Corso di giapponese gratuito di Nanoda.com Lezione 8: Grammatica – i pronomi personali

Eccoci qui dopo un lungo periodo di pausa con una nuova lezione del corso di giapponese, si lo so ho latitato un po, ma ho voluto fare le cose nel miglior modo possibile, che dite iniziamo subito? Allora si parte!lezioni-di-giapponese8

Introduzione alla grammatica giapponese

A partire da questa lezione inizierai a studiare la grammatica giapponese, come ti ho già avvertito in precedenza per seguire queste lezioni dovrai avere piena padronanza dell’Hiragana e del Katakana, due degli elementi fondamentali della lingua. All’inizio potrà sembrarti difficile non poter contare sui Romaji, ma vedrai che a poco a poco ti sarà sempre più facile farlo. Iniziamo col dire che la Grammatica giapponese, differisce in molte parti dalla grammatica italiana:

-Non esistono gli articoli.
-Non ha ne genere ne numero, non esiste quindi il maschile, il femminile, il singolare e il plurale dei sostantivi.
-I verbi non si coniugano restando invariati qualunque sia il pronome personale.
-E’ una lingua AGGLUTINANTE.

Le lingue agglutinanti sono quel tipo di lingue che presentano una radice che esprime il significato basilare di una parola, alla quale vengono aggiunte delle “particelle” che unendosi l’una all’altra modificano il significato della radice. Per fare una similitudine, si può pensare ad un treno, dove la locomotiva è la radice della parola, mentre i vagoni sono le particelle che si aggiungono e che seguono la locomotiva.

Infine cosa molto importante la lingua giapponese è una lingua che si basa moltissimo sul contesto in cui viene parlato. Una stessa frase pronunciata in differenti situazioni assume un diverso significato.

La lingua giapponese infine si distingue in diversi ”strati” a seconda del chi parla a chi. Le modifiche sono, soprattutto di tipo verbale.
In queste lezioni imparerai il giapponese standard o Giapponese Gentile che si può utilizzare in tutte le situazioni.

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Struttura della frase giapponese

Nella lingua italiana siamo abituati, forse senza nemmeno rendercene conto di utilizzare un preciso ordine degli elementi costitutivi di una frase mentre parliamo.

In italiano l’ordine degli elementi della frase è:
 Soggetto – Verbo – Oggetto (S V O)
Il verbo si coniuga a seconda del soggetto e l’oggetto può essere maschile femminile, singolare, plurale ecc.
Nella lingua giapponese invece, l’ordine di soggetto verbo e oggetto cambiano.

L’ordine della frase giapponese infatti è Soggetto – Oggetto – Verbo (S O V)
Se nella frase ci sono altri elementi è possibile inter cambiarli fra di loro come vedremo in seguito, ma soggetto e verbo in genere mantengono una posizione abbastanza rigida nella frase.
Il verbo a fine frase, assume un importantissimo ruolo, è infatti il verbo che ci fa riconoscere tutte le caratteristiche di una frase, se attiva o passiva, se dichiarativa o interrogativa, se il tempo della frase è presente o passato ecc.

Quando ci si trova di fronte a frasi complesse, ossia, con più verbi, è sempre il verbo finale che esprime il tempo e il modo della frase.

Capirai quindi l’importanza di studiare molto bene i verbi giapponesi. Vediamo con un esempio quello che ti ho spiegato sopra, ossia la struttura a trenino di un verbo giapponese. Prendiamo in esame il verbo いく che significa “andare”, in questo caso è trasformato in いきました “andato”
ikimashita

Nell’esempio sopra vediamo il verbo IKU costruito nella sua forma passata cortese.

A sinistra sulla locomotiva troviamo la radice del verbo, che porta con se il significato di andare, nel primo vagone subito dopo a 行き troviamo まし che si attacca a 行き e lo rende un verbo in forma gentile.

Infine troviamo た che identifica un verbo in forma passata. Il verbo 行く costruito in questo modo si traduce con ANDATO, ANDATA, ANDATI, ANDATE. Saranno i pronomi personali a dirci come tradurre correttamente il verbo in italiano.

Pronomi personali

Prendiamo in esame ora i pronomi personali a cui ho accennato poco sopra. Come in italiano ci sono i pronomi personali equivalenti a IO, TU, EGLI, NOI, VOI, ESSI.
Poiché esistono più pronomi personali per indicare una stessa persona, a seconda del parlante, e verso chi si rivolge il parlante, ti elencherò anche i vari tipi di pronomi per ogni persona.
io

E’ il modo più comune per dire “Io”,
può essere usato sia dagli uomini che dalle donne ed è un “io” abbastanza formale, lo si può usare tranquillamente in tutte le situazioni.

atashi
Viene usato dalle ragazze e dalle donne. Un ragazzo che parla di se dicendo questo pronome personale potrebbe essere guardato un po’ storto, poiché, come ti ho detto è ad uso esclusivo femminile. Il kanji entrambi vengono scritti con il medesimo kanji che vedete scritto fra le kagikakko「」che sono le parentesi giapponesi.

washi
Viene usato dagli uomini anziani ed è a loro uso esclusivo.

boku
Come esiste un “io” che viene usato solo dalle ragazze, esiste anche la controparte maschile, questo pronome personale viene infatti usato solo dai ragazzi e in situazioni informali, recentemente questa regola è stata infranta e al giorno d’oggi viene usato quasi comunemente anche dalle ragazze.

ore
Anche questo è usato tipicamente dai maschi, è un modo per dire io molto volgare, quindi non usatelo mai, lo si usa tra amici maschi molto molto stretti con i quali si hanno forti legami come per esempio tra compagni di squadra.

watakushi
E’ usato sia dagli uomini che dalle donne ed è una versione più formale di わたし

tu
anata
E’ il modo più comune per dire “Tu”, può essere riferito sia agli uomini che alle donne ed è formale, se non sapete cosa usare è la scelta migliore.

kimi
E’ molto confidenziale il parlante è solo maschile e lo si usa tra persone con una elevata confidenza, per esempio fra fidanzati

omae
E’ usato da parlanti maschi verso persone inferiori o di pari livello

lui
kare
E’ il pronome personale più comune per indicare Lui/Egli ne esistono altri ma questo è il più usato

lei
kanojo
E’ il pronome personale più comune per indicare Lei/Ella ne esistono altri ma questo è il più usato

Per i pronomi personali plurali si utilizzano gli stessi pronomi singolari che vengono “pluralizzati” con i suffissi たち「達」o ら i due suffissi danno al pronome personale piu o meno formalità

noi
watashitachi
Ecco il primo pronome personale plurale NOI come puoi vedere al pronome singolare IO 私 è stato aggiunto il suffisso たち che lo rende un Noi di tipo formale

watashitachi
Ecco il secondo pronome personale plurale NOI come puoi vedere al pronome singolare IO 僕 è stato aggiunto il suffisso たち
che lo rende anche questo un “Noi” di tipo formale ma meno formale di わたしたち.
Esistono altri pronomi personali per NOI ma per evitarti di fare confusione preferisco metterti solo questi due, che sono quelli che probabilmente troverai più spesso.

voi
anatatachi
Per creare il pronome personale plurale VOI basta aggiungere il suffisso 達 ad あなた

Essi
karetachi
Per il pronome personale plurale Essi/Loro basta aggiungere il suffisso 達 a かれ「彼」

esse
kanojotachi
Per il pronome personale plurale Esse/Loro si aggiunge il suffisso 達 a かのじょ「彼女」

E questo chiude l’elenco dei pronomi personali. Poiché come hai potuto ben vedere ce ne sono parecchi, ti farò l’elenco di quelli che per il momento è fondamentale imparare eccoli qui sotto.

pronomi personali giapponesi basilari

Nella prossima lezione

Dato che in questa lezione sono apparsi i primi kanji, riferiti ai pronomi personali, nella prossima lezione approfondiremo l’argomento imparando come sono costruiti e che regole di composizione seguono, non dimenticate di scaricare gli esercizi di questa lezione dove troverete gli schemi per scrivere i kanji apparsi in questa lezione.

scarica esercizi corso di giapponese

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Link alle altre lezioni del corso di giapponese

 

Lezione 1 Hiragana e Katakana A-Gyo e Ka-Gyo
Lezione 2 Hiragana e Katakana Sa-Gyo e Ta-Gyo

Lezione 3 Hiragana e Katakana Na-Gyo e Ha-Gyo
Lezione 4 Hiragana e Katakana Ma-Gyo e Ya-Gyo
Lezione 5 Hiragana e Katakana Ra-Gyo e Wa-Gyo
Lezione 6 Suoni purei, semi puri, impuri e contratti
Lezione 7 Varianti stilistiche Hiragana
Lezione 8 Grammatica e pronomi personali

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