Sheryl Holmes, dotata di scarse capacità come investigatrice, nonostante la diretta discendenza dal più famoso e arguto detective Sherlock Holmes, vede finalmente uno spiraglio nella sua statica e deprimente vita grazie all’incontro/scontro con il famigerato ed inafferrabile Lupin III!
Il ladro infatti sembra molto interessato al suo vecchio violino, cimelio di famiglia, che la ragazza ogni tanto si diletta a suonare, con risultati sicuramente molto migliori che nel campo investigativo. Sheryl viene così a scoprire che la cassa del suo strumento è in realtà una parte di un violino in grado di aumentare le doti innate di una persona semplicemente suonandolo, e che le diverse componenti sono state divise dal suo costruttore ben 3 secoli prima.
Lupin III ha così deciso di ricostruire il prodigioso strumento, e in cambio dell’aiuto della ragazza, le promette la sua “cattura”. Inizia così il viaggio, insieme al fido Jingen e alla fascinosa Fujiko, alla ricerca dei vari pezzi dell’antico violino; impresa che si rileverà meno facile del previsto visto che a seguire le loro tracce ed ad ostacolarli vi sono sia uno strano, quanto inquietante, personaggio chiamato Heinrich sia un vecchio ufficiale delle SS tedesche e i suoi scagnozzi. Tra continui colpi di scena, e gli inseguimenti mozzafiato tipici delle avventure del nostro famoso ladro, Sheryl si ritroverà coinvolta in una storia che profuma anche di magico e di fiabesco.
I disegni di questo volume giocano più sul bianco e nero, l’uso dei retini è limitato allo sfondo e alle principali ombre, mentre ciò che dà più volume alle forme sono le linee ben marcate e lo spessore di quest’ultime che segue perfettamente le “curve” dei personaggi, rendendoli plastici e facendoli quasi “fuoriuscire” dal foglio. Particolare invece è l’uso del tratteggio e del bianco nei flashback all’interno della storia, uso che rendono queste vignette quasi “antiche”. Nonostante la grande quantità di nero utilizzata in questo albo, la carta e l’inchiostro sono di ottima qualità, e non rischierete di ritrovarvi (come capita altre volte) le vignette sulle vostre mani invece che sul foglio.
La sceneggiatura si sposa perfettamente con i personaggi che conosciamo e amiamo, come Lupin o Jigen, e permette di conoscere e comprendere bene i nuovi personaggi che ci vengono presentati, come Sheryl e Heinrich, che diventeranno alla fine i veri protagonisti di questa storia.
Il fumetto si presenta quindi come un unico volume, in cui ritroverete tutti i famosi personaggi della famosa serie creata da Monkey Punch compreso l’instancabile ed insostituibile Ispettore Zenigata, che anche in questa nuova vicenda avrà la sua parte. La sua edizione è edita dalla Kappa Edizioni nel formato da 16,5×24 cm, 96 pagine, al costo di Euro 9,30.
Ma cos’ha di così speciale questo volume rispetto agli altri?
Semplicemente si tratta di una pubblicazione interamente italiana: ovvero sia la sceneggiatura che i disegni appartengono ad autori nostrani, sotto il benestare e l’approvazione del creatore originale del ladro più amato di tutti i tempi. Baricordi e Liani hanno così creato un vero e proprio lungometraggio a fumetti, mantenendo però tutte le caratteristiche (sia nei disegni che nei dialoghi) dei personaggi di Munkey Puch, e creando una storia che sebbene rimanga sulla stessa scia di mistero e avventura proprie delle avventure di Lupin III, contiene quel qualcosa in più che rendono questo albo un piccolo capolavoro di collaborazione Giappone-Italia.
In conclusione, se anche voi siete cresciuti con le imprevedibili episodi di Lupin, cercando di capire ogni volta come si sarebbe evoluta la storia e cosa sarebbe riuscito ad inventarsi questo sorprendente quanto astuto ladro gentiluomo, non potete non leggere questo piccolo gioiello che riuscirà a farvi rivivere, questa volta grazie ad autori italiani, le stesse emozioni che al 1967 Monkey Puch ci trasmette dal Giappone, grazie alla sua ironia e originalità, nelle interminabili avventure di Lupin III.
Recensione scritta da RafusChan pubblicata anche su PintaMiMundo
lupin è sempre lupin!