali” sia perchè, come ha detto Ghen, Ryuuji è troppo puccioloso ^^
@Kamui.83
Quindi noi europei abbiamo dei geni che ci fanno disegnare in un modo e gli orientali in un altro….. -.-”
Forse ti riferisci alle scuole di disegno, che sono chiaramente diverse, ma se una persona disegna da sempre con uno stile lo farà suo, indipendentemente dalla nazionalità.
Detto questo voglio chiarire che a me la distinzione tra le due scuole sta benissimo (non oserei immaginare Diabolik stile manga), e che andrebbe preservato il nostro stile (non può scomparire!!). Poi se qualcuno vuole fare un fumetto in stile manga/manwha/manhua si accomodi, spero solo non diventi una costante mondiale.
P.S.
Pyuji mi sembrava una ragazzina dalla copertina
@chris-cold – @Kamui.83
anche io come ghen non sono per niente d’accordo con voi due: voi siete soltanto due bimbiminchia che pensano di essere esperti su tutto ma che alla fine si rivelano essere soltanto dei coglioni.
Cris allora come ti ha gia scritto ghen esistono italiani che sanno imitare il disegno giapponese e non credo neanche che sia molto difficile riuscirci, infatti mi ricordo che alle elementari io e i miei compagni riuscivamo perfettamente a disegnare in stile dragonball, quindi se ci possono riuscire anche dei bambini di 6-7 anni non vedo il motivo per cui nn ci possa riuscire un adulto che di mestiere fa il fumettista.
Kamui allora il tuo commento è stato quello che mi ha fatto arrabbiare di più perchè hai scritto frasi come: lo stile manga è una cosa che non ci appartiene,noi italiani come tutti gli europei abbiamo un diverso modo di disegnare, ecc. ec.. .allora la cosa che mi ha fatto piu arrabbiare nel tuo commento è stato scrivere al plurare come: Non ci appartiene, noi italiani,tutti gli europei ecco la prossima volta evita di scrivere a nome di tutti ma scrivi solo a nome tuo ed evita di scrivere quei tipi di commenti che non fanno altro che far incavolare la gente; Poi per quanto riguarda il modo di disegnare, penso che mi sia gia spiegato benissimo con il commento rivolto a chris; E per per quanto riguarda il discorso della moda beh non me ne puo fregar di meno se è una moda oppure no l’importante è iniziare a dare spazio a mangaka italiani come claudiana.
[QUOTE-START]FabioDarko @ 28/11/2009 – 13:12 – @chris-cold – @Kamui.83 anche io come ghen non…[QUOTE-END]Vabbe ognuno poi la pensa come vuole.
Il fatto è che il loro stile è nettamente superiore al nostro.
E’ COME SE UN GIAPPONESE PROVASSE A FARE UNA PIZZA.
VENIRE GLI VIENE BENE E DI BELL’ ASPETTO ANCHE,
MA SE VAI AD ASSAGGIARLA POI VOMITI PER 2 MESI!!!XD
Non so se averte capito con questa metafora….
No, non sono d’accordo.
Non esiste uno stile migliore. Posso considerare Blacksad un fumetto migliore di Onepiece, tu puoi considerare il contrario. Non ha senso.
E i giapponesi non hanno inventato un bel niente. Hanno solo rielaborato quello che era il fumetto occidentale.
Se era come dite voi, non doveva neanche esistere, il manga. ò_ò
@ FabioDarko : Ehm… Claudiana è la casa editrice…
Inoltre sarebbe bello moderare i termini, please, benché io la pensi come te.
Ognuno disegna come vuole, come gli viene più naturale, e non credo debbe rendere conto a nessuno. Poi ognuno, all’atto dell’acquisto, è liberissimo di lasciare un albo sullo scaffale, se questo non è di suo gradimento.
Detto ciò, io non credo che comprerò l’albo, così a pelle non è di mio gradimento. Ma questo non vuol dire che perché a me non piace non ci sia dietro lavoro, fatica e aspettative.
Quindi, un bravissimo a Jojo per i disegni e a Raffaele Lamorte per la sceneggiatura, e spero che tutto vada secondo le vostre speranze.
solitamente sono scettico nei confronti dei “manga europei”.
o sono manga, o sono europei.
poi però nulla vieta che facciano un buon prodotto.
ma ripeto, o è manga, o è europeo.
non voglio essere restrittivo.
è solo che tutti i manga per definizione sono giapponesi e seppure io disegni in stile giapponese, se un giorno mi decidessi a fare un fumetto non sarebbe un manga, perchè mi chiamo Riccardo, e non HIroshi, e sono di Piacenza, non di Nagoya.
Non vuoi essere restrittivo, però lo sei.
Non esiste manga o non manga. Esiste il fumetto.
Esistono le scuole.
Ognuno si piglia le ispirazioni che gli pare, come funziona in pittura.
Se noi italiani non avessimo preso ispirazione dall’arte fiamminga, non saremmo il paese col più grande bagaglio artistico al mondo. E penso di aver detto tutto.
Tecnicamente la parola manga indica un fumetto in generale, a prescindere dalla nazionalità, poi è uso comune indicare col termine esclusivamente le produzioni giapponesi.
Non vedo poi tutti questi problemi nel vedere un europeo od un americano disegnare in stile orientale (e viceversa).
Magari per voler imitare troppo uno stile si rischia di creare un manga italiano/europeo dal tratto poco (o per nulla) originale, ma è un altro discorso.
Passando al fumetto in questione, non mi interessa visti i temi trattati, però faccio gli auguri agli autori.
Io che sono per metà indù ho più possibilità di fare mio il famoso stile giapponese?
Cazzate!
Lo stile giapponese è una cazzata che qualche legoide si è inventato senza conoscere manco cosa fosse un fumetto. Non esiste nessuno stile giapponese, esistono solamente scuole di autori diversi con diversi stili vari esattamente come lo sono in Italia o in Francia o in America. La differenza principale è che da noi c’è una tendenza a cercare il realistico imbratta tavole, mentre in giappone nel fumetto popolare si cerca sempre il segno di approssimazione perfetto. Poi ci sono elementi culturali che bisogna capire per sapersi destreggiare in un format di idee che fanno quello che il fumetto giapponese quello che è (due esempi stupidi: l’art decò e l’espressività degli occhi che ha origini dalle donne degli ukyo-e), dopo, è possibile lavorare in un ordine di idee ibrido e in grado di produrre un prodotto sicuramente di qualità che analizzi sia il fumetto orientale che la propria occidentalità.
E se così non fosse non esisterebbero i fumetti Marvel come li conosciamo adesso.
chris-cold, te ne prego, lascia stare la pizza e tutte le metafore in generale, perché questo discorso l’ho già affrontato, e come dissi allora: il manga (in questo caso il disegno) e il cibo non si possono mettere in paragone!
Io non so cucinare, sono italiana, e dunque? La pizza mi dovrebbe uscire meglio di un giapponese? Ma va, va… Se la faccio io la pizza non vomiti per due mesi, qualcosina di più…
Per il resto, mi trovo d’accordo con Diamond Ace e Dark_Emperor.
ma io non capisco che problemi vi fate sinceramente.
Anche tra i mangaka ci sono infiniti stili diversi, che vanno dal semirealistico di Hojo, a quello visionario e abbozzato dell’autore di “Lei, L’arma Finale” per finire con quello simil-moe (praticato da chi di disegnare volti non c’ha troppa voglia e dal 90% degli artisti di doujinshi), e ne ho citati solo 3
Se proprio volete fare un rimprovero ad un fumetto specifico basatevi sulla precisione dei singoli elementi, sulle proporzioni delle corporature e sulla resa della tavola, non sulla nazionalità di chi lo fa.
Pienamente d’accordo con kill-chan.
Mica Akira Toriyama disegna come Arina Tanemura, o no? Ognuno ha il suo stile, come avevo precedentemente detto.
Che poi, scusate, ma mi sembra a volte di parlare con gente che non sa che anche i giapponesi sono esseri umani come noi xD
Ah, e un’altra cosa ancora, e non meno importante: la parola “manga” nella lingua giapponese significa “fumetto”, quindi se voglio posso parlare di manga italiani come di fumetti giapponesi, esattamente come anziché dire “carino” le persone dicono “kawaii”: la stessa cosa.
Non so cosa pensare… Quindi Osamu Tezuka non disegnava manga perche si e’ ispirato a Toppolino di Walt Disney per il suo stile? -_-
Lasciamo perdere ‘sto discorso.
Torniamo sul tema della news. L’iniziative e bella. Spero che riescano nell’impresa. 🙂
@ FabioDarko
Per me dovresti farti un corso accelerato di buona educazione, soprattutto perchè il bimbominkia sarai tu visto che ti avventi come se quello che tu dici sia giusto, ho trovato molto più efficaci le risposte degli altri utenti che non erano d’accordo con il mio pensiero e non il tuo , il quale è piuttosto avventato e da ragazzino.
Detto questo, ho solo espresso un mio pensiero di sicuro opinabile, ma non per questo credo di aver detto una vaccata, in fin dei conti la nostra scuola non è lo stile orientale e tutto ciò che ne deriva è solo una scopiazzatura, soprattutto perchè questa voglia di disegnare in manghesco (scusate il neologismo) è una cosa nata ora, visto che il sol levante è entrato prepotentemente nella nostra vita di lettori, ma dieci anni fa questa voglia di “orientale” non ci sfiorava nemmeno
No. È nata con l’avvento degli anime in Occidente.
E mi sembra pure normale.
Non leggi o fingi di non leggere allora.
Ti pongo un quesito: come definiresti autori giapponesi che vengono ad insegnare manga in Italia? E studenti che son andati a studiare il fumetto giapponese in Giappone?
Anche loro saranno solo scopiazzatori degli autori manga?
Qui in Slovenia sono quasi 15 anni che si disegna in stile “orientale”. Sulle pareti di alcuni sottopassagi stradali e pedonali i club di graffiti (con is consenso dei Comuni) hanno disegnato in questo stile.
@Kamui.83
Dieci anni fa? Io avevo tredici anni, e guarda caso disegnavo già nel mio stile (molto peggio di ora, eh, ma se vuoi ti faccio vedere anche i disegni di quando ero perfino più piccola, cinque o sei anni, che li ho conservati, se non ci credi).
Come ti ho già detto non è “moda” per tutti, non è “voglia di orientale”…
E francamente il termine “scopiazzatura” mi irrita parecchio.
Come ha detto Dark_Emperor: o leggi o fingi di farlo.
@ Dark_Emperor
I mangaka che insegnano in Italia, o gli aspiranti “fumettisti” che vanno a studiare in Giappone, non imparano e non insegnano “lo stile”, ma la tecnica, ossia impostare le pagine, creare una regia, usare tecniche e cose simili, lo stile è tutt’altra cosa. Io posso ammettere uno stile orientale da un ragazzo che ha letto solo manga e che sia andato a studiare in Giappone, ma tutto il resto è scopiazzatura, infatti lo stile di questa storia è molto simile a YOTSUBA&…
Comunque è meglio parlare d’altro, altrimenti i flame si sprecheranno ^_^
x “librerie” si intende “fumetterie”?xkè si dice sempre “librerie”,ma i manga(anche se in questo caso nn si tratta d un manga vero e proprio)si comprano in edicola e in fumetteria,mica in libreria.cmnq vorrei sapere se “i Viaggi Di Marta E Ryuji” si troverà in fumetteria e/o in edicola,e quand’è la data d uscita.
@Kamui.83
Hai letto il mio precedente messaggio?
Se la risposta è no, fallo!
Kamui, manco per niente: NON ESISTE uno stile giapponese, è, come diceva un mio ex-collega, una fesseria. Lo stile può essere solo del singolo autore e dei discepoli ed emuli, il resto è TECNICA, e la tecnica si insegna.
Ah, secondo te i mai abbastanza lodati Barbucci e Canepa son degli scopiazzatori?
E’ un po’ come dire che Miller in Il ritorno del cavaliere oscuro scopiazzava i giapponesi per l’impostazione delle tavole.
Alla fine concorderai con me che dipende esclusivamente dall’autore con cui hai a che fare.
I cretini nel mondo del fumetto sono tanti, ma non son di certo loro a fare il grande fumetto.
Cmq no, Marta e Ryuji non si trova in edicola o fumetteria, ma solo in libreria, visto che il target è quello del fumetto per l’infanzia e la casa editrice gestisce solo librerie.
E per essere precisi in libreria vendono le opere di Tezuka, mica minchiabbau.
@ Ghen
Scusami, non avevo letto.
Per me invece, è proprio voglia di orientale e di appropiarsi di uno stile di sicuro impatto visivo e più accativante, al massimo toglierò la parola scopiazzare – imitare – forse è più garbato
Credimi, che ti sbagli.
Io disegno fumetti ispirati dal manga.
Lo faccio perché dalle pagine dei manga riesco a sentire uscire delle emozioni.
Dai fumetti occidentali, stupendi graficamente, non sento uscire niente. (fortunatamente non da tutti)
Per questo, uso una narrativa manga e tecnica a colori, liberamente elaborata.
Acrilico, matita, pastelli.
Mischio ciò che mi piace di entrambi. E lo faccio perché mi piace fare così. I fumettisti non sono ricercatori Oral-b. Sono artisti, spesso, (anzi, quasi sempre), sottopagati e sottovalutati dalle persone, che li credono delle macchine.
Ciò che desidera un autore di fumetti è recapitare messaggi e raccontare storie, il lato del marketing lo fa l’editore.
Il fumettista deve semplicemente produrre, l’editore deve vendere.
Capisci, adesso?
Ora che ci penso, abbiamo messo in croce i creatori di Lost + Brain per aver imitato un tipo di storia e non possiamo criticare uno stile di disegno come I Viaggi di Marta & Ryuji!? Se è una questione nazionalista però ditelo^_^”
No. Lo stile di Yotsuba è completamente diverso.
Ma naturalmente Ryuiji è il nostro Ryuiji?
@Kamui.83
Io ho capito cosa vuoi dire, e forse per molti ragazzini di oggi è come dici (ragazzini, eh), ma non puoi dirlo a gente che disegna in questo modo da quando è nata. E’ uno stile innato, è non è copiato o imitato da nessuno. Si cresce e più si disegna e più si scopre un proprio stile.
E no, non è questione di nazionalità… Il discorso è un altro, completamente! Tu stai cercando di criticare lo stile di un disegnatore dicendo che è “copiato”, ma se fosse suo?
Se uno viene a dirmi che il mio stile di disegno l’ho copiato da qualcuno lo mando a quel paese senza tanti complimenti, scusa, eh…
Si nasce con il proprio stile.
Ad esempio Hiro Mashima ha uno stile molto simile ad Eiichiro Oda, perché? Perché ha lavorato in One Piece con il maestro, ma non per questo il suo disegno è una copia, anzi, più disegna e più ritrova il SUO stile.
Perfettamente d’accordo con ciò che dice Dark_Emperor, mi permetto di quotarlo:
“Lo stile può essere solo del singolo autore e dei discepoli ed emuli, il resto è TECNICA, e la tecnica si insegna.”
Più che altro conosco l’autore e disegna con quello stile da ben prima che arrivasse in Italia Yotsuba& (se mai è arrivato), se si guarda Battisti ha disegnato sempre con quello stile.
[QUOTE-START]Ed94 @ 28/11/2009 – 17:33 – Ma naturalmente Ryuiji è il nostro…[QUOTE-END]Non vorrai mica dire Ryuichi? Comunque non c’entra niente. :S
Ciao a tutti ragazzi sono Giorgio il disegnatore di Marta e Riuji, devo dire che mi fa moltissimo piacere che il mio lavoro e quello dei miei compagni d’avventura scateni così tante opinioni, perchè è proprio questo il bello dell’ arte, ma come sappiamo nella vita non si può piacere a tutti quindi per prima cosa ringrazio tutti gli utenti che si sono espressi in mio favore e in favore dello stile di disegno orientale.
Vorrei dire a chi pensa che lo stile giapponese sia una prorogativa di quel paese, che i fumetti sono arte e come tale subiscono contaminiazioni stilistiche, in fondo anche gli impressionisti francesi si ispirarono alle stampe giapponesi per i loro dipinti van gogh in particolare creando una corrente artistica che rimmarà unica! no c’è ne da stupirsi ne da accusarci se noi disegnatori di qualsiasi nazionalità disegnamo con uno stile tipicamente nipponico, questo naturalmente era un esempio estremo, ma dato che avete menzionato la pizza vorrei ricordarvi che il campione modiale è stato un giapponese! e per due anni consegutivi! ironia della sote XD
Jojomanga, hai pienamente ragione: Vincent Willem Van Gogh mi ha accompagnato all’esame di stato ed era stato parecchio influenzato in un periodo della sua vita dai dipinti giapponesi (di quel periodo io ho dipinto “La grande onda” di Hokusai: non difficile, ma parecchio impegnativo xD Se sai di cosa sto parlando…).
E adesso invece… Wha, ti faccio i miei più sentiti complimenti! *O* Sei bravissimo! Mi sono messa un po’ a leggere Super Bunny Chu Chu ed è meraviglioso… Coinvolge la trama e il disegno è molto curato… Complimenti davvero.
E poi, come ho già detto, Ryuji è adorabile *O*
Bhè, che dire? Complimenti Giorgio e complimenti Raffaele 😀 Vedere una propria opera pubblicata, poterla sfogliare dopo averla presa da uno scaffale di qualunque libreria-edicola-fumetteria deve rendervi immensamente fieri e orgogliosi. Una gioia che spero di poter provare anche io un giorno. Personalmente penso che comprare il fumetto per me [ diciassettenne senza nerbo xD ] o per mio cugino [ 5 anni e un’adorabile parlantina ] non faccia differenza, dato che il più delle volte i fumetti possono nascondere messaggi sia per piccoli che per grandi. In definitiva, un bel regalo sicuramente 😀 Ancora complimenti e in bocca al Kumagoro u_u
A tutti gli altri che hanno scritto commenti etcetera, ora non mi ricordo chi ha detto-scritto cosa, perdonate la mia poca voglia di riguardare sù, preferisco osservare Mako che mi hearteggia, l’adorabile *cuor. : non importa in che stile disegni, nipponico, americano, venusiano, l’importante è che tu riesca a trasmettere attraverso le immagini quello che non riesci ad esprimere a parole. I fumetti, manga ( che poi etimologicamente sono la stessa cosa, ragaSSi, l’abbiamo ripetuto tante volte.. Yuki, Ryu, un dizionario non possiamo metterlo in homepage? xD ) sono storie raccontate attraverso tavole e disegni. Witch, Diabolik o Bleach ( rima *_* ), il messaggio arriva? Ecco, che sia disegnato qui o dall’altra parte del mondo a me non interessa.
Più che poter leggere il proprio fumetto è importante per un fumettista venir pagato per averlo realizzato e sapere che è distribuito in modo abbastanza buono da essere acquistato da molti.