3×3 Occhi

Yakumo Fuji è un normale ragazzo giapponese come tanti. Forse non il più normale visto che dopo il divorzio dei suoi, suo padre, un professore di etnologia, l’ha lasciato a Tokyo a vivere da solo per rincorrere una scoperta su una leggendaria tribù tibetana e per riuscire a sopravvivere il ragazzo lavora nel GayBar del suo vicino di casa.

La storia inizia con l’incontro tra Yakumo e una ragazza misteriosa, dalle strane vesti, chiamata Pai, che viene derubata e parzialmente aiutata dal ragazzo nel recupero di parte della refurtiva.

L’incontro sembra predestinato, visto che Pai giunge dall’Himalaya con il teschio di suo padre, il professor Hajime Fuji e una lettera pazzesca, in cui il genitore spiega a Yakumo che Pai fa parte della leggendaria razza dei Triclopi, i Sanzhiyanhumkara, esseri dagli smisurati poteri e dalla lunga vita e chiede al figlio di esaudire l’unico desiderio della ragazza… diventare un’essere umano e perdere l’immortalità. Yakumo prende queste informazioni come vaneggiamenti scritti in punto di morte, ma la sua vita viene sconvolta quando un enorme mostro volante appare a Tokyo e lo uccide.

Pai, folle dalla disperazione, richiama involontariamente il suo potere e il terzo occhio sulla fronte le si apre per risucchiare in se l’anima di Yakumo che dopo poco si riprende come se niente fosse.

Il ragazzo scoprirà grazie a un viaggio ad Hong Kong, presso l’Agenzia Incantesimi, una casa editrice che si occupa del ramo spirituale, di essere diventato un Wu, un essere immortale alle dipendenze del triclope, uno schiavo che condivide la sua sorte con il triclope che l’ha creato, infatti se il triclope dovesse morire, anche il suo Wu perirebbe con lui.

Pian piano la trama si dipana tra misteri, sacrifici umani e mostri che tentano di rapire Pai per poterla usare a proprio vantaggio per la resurrezione di Guy Yang Wang, il Demone Supremo.

La prima parte del manga si conclude con la sparizione di Pai che decide di combattere Benares, il Wu e più fedele servitore di Guy Yan Wang, da sola per non coinvolgere Yakumo.

Quattro anni dopo, Yakumo reincontrerà Pai che ha ormai perso la memoria del passato e vive come fosse una ragazza normale. E questa volta, con diversi poteri ed esperienza di combattimento ottenuta nei passati quattro anni, sarà lui a difendere la ragazza indifesa e a condurla alla ricerca del loro obiettivo di diventare entrambi umani.

La storia è davvero intrigante ed interessante e devo ammettere che questo è stato il mio primo manga. Con il suo tratto, Yuzo Takada riesce a creare un mondo esoterico popolato di mostri, magie ed evocazioni che si intrecciano, si incontrano e si scotrano, lasciando tanto spazio alla fantasia e allo stupore.

Il tratto, come ogni autore che disegna una serie lunga, subisce diversi cambiamenti, soprattutto tra i primi volumi, disegnati in maniera più semplice, da quelli di mezzo e quelli finali con dei dettagli nei disegni di scenari e mostri a dir poco spaventosi!

La storia è ovviamente per palati un po’ duri, visto che il protagonista viene ucciso spesso, perde arti, viene sbudellato ed ogni volta si rigenera alla sua condizione iniziale.

La disperata lotta della coppia contro il Demone Supremo e i suoi sicari, riesce a ottenere una profondità palpabile attraverso la presentazione e caratterizzazione di diversi antagonisti, come Benares e i suoi imperatori e diversi altri antagonisti come Gupta, che combatte per salvare le donne gravide della sua razza, gli Hyoma.

Il panorama si allarga ancora con la spiegazione della magia, e di come funzioni oltre a diversi metodi di utilizzo delle evocazioni che si trasformano grazie a un po’ di fantasia e ingegno da parte di Yakumo. Anche la rappresentazione delle diverse nazionalità e i costumi del luogo vengono rese bene, visti i continui spostamenti tra Giappone, Hong Kong, India, Tibet e diverse altre nazioni

L’unico neo di questa bellissima serie manga è forse la parte finale, disegnata benissimo, ma un po’ frettolosa come trama e conclusione, per il resto durante la saga colpi di scena e situazioni d’azione al fulmicotone si sprecano davvero, con un pizzico di umorismo e una lieve storia d’amore tra i due protagonisti.

La storia della pubblicazione di questo manga, per merito della Star Comics, potremmo definirla assai travagliata.

E’ stato il primo manga ad arrivare in Italia per Star Comics, assieme ad Oh! Mia Dea! e Ghost In The Shell, sul primo contenitore manga della nota casa, Kappa Magazine, il cui primo numero è datato Luglio 1992. Ha continuato la serializzazione su KM e ottenuto persino il primo volume monografico speciale, Kappa Magazine 16 e 1/2 nell’ottobre del ‘93, continuando fino al Maggio del ‘94 per poi interrompersi e riprendere dal Luglio dello stesso anno in monografico sul mensile Young (da “Young Magazine”, il nome della rivista giapponese pubblicata dalla casa editrice “Kodansha” in cui è stato pubblicato 3×3 Eyes), che poi venne trasformata in Young – Il mensile del Fantastico fino al Gennaio del ‘97, con la pubblicazione oltre alla saga di Yuzo Takada di Magic Knight Rayearth delle CLAMP, Serafic Pheather di Hiroyuki Utatane e Pendragon.

Con l’inizio della seconda parte della saga, quella chiamata in patria con il sottotitolo di Trinetra (corrispondente al 12° tankobon giapponese) la serie riprende nel Dicembre ‘96 una pubblicazione monografica sulla testata Storie di Kappa, ma questa volta in volumi saltuari esattamente compatibili con quelli giapponesi, al contrario delle precedenti forme di pubblicazione a capioli, appunto con il titolo Trinetra, con uscite di due volumi all’anno.

A causa della lunghezza dell’edizione italiana, i fan si lamentarono e convinsero finalmente la Star Comics a ristampare la prima parte della saga, ormai pressoché introvabile e a continuare la saga in monografico.

Così nel Luglio 2004, sulla collana Greatest (contenitore che già aveva dato ristampa a Video Girl Ai/Len e a Ranma ½), ricominciarono le avventure di Pai e Yakumo dall’inizio, e nel mentre venne presa la decisione di concludere l’edizione su Storie di Kappa con il numero 14 di Trinetra, per poi riprendere la pubblicazione sul mensile Greatest, una volta raggiunto quel volume. Purtroppo a causa delle vendite, dall’Agosto del 2005, la serielizzazione viene continuata solo per il circuito delle librerie e fumetterie fino alla conclusione della serie con il 40° e attesissimo volumetto nell’Ottobre 2007.

Nonostante questo 3×3 Occhi in patria è stato molto apprezzato e ad esso sono stati dedicate due serie animate in OAV, romanzi, videogames, artbook e perfino enciclopedie con tutti i termini, i nomi delle magie e delle evocazioni.

Che dire? Un manga “magico”!

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