Intervista alla casa editrice Star Comics sulle novità redazionali ed editoriali del 2009. La separazione con i Kappa Boys, la nuova redazione, la crescita dell’editore, i nuovi titoli e tante curiosità. Facciamo il punto della situazione!
[ N) = Nanoda.com & CB) = Claudia Bovini]
N) Potrebbe presentarsi?
CB) Claudia Bovini direttore responsabile di Edizioni Star Comics.
N) Potrebbe raccontarci com’è nata Star Comics e qual è stata la sua storia fino a oggi?
CB) Star Comics è una delle case editrici di fumetti tra le più longeve in Italia, pubblica infatti grandi successi da oltre vent’anni. Tutto è iniziato nel lontano 1987 quando l’editore Giovanni Bovini acquisì i diritti di alcuni famosi fumetti americani Marvel, L’Uomo Ragno e i Fantastici Quattro, rilanciandoli nel mercato Italiano.
Fu subito un grande quanto inaspettato successo, e presto, altri importanti titoli, come X-Men, Dare Devil, I vendicatori, Il punitore si aggiunsero al parco testate della Star Comics. Gli anni passavano e la casa editrice iniziò ad espandere il suo interesse ad altri generi di pubblicazioni. In particolare l’occhio attento dell’editore si posò sul manga Giapponese, ancora poco sperimentato in Italia, i cui personaggi erano comunque noti al pubblico Italiano grazie all’invasione di anime, i cartoni animati giapponesi, che per tutti gli anni 80 e 90 rappresentarono il pane quotidiano di milioni di adolescenti.
Nel 1994 Star Comics pubblica in collaborazione con la casa editrice Kodansha, la prima rivista contenitore di fumetti giapponesi, Kappa Magazine, la cui pubblicazione andrà avanti fino al 2006, rendendola una delle riviste di manga più longeve nella storia del manga in Italia. L’esperimento funziona e Star Comics espande la sua collaborazione ad altre importanti case editrici del sol levante, come Shueisha e Shogakukan. Fioriscono le prime collane monografiche, come Kimagure Orange Road, conosciuto in Italia con il titolo, E’ quasi magia Johnny e Video Girl Ai, di Masakatsu Katsura e con esse si moltiplicano i consensi di un pubblico sempre più affamato di manga. Ma la vera consacrazione per Star Comics arriva nel 1996 con la pubblicazione del best seller Dragon Ball di Akira Toriyama. Un successo travolgente che proietta la Star Comics nell’olimpo delle case editrici più promettenti a livello europeo.
Tante sono state le innovazioni portate dalla casa editrice della stella, su tutte l’introduzione della lettura orientale, da desta verso sinistra e la valorizzazione dello shojo manga nel mercato Italiano. Tra i grandi successi collezionati dalla casa editrice possiamo annoverare, Le bizzarre avventure di Jojo, One Piece, Inu Yasha, fino ad arrivare a Fairy Tail, senza dimenticare titoli blockbuster come Sailor Moon, Ken il Guerriero, Capitan Tsubasa e molti altri ancora. Ma l’interesse di Star Comics non si è fermato solo al settore manga, già dagli esordi ci siamo interessati al fumetto Italiano, con la serie bonellide Lazarus Ledd di Ade Capone, pubblicata dalla nostra casa editrice con grandi consensi di pubblico e critica per oltre dieci anni, che oggi ritorna con la nuova sfida Trigger.
Un settore in espansione, 4 serie all’attivo e altre in cantiere, che vedranno la luce proprio quest’anno, con cui Star Comics si propone come secondo polo di riferimento per lo sviluppo del fumetto made in Italy. Per chi ancora non le conoscesse, vogliamo ricordare Jonathan Steele di Federico Memola che ad aprile presenterà la nuova miniserie in 8 volumi Rourke. Nemrod, del duo Celoni Aromatico giunta alla sua terza serie, Cornelio delitti d’autore creata da Mauro Smocovich e Giuseppe DiBernardo in collaborazione con il famoso scrittore giallista nonché conduttore della trasmissione televisiva Blu Notte, Carlo Lucarelli. Vent’anni di successi e un futuro ancora ricco di grandi sorprese, in cui, parafrasando l’editore Giovanni Bovini, Star Comics continuerà a pubblicare sogni di carta per il nostro amato pubblico.
N) Qual è la filosofia con cui Star Comics si affaccia sul mercato del fumetto italiano?
CB) Sembrerà banale ma la nostra filosofia si riassume nella volontà di offrire ai lettori Italiani grandi fumetti a prezzi contenuti per permettere a chiunque di leggere e distrarsi, evadendo dalla routine quotidiana, senza gravare troppo sulle tasche degli italiani. Qui si apre l’eterno dibattito sugli aumenti di prezzo. Ci rendiamo conto che gli aggiustamenti al rialzo dei prezzi dei fumetti non sono mai cosa gradita al nostro pubblico, purtroppo i rincari del petrolio e l’aumento dei costi delle materie prime, ci costringono a dei piccoli ritocchi, ma cercheremo comunque di limitarli, per quanto possibile.
N) Potrebbe riassumerci, se ci sono, a suo avviso, i vostri punti di forza e quelli su cui ritiene ancora di migliorare?
CB) Uno dei punti di forza della Star Comics è sicuramente quello relativo al servizio arretrati. Le serie pubblicate da Star Comics sono sempre disponibili e questo permette anche al lettore distratto, o impossibilitato nell’immediato a completare la sua collezione, di reperire tutti i numeri delle serie anche anni dopo la pubblicazione. Il mercato del fumetto è sempre più affollato e la disponibilità economica dei lettori è sempre più ristretta. Ogni volta che il lettore acquista un volume è come se facesse un piccolo investimento ma può capitare che le sue aspettative vengano disattese e che non abbia la possibilità di acquistare un’altra serie che magari gli sarebbe piaciuta di più. In quest’ottica, Star Comics, con il suo vasto parco arretrati permette di poter recuperare l’errore accontentando i lettori nel lungo periodo.
N) Cosa ne pensa del mercato italiano? Si parla sempre più fortemente di una crisi del settore, in Giappone e di riflesso anche da noi. Se da un lato i prodotti originali e di qualità non hanno avuto un incremento proporzionale al numero di titoli offerti dal mercato, da un altro anche nel nostro paese fioriscono sempre più editori che vogliono “sfondare” in questo settore. Ma si è davvero alla saturazione?
CB) Di crisi del settore si parla ormai da diversi anni, purtroppo le cose si stanno aggravando e oggi la crisi investe tutti i settori non più solo quello dell’editoria. Si assiste ad un progressivo aumento dei competitors e ad un’offerta crescente e questo inevitabilmente porta ad una saturazione del mercato, considerando le sue ridotte dimensioni. Quello del fumetto è da sempre un settore di nicchia e la nascita di nuove realtà editoriali con la conseguente massificazione delle pubblicazioni, lo spinge verso il collasso.
Lo spazio disponibile è poco, le edicole sono sovraffollate e la visibilità sempre più ridotta, i prodotti sono talmente tanti che spesso gli edicolanti non sanno neppure di averli. Il fronte delle fumetterie non è meno complesso. I rivenditori nascono e muoiono con una rapidità sconcertante e molte volte la loro insolvenza nei confronti dei distributori alimenta le incertezze. Per questo si cercano nuovi mercati e nuovi canali distributivi, come le librerie di varia, che lentamente stanno aprendo il loro interesse verso il fumetto, nonostante la ben nota reticenza nei confronti di questo media.
Un tempo il mercato del fumetto era considerato una specie di El Dorado, in cui qualsiasi appassionato poteva cimentarsi con successo. La realtà era diversa allora e lo è ancor di più oggi, l’editoria è un settore estremamente rischioso, gli investimenti sono alti e non sempre gli sforzi fatti vengono ripagati. La concorrenza è tuttavia fondamentale come in qualsiasi altro settore, in quanto spinge ad le aziende a rinnovarsi e migliorarsi, per mantenere la propria fetta di mercato. Ma quando si arriva a situazioni estreme come quella che stiamo vivendo, è inevitabile che il meccanismo tenda ad incepparsi. Da tempo si predice una sorta di selezione naturale che riequilibri l’ecosistema del fumetto e dal nostro punto di vista pensiamo che il 2009 sarà realmente la cartina tornasole di questo inevitabile processo.
N) Recentemente si parlato molto della “scesa in campo” di Giochi Prezioni: questi hanno annunciato per Mantova Comics 2009 una conferenza stampa a cui parteciperanno anche i Kappa Boys. Questo avvenimento ha scatenato un polverone poiché i Kappa sono da sempre vostri partner. Potrebbe fare chiarezza su questo? E’ vero che non collaborano più con voi e perché?
CB) La collaborazione con i Kappa Boys è durata per oltre quindici anni e con loro Star Comics ha vissuto periodi di grande successo. I motivi che ci hanno spinto ad interrompere la collaborazione con Kappa, sono principalmente legati a una divergenza di obiettivi che si sono moltiplicati negli ultimi anni. Gli interessi di Star Comics e Kappa non erano più coincidenti, la casa editrice tendeva ad essere messa in secondo piano, in favore delle personali iniziative di Kappa e ciò ha generato una sorta di conflitto di interessi.
Per questo motivo Star Comics ha deciso di concludere il rapporto. All’esterno, questa è apparso come una novità, ma in realtà, è frutto di una profonda riflessione che ci ha portato ormai da qualche anno ad iniziare un processo di riorganizzazione interna per acquisire sempre più autonomia. Il settore manga resta la punta di diamante della casa editrice e la grande esperienza maturata in oltre vent’anni di lavoro ci permetterà di mantenere e avanzare la nostra posizione nel settore. Come? Dando sicuramente spazio a giovani, che stiamo progressivamente inserendo nel nostro organico, i quali, coadiuvati dalla supervisione della casa editrice, ci aiuteranno ad interpretare al meglio i desideri e le necessità dei nostri lettori, permettendoci di restare al passo con i tempi.
Ci tengo comunque a sottolineare una questione importante. Sembra che nell’immaginario collettivo i successi di Star Comics siano unicamente riconducibili alla consulenza dei suoi collaboratori, piuttosto che alla competenza e all’abilità imprenditoriale dell’editore, tanto che il futuro della Star viene messo in discussione in conseguenza della sopraccitata rottura. Nulla di più sbagliato. La nascita, la crescita e l’affermazione della Star Comics sono frutto di scelte della casa editrice e del suo staff, che sicuramente ha potuto contare sull’appoggio di consulenti, ma che ha scelto autonomamente di seguire la propria strada e i propri obiettivi, garantendo i successi conseguiti in questi anni.
Riguardo all’ingresso di Giochi Preziosi nel settore, da buoni concorrenti non possiamo che fargli un sincero in bocca al lupo.
N) Rassicuri i vostri lettori preoccupati che questo divorzio possa incidere sui titoli prodotti e sulla loro qualità d’edizione. Qual era il ruolo dei Kappa Boys in Star Comics e come la vostra casa editrici si è organizzata per il futuro.
CB) La nostra intenzione è sicuramente quella di non cedere il passo, anzi di rinnovarci e migliorare sensibilmente la qualità dei prodotti offerti. Star Comics possiede il know how per garantire al nostro pubblico il meglio del manga e continueremo a farlo, moltiplicando le iniziative per incrementare il successo del fumetto giapponese nel nostro paese. Kappa era il nostro service, si occupava della traduzione, adattamento, impaginazione e supervisione dei manga Star Comics.
Il loro posto ora è occupato da Schmidt Consulting, nuovo partner di Star Comics, il cui apporto ci consentirà di incrementare notevolmente la qualità nella lavorazione dei nostri fumetti. La regia della scelta dei titoli spetterà alla sottoscritta, coadiuvata da un team di nuovi editor che sto mettendo insieme. Ci tengo molto a rassicurare sia i nostri lettori che i colleghi, la Star Comics non ha intenzione di mollare, vuole solo cambiare pelle e migliorare se stessa. La mia visione personale del cambiamento è in generale positiva, bisogna essere curiosi di sapere cosa c’è oltre la porta e avere anche il coraggio di aprirla.
N) In dettaglio in cosa consiste questo “rinnovamento”? Star Comics negli ultimi anni ha seguito un percorso mirante all’incremento della qualità delle proprie produzioni. Questa nuova organizzazione editoriale va vista in ottica di un avvenimento fisiologico per continuare in questo processo e trovare nuove idee, nuovi stimoli?
CB) Rinnovamento e crescita andranno di pari passo. Nell’ultimo periodo Star Comics si è dedicata soprattutto al fumetto per ragazzi, ma tra gli appassionati di manga non ci sono solo gli adolescenti ed hanno bisogno di materiale adatto alle loro esigenze. Per questo pensiamo di inserire nella nostra linea editoriale anche prodotti seinen di qualità, per accontentare tutte le fasce di pubblico.
Un altro aspetto che intendiamo migliorare è quello legato alla comunicazione. In un mercato affollato la visibilità è importante per questo cercheremo di migliorarla sia sul campo (edicola, fumetteria, libreria) sia nel web. Nei prossimi mesi moltiplicheremo la nostra presenza per far conoscere i nostri prodotti non solo agli appassionati ma anche ai potenziali nuovi lettori.
Molte iniziative stanno nascendo e avrete l’opportunità di sentire il nome Star Comics anche dove non ve lo aspettereste mai! Tra i miei progetti inoltre c’è anche quello di dar spazio ai nuovi talenti e non mi riferisco soltanto all’ambito del fumetto italiano. In molti paesi europei stanno nascendo interessanti autori non giapponesi che si cimentano nel manga con ottimi risultati. Pensiamo che questo possa essere un interessante esperimento per il futuro.
N) Uno dei grandi pregi di Star Comics è quello di non abbandonare i lettori, nel senso di offrire un grande servizio di arretrati capace di colmare anche “buchi” su serie molto vecchie. Recentemente però alcuni manga sono usciti in nuove edizioni, ‘Short Program’, ‘One Piec’e, ‘Dragon Ball’. Avete programmato cose simili per altri titoli? In particolare alcuni vostri manga in passato sono stati un po’ tacciati dai lettori di adattamenti troppo forti, ‘Rough’ e ‘Touch’ su tutti: è prevista anche per questi una nuova edizione, anche solo per fumetteria?
CB) Star Comics ha avuto l’opportunità di pubblicare grandi successi nel corso della sua attività e nei nostri magazzini si celano dei piccoli tesori che vanno riscoperti. Per cui, si, continueremo a riproporre nuove edizioni di successi storici per riportarli a nuovi fasti.
Il primo della lista è sicuramente Le bizzarre avventure di Jojo che i nostri lettori aspettano con impazienza ormai da troppo tempo. Pubblicheremo la nuova edizione divisa in saghe e la prima, Phantom Blood, vedrà la luce alla prossima Lucca Comics and Games. Non escludiamo che anche le grandi opere di Adachi possano essere riproposte in una nuova veste.
N) In spirito “Amarcord”, quali sono i titoli passati a cui è più affezionata?
CB) Il mio titolo preferito di sempre, quello che mi ha fatto commuovere e appassionare al genere era e resta Video Girl Ai, anche se nel corso del tempo ho apprezzato molti altri manga, tra i quali, Dragon Ball che rileggo sempre con piacere, One Piece, vista per la mia passione verso i pirati e Keroro, che ritengo esilarante.
N) A oggi, invece, quali sono i vostri titoli di punta? Potrebbe descriverci le varie edizioni brevemente?
CB) Uno dei successi più grandi è sicuramente One Piece, il cui successo è in costante crescita, tanto da averci convinto a pubblicare una nuova edizione contestualmente a quella già in corso. La scelta è stata maturata considerando la lunghezza della prima serie e facilitare i nuovi lettori nella collezione del manga. Ricordiamo l’uscita del n. 51 ad Aprile e il ritorno della cadenza bimestrale almeno fino al prossimo inverno.
Grandi consensi sta inoltre riscotendo Fairy Tail di Hiro Mashima, che nei prossimi mesi beneficerà di promozioni studiate ad hoc per sfruttare appieno le sue potenzialità. Inu Yasha è un’altra perla di casa Star, anche se la prima serie giungerà presto a conclusione, una nuova edizione, già testata lo scorso anno, sarà data alle stampe.
E poi Detective Conan, I Cavalieri dello Zodiaco, Sugar Sugar Rune. Anche Tsubasa Reservoir Chronicle e XXXHolic rappresentano dei grandi successi e saranno protagonisti insieme a molti altri capolavori Clamp del prossimo autunno 2009.
Inoltre occhi puntati sulle nuove proposte 2009 E’s di Satol Yuiga, e The Record of Fallen Vampire di Shirodaira e Kimura, due titoli decisamente in crescita.
N) Per il futuro: potrebbe regalarci qualche anteprima sulle vostri nuove proposte?
CB) Sul fronte manga, ritorna Dragon Ball in varie declinazioni. La prima riguarda il film Dragon Ball Evolution, un live action movie con attori in carne ed ossa prodotto da 20th Century Fox, ispirato alla graphic novel di Akira Toriyama, nei cinema dall’ 10 Aprile 2009.
Star Comics presenterà quattro romanzi tratti dal film, il primo in uscita il 15 Marzo e gli altri 3 contemporaneamente il 2 Aprile, in edicola, fumetteria e libreria. A Giugno invece proporremo 5 volumi che ripercorrono la saga dei Saiyan, tutti completamente a colori.
Per il ventennale delle CLAMP stiamo organizzando alcune iniziative molto importanti attualmente in progress, di cui ci riserviamo di parlarvi più avanti. Sul fronte shojo pubblicheremo due grandi successi giapponesi, Kirarin Revolution e Shugo Chara, i cui cartoni animati arriveranno contestualmente alla nostra edizione manga.
Per i ragazzi invece annunciamo Lost+brain che in molti associano al più famoso Death Note.
N) Esiste la possibilità che Star Comics che da sempre soddisfa le esigenze del marcato fumetterie con un gran numero di titoli a prezzi davvero contenuti, possa portare in fumetteria una collana di titoli d’autore, di alto profilo, a livello di Cesare, come Umezu Kazuo (‘Orochi’ e ‘Doa no muko’) o altri grandi maestri del fumetto giapponese, in ogni caso manga per un target maturo?
CB) Cesare ci sta dando davvero moltissime soddisfazioni e resta ancora indelebile il ricordo e la gentilissima disponibilità di Fuyumi Soryo sensei e di Kodansha per il lancio di questa splendida serie che ha esordito due anni fa a Lucca Comics and Games.
Star Comics ha sempre mostrato enorme interesse verso i grandi autori Giapponesi e continuerà a farlo in futuro.
N) Avete un sito e una mail di riferimento?
CB) Il nostro sito è www.starcomics.com in esso troverete le uscite del mese corrente e di quelli successivi, le news, gli eventi cui partecipa Star Comics, una galleria di fan art, una sezione sfoglia on line e una sezione acquista on line per recuperare gli arretrati. Per le informazioni sulle uscite gli utenti possono scrivere a info@starcomics.com mentre per le informazioni sugli acquisti ecco la mail del servizio arretrati acquistaonline@starcomics.com . Comunque potete trovarci anche su facebook e su myspace.
N) Per concludere ringraziandola di averci concesso questa intervista, che sono sicuro chiarirà la situazione e renderà felici numerosi appassionati, potrebbe regalarci un aneddoto?
CB) Durante il mio primo viaggio in Giappone, ho partecipato ad un pranzo di lavoro con un’importante esponente della casa editrice Shueisha, ma non sapevo che il pranzo si sarebbe svolto in un ozashiki, tipico locale Giapponese in cui è necessario togliersi le scarpe prima di entrare. Avevo indosso dei calzini azzurri e gialli con delle coccinelle rosse davvero imbarazzanti, che mi hanno costretta a indicibili contorsioni per tentare di nasconderli alla vista dei miei commensali. Con questo aneddoto vi ringrazio e vi saluto scusandomi per lunghezza delle mie risposte.
Grazie per il tempo concessoci.
Cordialmente.
Bellissima intervista davvero…mitico Dragon Ball… e poi bellissimi E’S e The Record of Fallen Vampire… di questi 2 ho cominciato la collezione insieme alla ristampa di One Piece… e poi avevo già messo l’occhio sul fumetto italiano Rourke avendo letto il volume zero preso al Fumettopoli… Ad Aprile sicuramente non perderò il volume 1 di questo fumetto italiano che mi ispira molto… Intervista ben fatta davvero… w i fumetti e w i manga…
ops forse ho scritto troppo…vabè fa niente 🙂
mi unisco a drakul nei complimenti per l’intervista davvero bella ^__^
Cmq bello l’aneddoto :-)…..ahah…… voglio andare pure io in Japan…uff…
wowowo bella veramente…..
sul fronte shojo kirarin e shugochara, qualcosa mi dice che possiamo scordarci gli shojo classici tipo… Waki Yamato! Evviva! D’ora in poi solo pappette per bimbe con cartone animato annesso, felicità!
Sono curiosa per Lost+Brain, anche se credo sia più fumo che arrosto… In compenso sono mooooolto interessata alle iniziative sulle CLAMP
Che intervistona ragazzi, davvero complimenti.
Curioso che abbiano in mano un bel titolo come Lost Brain e lo annuncino piuttosto in sordina…
Comunque sono curioso di sapere come agirà la GP e cosa proporranno, e sono anche curioso di vedere quale sarà il comparto seinen che la Star Comics proporrà, dato che su questo fronte tra mille shounen e shoujo è un po’ carente!
Grazie mille per le preziose informazioni…
Sembra che questo 2009 porterà qualcosa di nuovo…
Bella intervista, peccato solo che non trovo “Initial D” come novità del 2009 fra i manga seinen…
Molto diubboso, alcune risposte sono un po’ preoccupanti.
Innanzitutto complimenti allo staff per l’intervista. 🙂 Sulla situazione della stella non sono ancora riuscito a farmi un’idea, e soprattutto non ho ben capito quanto fosse farina del sacco dei Kappa Boys (leggendo sembra poco, ma non so neanche da quanto tempo abbiano avuto minor voce in capitolo).
Per il resto sono concorde con Evolution: sono curioso sia nei confronti della GP sia nel futuro della Star, sperando che diano uno spazio maggiore ai Seinen.
La notizia della ristampa di JoJo, il mio fumetto preferito almeno fino alla quarta serie, è ottima soprattutto per chi se lo è perso ai tempi.
Molto interessante questa intervista!
Grazie Nanoda! 😉
La Star è il mio editore preferito da 12 anni, sono correttissimi e professionali nel loro campo, e hanno un servizio arretrati che è davvero eccellente. Io adoro dare i miei soldi a chi vuole lavorare e lavora bene, permettendomi di leggere serie manga vecchie di 15 anni senza l’odiosa scritta “x ristampa” sopra, dove x = prima, seconda, terza…ventunesima… o costringendomi a pagare cifre da collezionismo per volumetti usciti 2 anni fa (chi ha detto “pianeta manga”)?
Premesso questo, penso che senza i Kappa Boys il loro viaggio termini qua.
Lodevole la volontà di ritornare a pubblicare manga seinen per lettori adulti, perchè diciamocelo, i manga non sono solo storielle per bimbiminkia, e tutti questi shojo in edicola/fumetteria hanno un po’ rotto gli zebedei. Ormai si pubblica solo quello in italia.. quello + ristampe di vecchie serie. Per leggere qualcosa di nuovo e dello spessore di Jiraishin, bisogna fare i salti mortali o pagare 20 euro a volume, il che è assolutamente fuori discussione.
Spero che la Star pubblichi altro materiale del genere, perchè lo zoccolo duro si sta man mano allontando dal manga, perchè non ci sta davvero niente di decente da comprare nelle nuove uscite.
Spero di sbagliarmi ma la Star farà davvero fatica a torvare editor altrettanto validi. nonostante ora i Kappa Boys siano divisi tra manga per omosex e le storielle dei Gormiti in stile jap, e quindi coprono un mercato diverso.
@pozzanghera
non credo che abbia svelato tutti i titoli di cui sono in possesso ^^
@eldino
>tutti questi shojo in edicola/fumetteria
[Premesso che quasi tutti gli shojo che stanno pubblicando sono orrendi, e che sarebbe meglio se non ci fossero]
Guarda che hanno ridotto tantissimo il numero di shojo pubblicati, sia la Star che altri editori.
E poi, pensavo ci fossimo lasciati alle spalle questa ridicola situazione in cui i maschietti si incazzano solo perchè vengono pubblicati ANCHE alcuni fumetti per ragazze. Le tue sono lamentele da anni 90! Ci manca poco che ti metti a fare gli agguati in fumetteria, per cacciare via le donzelle che osano comprare shojo, LOL.
@Pufferbacco
>non credo che abbia svelato tutti i titoli di cui sono in possesso ^^
lo spero, ma in un’intervista così lunga, se avevano intenzione di proseguire con gli shojo classici, potevano anche dirlo! Penso che questo sia un punto che interessa molto di piu’ i lettori che seguono questo tipo di siti. Le bambine che compreranno Kirarin questi siti di informazione non li seguono… e non sanno nemmeno cos’e’ Kirarin, visto che in TV lo devono ancora trasmettere!
@pozzanghera
Non è una critica sessista la mia, anzi sono ultracontento che ci siano sempre più ragazze otaku in giro, perchè almeno
i ragazzini di oggi non si sentono ghettizzati come ci sentivamo noi ai nostri tempi (ragazza: “che hobby hai?”
ragazzo: “leggo manga” ragazza: “e cosa sono? “)
Quando avevo 18 anni io la figura della ragazza che legge manga (e fumetti in genere) era abbastanza mitologica (1 su 1
milione), e negli anni ’90, se eri già nato/nata, di shojo ce n’erano ben pochi nelle edicole, ma quelli che c’erano
erano talmente di spessore da piacere anche ai maschietti (es. Lady Oscar della Granata Press o se vogliamo
considerarlo shojo viste le tematiche ma non il tratto, il superbo Video Girl Ai della Star, tanto per citare due
nomi).
Per carità, è giusto che ci siano gli shojo e le serie per bimbiminkia (= serie demenziali, serie prese dai cartoni
animati attuali, serie dalle solite tematiche vampiri-esp-superpoteri-ragazzo/a prescelto/a ma braccato da
un’organizzazione criminale…), ma concorderai con me, che non si può ridurre un mercato vario come quello dei manga a
poche categorie di lettori ed escludere chi ha iniziato a leggere manga 10 anni fa, ma che nel frattempo è maturato e
ha voglia di leggere qualcosa di diverso, in linea con la sua età.
La Bovini, da addetta ai lavori da 20 anni, ha visto la nicchia/carenza e speriamo che sappia gestirla a dovere, perchè
i miei soldi sono pronto a darglieli molto volentieri per avere 3-4 serie manga adulte ed originali, tipo noir o
fantasy o fantascienza o storico, sul mio comodino ogni mese.
Cioè… la roba del tipo Sanctuary, Jiraishin, Blame, Vagabond, Berserk, Chonchu, Ushio e Tora, Ken dove sta nelle
nuove uscite? Dimmelo tu visto che ritieni la mia critica anacronistica.
Per fortuna la mia passione fumettistica non si limita ai manga, e bene o male, tra Bonelli, Eura, Star, Planet etc
riesco a comprare 5-6 volumi decenti al mese. Tipo: Berserk (1 numero ogni sei mesi…), Biomega (1 numero nuovo ogni
glaciazione), Volto Nascosto (serie superlativa in 14 volumi del maestro Manfredi conclusasi qualche mese fa), World of
Warcraft (regolare ogni due mesi, almeno quello), Claymore, Steel Ball Run (data per dispersa dopo il 15simo
volume…), Vagabond Deluxe (ogni morte di papa).. poi per nostalgia seguo anche Angel Heart, Saint Seiya Episode G e
The Lost Canvas, Evangelion The Shinji Ikari Raising Project (davvero molto fresca e godibile come miniserie!)…
ma oltre a questo, il vuoto.
Per chiarezza, vediamo le uscite della Star di questo mese e cataloghiamole in base alle differenziazioni fatte qualche riga fa.
Marzo 09
Birdy The Mighty [Per_RAGAZZI]
Detective Conan [BIMBIMINKIA]
Tsubasa Reservoir Chronicles [SHOJO]
I Cavalieri Dello Zodiaco Perfect [RISTAMPA]
Inu Yasha
Fairy Tail [Per_RAGAZZI]
Kurohime – Magical Gunslinger
Sugar Sugar Rune [SHOJO]
Princess Resurrection [SHOJO]
Needless [Per_RAGAZZI]
Oh, Mia Dea!
Una Ragazza Alla Moda [SHOJO]
Crimson Hero [SHOJO]
One Piece New Edition [RISTAMPA]
E’s [Per_RAGAZZI]
La Legge Di Ueki [Per_RAGAZZI]
Classe Di Ferro [DEMENZIALE]
Yaiba [Per_RAGAZZI]
Ecole Du Ciel
Honey & Honey Drops [SHOJO]
Little Jumper [Per_RAGAZZI]
The Record Of Fallen Vampire [SHOJO]
Perfect Girl Evolution [SHOJO]
Su 23 uscite, 8 sono shojo (!!), 2 sono ristampe, alcune sono per bimbiminkia o non sono niente di innovativo dal punto di vista di chi legge fumetti dal 92… si salvano in corner Oh My Dea! (basta!), Ecole du Ciel (carino), Classe di Ferro (simpatico ma non vale i soldi che costa in tempo di crisi) e Inu Yasha (l’unica serie della Takahashi che mi rifiuto di comprare, troppo commerciale).
Dove sono le serie mature, adulte e di spessore? Dalla storia trascinante ed originale? Dimmelo tu, perchè io non ne vedo.
E guardando i cataloghi degli altri editori. Es: Planet Manga, il senso di desolazione è altrettanto forte.
LOVELY COMPLEX N. 11
NARUTO IL MITO N. 28
I CAVALIERI DELLO ZODIACO – LOST CANVAS N. 3
IL MIO PRIMO AMORE PER TE (SECRET UNREQUITED LOVE) N. 4
DEATH NOTE GOLD N. 1
YU-GI-OH! N. 34
KEN IL GUERRIERO_LE ORIGINI DEL MITO N. 33
BLEACH N. 23
ANGEL SANCTUARY GOLD N. 1
JUNK N. 5 (DI 7)
NANA COLLECTION N. 12
D-GRAY MAN N. 10
DOGS BULLETS AND CARNAGE N. 1
SAMURAI CHAMPLOO N. 4 (DI 4)
NARUTO GOLD N. 2
CHERISH (VOLUME UNICO)
FEBBRE DEL CUORE N. 7 (DI 10)
BLACK LAGOON N. 4
TRINITY BLOOD N. 7
VAGABOND N. 39
FULLMETAL ALCHEMIST GOLD N. 2
L’IMMORTALE N. 21
VARIANTE N. 2
DEATH NOTE GOLD_DELUXE N. 1
KEKKAISHI – PROFESSIONE ACCHIAPPADEMONI N. 7
CRONACHE DI UN GUERRIERO N. 5
ANGEL SANCTUARY GOLD_DELUXE N. 1
IL PRINCIPE DEL TENNIS N. 8
SHI HWA MONG N. 8
LA PRINCIPESSA SPLENDENTE N. 24
BERSERK COLLECTION N. 11
HONEY/CLOVER N. 9 (DI 10)
FULLMETAL ALCHEMIST GOLD_DELUXE N. 2
VAMPIRE KNIGHTS N. 4
Praticamente solo ristampe, shojo e manga-spazzatura. Si salvano Vagabond, Berserk, The Lost Canvas, Death Note (carino ma troppo commerciale) e stop.
Rispondo a eldino tra una risata e un’altra, quindi scusate i vari errori d’ortografia.
Bimbiminkia? Hai usato questa parola per ben tre volte, ma che hai, 15 anni sessualmente repressi da sfogare con paroloni d’effetto che facciano risaltare la tua superiorità? I bimbiminkia a quanto ho capito secondo te sono quelli/e che non leggono i fumetti che piacciono a te o che sono passibili da leggere secondo il tuo sacrosanto giudizio. Ma che razza di discorso è? Per fortuna che ci sono questi “bimbiminkia” che leggono manga e che un giorno potranno scoprire qualcosa di più adulto! Come se i “veri lettori” sono solo quelli di vecchia data e che ormai hanno superato gli -anta!
Mi si rivolta lo stomaco a cercare di rispondere a quell’accozzaglia di luoghi comuni e cose dette per sentito dire che erano i tuoi due messaggi, ma penso di potercela fare….
>>> Premesso questo, penso che senza i Kappa Boys il loro viaggio termini qua.
Tua personalissima e sacrosanta opinione. Sta di fatto che la penso diversamente. Un certo dubbio tra l’altro avrebbe dovuto investire la tua mente riguardo il fatto che tu possa aver detto una boiata mostruosa o no… Basta leggere fino in fondo l’intervista, vedrai che qualcosa a riguardo dicono 😉
>>> i manga non sono solo storielle per bimbiminkia, e tutti questi shojo in edicola/fumetteria hanno un po’ rotto gli zebedei. Ormai si pubblica solo quello in italia.. quello + ristampe di vecchie serie.
Hai le idee un po’ confuse vedo. Sei sicuro che su 8/9 editori di manga in Italia la situazione sia davvero quella che descrivi tu?
>>> Per leggere qualcosa di nuovo e dello spessore di Jiraishin, bisogna fare i salti mortali o pagare 20 euro a volume, il che è assolutamente fuori discussione.
Ma in quale fumetteria vai? Il manga più costoso che attualmente ho visto è stato un volume unico a 15 euro, mentre la media, per volumi “di qualità”, è sempre dai 6 ai 10 euro (e secondo le statistiche di animeclick una media di 5,35 euro a volume su tutti i volumi che escono a Marzo).
Tra l’altro rifletti: senza i manga per “bimbiminkia”, come li chiami tu, le poche (a tuo avviso) serie per il “lettore perfetto” le vedresti davvero col cannocchiale…
>>> Spero che la Star pubblichi altro materiale del genere, perchè lo zoccolo duro si sta man mano allontando dal manga, perchè non ci sta davvero niente di decente da comprare nelle nuove uscite.
Questo è basato sulle tue ampie ricerche statistiche e di mercato effettuate dal tuo personalissimo team di esperti del settore, vero? Perché senza dati a riguardo la tua è un’affermazione un po’ sterile… È da anni ormai che noto come la gente sia sempre più propensa a generalizzare il proprio pensiero applicandolo a “tutti gli altri”. Per spiegarci: su che basi dici che lo “zoccolo duro” (sempre a creare un’elìte voi lettori d’annata, eh?) sta abbandonando i manga? Solo perché tu li stai abbandonando e ti reputi facente parte di quel gruppo?
>>> nonostante ora i Kappa Boys siano divisi tra manga per omosex e le storielle dei Gormiti in stile jap, e quindi coprono un mercato diverso.
Hai dimenticato il catalogo Kappa Edizioni (http://www.kappaedizioni.it/pages/catalogo.asp). Lo so che è stata solo una svista, ma magari poni più attenzione la prossima volta 😉
>>> i ragazzini di oggi non si sentono ghettizzati come ci sentivamo noi ai nostri tempi (ragazza: “che hobby hai?”
ragazzo: “leggo manga” ragazza: “e cosa sono? “)
Se davvero uno ha come hobby solo leggere manga anche ai giorni nostri non avrebbe molto successo con le ragazze… Non è cambiato nulla su questo fronte… Se poi venti anni fa uno andava in giro a dire che come hobby aveva solo leggere manga (che tra l’altro allora erano in quantità esponenzialmente RIDOTTE e quidni c’era tempo per dedicarsi ad altro senza problemi), beh, fammelo dire, era veramente stupido e delle ragazze ne capiva poco…
>>> Per carità, è giusto che ci siano gli shojo e le serie per bimbiminkia (= serie demenziali, serie prese dai cartoni animati attuali, serie dalle solite tematiche vampiri-esp-superpoteri-ragazzo/a prescelto/a ma braccato da un’organizzazione criminale…)
Le serie per bimbiminkia! Ecco finalmente una definizione azzeccata! Serie demenziali, prese dai cartoni animati attuali (chi ha detto Shaman King, Hunter x Hunter, OnePiece e magari Naruto?), solite tematiche vampiri-esp-superpoteri (superman et similia sono passati di moda!) ecc ecc Complimenti, hai infranto un record, ma lascio scoprire a te quale :)!
>>> la roba del tipo Sanctuary, Jiraishin, Blame, Vagabond, Berserk, Chonchu, Ushio e Tora, Ken dove sta nelle nuove uscite?
Ce n’è, e parecchia. E non sto parlando della Star Comics (che h comunque alcuni titoli validi come ilr ecente Narutaru) ma anche di altri editori, come Jpop o D/visual. Ma le fette di prosciutto davanti agli occhi o il tuo compulsivo radicalismo nichilista sulla tua linea di pensiero ti impediscono di vedere al di là del tuo naso…
>>> Evangelion The Shinji Ikari Raising Project (davvero molto fresca e godibile come miniserie!)
No, davvero, dai, dici sul serio? Prima mi fai il discorso sui bimbiminkia, sempre le solite serie di qua e le solite serie di là, voglio qualcosa di maturo adatto alla mia veneranda età ed esperienza di vita ecc e poi te ne esci con queste sparate? Fantastico, davvero!
>>> E guardando i cataloghi degli altri editori. Es: Planet Manga, il senso di desolazione è altrettanto forte.
Ma perché hai riportato il catalogo di un anno e mezzo fa °°?
In ogni caso, ti continuo a chiedere, perché hai volutamente evitato i cataloghi di editori come Jpop e D/visual? Coda di paglia forse ;)?
A proposito, la prossima volta, rendi più leggibili i tuoi messaggi, quelle continue interruzioni all’interno mi hanno rovinato la vista…
Death Note manga commerciale? In che senso? Se intendi che ha avuto un successo spropositato ok, però non mi sembra un gran difetto.
Poi non vedo come puoi salvare (anche se in corner) una serie come Inu Yasha, quella sì una vera serie commerciale spremuta a più non posso, e non considerare un mostro sacro come L’immortale. :S
In ogni caso quelle liste postate sono un po’ una tristezza, ma ci sono serie, la cui uscita è irregolare, che non sono presenti. Penso ad un Ikigami o a un Real giusto per dirne due.
Ritornando sul punto principale del discorso, sono d’accordissimo sulla mancanza di Seinen sul mercato italiano e su un abuso di determinati generi. Che ci siano troppi shojo e shonen sul mercato è un dato di fatto e la saturazione del mercato di questi generi non porta mai ad effetti positivi. Infatti per ogni manga di valore (come può essere un One Piece o un Full Metal Alchemist) ce ne sono cinque mediocri, o che comunque non aggiungono niente al panorama del fumetto giapponese.
Quindi, riassumendo un po’, l’importante, imho, è che vengano pubblicati manga belli. Il genere non importa. Anche perché, facendo una certa scrematura, è normale che alla fine non porti sul mercato solo (o soprattutto) Shojo e Shonen.
Questo non per fare la morale alle case editrici, che, per carità, devono pensare soltanto a tirare avanti e quindi possono trovare più redditizio pubblicare “La legge di Ueki” rispetto a un manga di Urasawa. Era solo per descrivere “il mio mercato ideale”. 🙂
Dimenticavo, prima consideravo solo le serie perché bisogna dire che vengono pubblicati anche dei volumi unici di notevole spessore. Vedi i vari “What a wonderful world!”, “Nijigahara Olograph”, “La città della luce” di Asano.
Così, tanto per dire.
@eldino
>Tsubasa Reservoir Chronicles [SHOJO]
>Princess Resurrection [SHOJO]
>The Record Of Fallen Vampire [SHOJO]
Questi non sono shojo! Informati meglio, please^^
Ad ogni modo, in Italia i manga per un pubblico maschile sono COMUNQUE in maggioranza rispetto ai manga per il pubblico femminile. Perciò a livello MATEMATICO non ha senso parlare di eccessiva presenza di shojo. Ed e’ per questo che mi vien da pensare che tu sia uno dei tanti che vorrebbero la morte (“cartacea” XD) di tutte le ragazze che leggono manga.
Perché per te cosa sarebbe accettabile? Solo 2 shojo contro 100 shonen/seinen al mese?
Ma a prescindere, il problema non è “shojo o non shojo”. Il problema è la QUALITA’! E purtroppo, così come nel caso di shojo che nel caso degli shonen, sempre più spesso vengono scelti titoli di bassa o infima qualità.
Non è che per colpa di uno shojo non ti pubblicano quel manga maturo di gran qualità che tu vorresti. Al limite, al posto di quello shojo pubblicherebbero solo un’altra bimbaminkiata!!!
Ma di questo non possiamo incolpare gli editori. E’ la massa dei lettori, per prima, ad aver premiato i titoli piu’ infimi. Sono i lettori ad aver decretato il fallimento o lo scarso successo di titoli di qualità.
A questo punto sta agli editori capire che è comunque NECESSARIO lasciare all’interno del loro parco testate una piccola nicchia per quei titoli di qualità rivolti a un pubblico maturo. Perchè se è vero che la massa premia i manga stra-commerciali e infantili e di bassa lega, è pur vero che sono rimasti ancora un po’ di lettori maturi che cercano manga di qualità.
@evolution
Il tuo atteggiamento stucchevolmente arrogante e aggressivo dà davvero gusto 😉 Ma evito di considerarlo nella mia risposta perchè, al contrario tuo, non ne faccio un fatto personale, ma sto semplicemente descrivendo una nicchia di mercato che molto probabilmente tu non vedi (perchè probabilmente hai almeno 10 anni in meno di me e sei soddisfatto/a del mercato manga attuale), ma che per fortuna un editor come la Bovini invece vede, e ripongo molta speranza in quello che ha dichiarato nell’intervista per poter finalmente ricominciare a leggere qualche grande fumetto ad un prezzo per volume in linea con la norma e con le tasche dei più. Detto questo, ti rispondo ai tuoi je accuse più interessanti, evitando volutamente di rispondere alle tue infantili provocazioni, perchè non è mio interesse scatenare un flame, ma semplicemente evidenziare maggiormente che la Bovini ha ragione nella sua dichiarazione e invogliarla proprio in quella direzione.
1)
Il fatto che la Star senza i Kappa Boys abbia un nero futuro davanti non è una mia opinione sullo stile “mi piace o non mi piace”, ma nasce da una profonda analisi della storia del manga in Italia da 15 anni ad oggi, non so se tu la conosca e l’abbia vissuta, ma mi pare proprio di no al contrario mio. I Kappa Boys rappresentano il gruppo di editor più importante sul panorama nazionale ed il fatto che il loro nome non venga più associato all’editore Star Comics porta..come dire.. uno scompenso. Finora eravamo abituati alla consapevolezza che gli editor della Star Comics fossero migliori e per questo avevamo una profonda fiducia nelle scelte editoriali di quest’ultimo, adesso dobbiamo iniziare a riadattare il nostro pensiero, riacquistare man mano fiducia nei nuovi editor che la Bovini includerà nel suo team, e non è semplice, almeno per chi non compra tutta la merda sul mercato, ma che quando inizia una serie nuova, vuole delle garanzie. La Star dei Kappa Boys ti dava la garanzia, comprovata da più di un decennio di attività, che ogni serie iniziata, avrebbe bene o male raggiunto la conclusione, anche in casi di scarsi vendite. Vedi Guyver o Ushio e Tora (inchino!) o Jiraishin, tanto per citare tre nomi, ma la lista è lunga. Con i nuovi editor questa garanzia sarà rispettata? Se sì, in quali casi? In tutti, in alcuni? Non lo sappiamo. Ci vorranno anni per riacquistare la fiducia necessaria, ma resterà ferma la consapevolezza che l’esperienza dei Kappa Boys sarà al servizio di un editore concorrente, non della Star, il che, scusatemi, ma non mi induce ad essere esattamente ottimista.
2)
>>>Hai le idee un po’ confuse vedo. Sei sicuro che su 8/9 editori di manga in Italia la situazione sia davvero quella che descrivi tu?
Non affatto le idee confuse, io effettuo una selezione anche sugli editori a cui dare i miei soldi se permetti, per il discorso della garanzia di cui sopra principalmente. La Pl4y Pr3ss,ad esempio, non la considero affatto, perchè su 100 serie che ha messo sul mercato, 80 le ha interrotte dopo pochi numeri. Io non dò i miei soldi a chi non lavora seriamente, te lo ripeto, e considero solo i professionisti sul mercato. Tu fai come vuoi 🙂
3)
>>> pagare 20 euro a volume
Era ovviamente un esempio per descrivere un prezzo eccessivamente elevato per un singolo volume. Solitamente ci si attacca alle singole parole quando non si ha niente da dire, ma si cerca un modo per prevalere sull’altro con l’arroganza 😉 E noi non vogliamo questo, vero? 😉
4)
>>> senza i manga per “bimbiminkia”, come li chiami tu, le poche (a tuo avviso) serie per il “lettore perfetto” le vedresti davvero col cannocchiale…
Vero, i guadagni delle serie più forti spingono quelli delle serie meno forti, ma difatti io non ti ho detto che non ci debba essere il Naruto di turno, ma non ci deve essere -solo- quello, come invece si verifica da 2-3 anni a questa parte nei cataloghi dei 2-3 editori professionali in Italia. E poi non sono serie per il “lettore perfetto” quelle che mancano, calmati e rileggi bene prima di sparare minchiate, ma mancano serie per lettori adulti, per un target evidentemente diverso dal tuo. che magari numericamente è meno sviluppato, ma che ha altrettanta voglia di leggere un buon manga prima di andare a dormire.
5)
>>> su che basi dici che lo “zoccolo duro” (sempre a creare un’elìte voi lettori d’annata, eh?) sta abbandonando i manga? Solo perché tu li stai abbandonando e ti reputi facente parte di quel gruppo?
Non so se bazzichi fumetterie e fiere anche a livello sociale, ma io lo faccio, e parlando un po’ con la gente è questo quello che viene fuori. Ecco perchè mi permetto di parlare al plurale.
6)
>>> Ce n’è, e parecchia. E non sto parlando della Star Comics (che h comunque alcuni titoli validi come ilr ecente Narutaru) ma anche di altri editori, come Jpop o D/visual. Ma le fette di prosciutto davanti agli occhi o il tuo compulsivo radicalismo nichilista sulla tua linea di pensiero ti impediscono di vedere al di là del tuo naso…
Cita qualche titolo, o sommo Sacerdote, magari con il prezzo di copertina minore o uguale ai 5,90€. PS. Narutaru lo leggevo su Kappa Magazine ma lo trovo abbastanza noioso, imho.
7)
>>> Evangelion The Shinji Ikari Raising Project (davvero molto fresca e godibile come miniserie!)
>>> e poi te ne esci con queste sparate?
Certo, per farti capire che non sono un’estremista come vorresti farmi apparire per colmare la tua mancanza di argomentazioni valide e condivisibili, ma che leggo molti titoli diversi e mi documento prima di parlare. Il fatto che un lettore richieda a gran voce un certo tipo di fumetto, non significa che non legga il resto 😉 Chiamasi “apertura mentale”, cercala su Google 😉
8)
>>>Ma perché hai riportato il catalogo di un anno e mezzo fa °°?
Ho riportato le uscite di Marzo 2009.
9)
>>>In ogni caso, ti continuo a chiedere, perché hai volutamente evitato i cataloghi di editori come Jpop e D/visual? Coda di paglia forse ;)?
No caro flammatore, ho evitato di proposito D/Visual, Jpop, Flashbook, Freebooks e via discorrendo. Questione di prezzo, semplicemente. La Kappa a volte fa belle cose: ho acquistato vari romanzi pubblicati da loro, così come graphic novel del calibro di Pillole Blu di F. Preters (sublime) o i volumi di Baru, ma non sono acquisti da fare mensilmente ma occasionalmente visto il prezzo, che io, scusate, ma non posso permetterlo. Stesso discorso per la Coconino Press (stupendo L’Autoroute de Soleil, tanto per citare un titolo che forse molti di voi non conoscono). E poi anche questione di principio. Il fumetto è un media popolare e deve costare, a mio modesto parere, un prezzo adeguato alla sua essenza, o poco di più, ed in proporzione anche alla situazione economico-lavorativa attuale in Italia (precariato, contratti a termine…). Ecco perchè 7.90€ per un volumetto D/Visual (15 mila delle vecchie lire!) è un prezzo ingiustificabile. Poi se a te i fumetti te li paga paparino, è un altro discorso 😉
@ pozzanghera
>>>> tu sia uno dei tanti che vorrebbero la morte (“cartacea” XD) di tutte le ragazze che leggono manga.
No ti sbagli, non ne guadagnerei nulla. Quello che desidero è che non consideri solo quel target a livello di interesse e numero di nuove uscite, ma che si considerino anche altri target di lettori, maschi o femmine che siano (ti ripeto, non è una questione sessista come vorresti darla ad intendere tu), che vogliono leggere manga (e fumetti in genere) dalle tematiche forti, adulte, attuali, realistiche, storiche etc. Le ragazze in fumetteria fa sempre piacere vederle XD
>>> Il tuo atteggiamento stucchevolmente arrogante e aggressivo dà davvero gusto 😉 Ma evito di considerarlo nella mia risposta perchè, al contrario tuo, non ne faccio un fatto personale.
Solitamente quando si fanno affermazioni del genere si tende ad evitare di ripetere certi atteggiamenti di cui accusato uno proprio con l’accusato stesso (LOL)! Atteggiamento “stucchevolmente arrogante e aggressivo”, ma si nota proprio questo nel resto del tuo messaggio. Accusi di arroganza e rispondi con arroganza. Come si dice? “Occhio per occhio e dente per dente?” E poi non ne fai un fatto personale (io effettivamente non lo facevo, è la mia stupidità che mi induce a perdere tempo a rispondere :P) XD
>>> Il fatto che la Star senza i Kappa Boys abbia un nero futuro davanti non è una mia opinione sullo stile “mi piace o non mi piace”, ma nasce da una profonda analisi della storia del manga in Italia da 15 anni ad oggi, non so se tu la conosca e l’abbia vissuta, ma mi pare proprio di no al contrario mio. I Kappa Boys rappresentano il gruppo di editor più importante sul panorama nazionale ed il fatto che il loro nome non venga più associato all’editore Star Comics porta..come dire.. uno scompenso.
Non mi pare che i Kappa Boys abbiano fatto Harakiri o chissà cos’altro. Hanno cambiato solamente casa editrice, e puoi continuare a seguire le loro produzioni senza problemi. Anch’io li ho sempre stimati molto, ma non mi pare, dalla mia superficiale e arrogante analisi, che adesso senza di loro dentro la Star Comics sarà l’apocalisse…
>>> Finora eravamo abituati alla consapevolezza che gli editor della Star Comics fossero migliori e per questo avevamo una profonda fiducia nelle scelte editoriali di quest’ultimo, adesso dobbiamo iniziare a riadattare il nostro pensiero, riacquistare man mano fiducia nei nuovi editor che la Bovini includerà nel suo team, e non è semplice, almeno per chi non compra tutta la merda sul mercato, ma che quando inizia una serie nuova, vuole delle garanzie.
Ti rispondo con una domanda: se ritieni, come traspare dal tuo messaggio, che le scelte editoriali della Star Comics fossero altamente influenzate, o addirittura decise, dai Kappa Boys, mi spieghi allora come da anni a questa parte c’è stata una moria sempre più generale di titoli validi nel catalogo Star Comics? Prima, quando loro erano ancora lì, la Star Comics faceva schifo, pubblicava robaccia (con qualche punta di diamante ogni tanto) con edizioni indecenti, mentre ora, da un mese all’altro, che i Kappa Boys hanno lasciato, la sua storia è stata riscritta ed è diventata quella che era la messia dei manga in Italia, con annessa una “profonda fiducia nelle scelte editoriali” da parte dei “lettori di vecchia data ormai maturi che vogliono leggere un buon manga prima di andare a dormire”…
>>> La Star dei Kappa Boys ti dava la garanzia, comprovata da più di un decennio di attività, che ogni serie iniziata, avrebbe bene o male raggiunto la conclusione, anche in casi di scarsi vendite. Vedi Guyver o Ushio e Tora (inchino!) o Jiraishin, tanto per citare tre nomi, ma la lista è lunga. Con i nuovi editor questa garanzia sarà rispettata? Se sì, in quali casi? In tutti, in alcuni? Non lo sappiamo.
Io non posso dire di essere un profondo conoscitore di marketing editoriale e gestione di una casa editrice, ma com’è che si tende a fare l’associazione Kappa Boys = Ottime Politiche Gestionali e Garanzie? A quanto leggo l’intervista, i Kappa Boys erano il “service”, ovvero si occupavano della “traduzione, adattamento, impaginazione e supervisione dei manga Star Comics”. Se un manga veniva continuato fino alla fine, se c’è un ottimo servizio arretrati, il merito è da attribuire all’editore stesso, non agli “editor”! Ti riporto un passaggio dell’intervista che forse ti sei perso:
“Ci tengo comunque a sottolineare una questione importante. Sembra che nell’immaginario collettivo i successi di Star Comics siano unicamente riconducibili alla consulenza dei suoi collaboratori, piuttosto che alla competenza e all’abilità imprenditoriale dell’editore, tanto che il futuro della Star viene messo in discussione in conseguenza della sopraccitata rottura. Nulla di più sbagliato. La nascita, la crescita e l’affermazione della Star Comics sono frutto di scelte della casa editrice e del suo staff, che sicuramente ha potuto contare sull’appoggio di consulenti, ma che ha scelto autonomamente di seguire la propria strada e i propri obiettivi, garantendo i successi conseguiti in questi anni.”
>>> Non affatto le idee confuse, io effettuo una selezione anche sugli editori a cui dare i miei soldi se permetti, per il discorso della garanzia di cui sopra principalmente. La Pl4y Pr3ss,ad esempio, non la considero affatto, perchè su 100 serie che ha messo sul mercato, 80 le ha interrotte dopo pochi numeri. Io non dò i miei soldi a chi non lavora seriamente, te lo ripeto, e considero solo i professionisti sul mercato. Tu fai come vuoi 🙂
Ma guarda un po’! La Play Press l’hai citata casualmente, vero :)? In puro stile “citiamo l’esempio peggiore di tutti e finiamo la discussione qui”, no?. Ti riporto alla dura realtà: la Play Press non è la rappresentante delle case editrici di manga Italiane e, nell’“8/9” che avevo scritto non l’avevo proprio considerata. Concordo con te, io faccio come voglio e infatti, proprio come te, non ho mai dato soldi alla Play Press (tranne un paio di fregature agli inizi). Non so da dove sia saltata fuori questa diceria 🙂
>>> Era ovviamente un esempio per descrivere un prezzo eccessivamente elevato per un singolo volume. Solitamente ci si attacca alle singole parole quando non si ha niente da dire, ma si cerca un modo per prevalere sull’altro con l’arroganza 😉 E noi non vogliamo questo, vero? 😉
Veramente la mia risposta era per farti notare proprio questo °°. SI tende a distorcere la realtà, molto spesso usando le cosiddette “esagerazioni”, quando non si hanno argomenti e dati validi in mano. Molto spesso poi si tende a incontrare chi a queste esagerazioni ci crede pure, e il passo successivo è quindi proprio quello di “approfittare della situazione” e spacciare per vero quello che prima s’era solo detto con ironia. È per questo che per non sviare il discorso si tende a far riportare l’interlocutore con i piedi per terra 😉
>>> Vero, i guadagni delle serie più forti spingono quelli delle serie meno forti, ma difatti io non ti ho detto che non ci debba essere il Naruto di turno, ma non ci deve essere -solo- quello, come invece si verifica da 2-3 anni a questa parte nei cataloghi dei 2-3 editori professionali in Italia.
Rimangono sempre gli altri 5/6.
>>> E poi non sono serie per il “lettore perfetto” quelle che mancano, calmati e rileggi bene prima di sparare minchiate, ma mancano serie per lettori adulti, per un target evidentemente diverso dal tuo. che magari numericamente è meno sviluppato, ma che ha altrettanta voglia di leggere un buon manga prima di andare a dormire.
Arroganza, supponenza e aggressività, eh? 😉 Hai bisogno evidentemente di un buon corso di aggiornamento a riguardo prima di fare la morale agli altri 😛
>>> Non so se bazzichi fumetterie e fiere anche a livello sociale, ma io lo faccio, e parlando un po’ con la gente è questo quello che viene fuori. Ecco perché mi permetto di parlare al plurale.
Sì e Sì. E, anche se ci sono casi come il tuo, ne ho incontrati molti altri che, sebbene non pienamente soddisfatti, non si lamentano della situazione attuale. In un buon giornalismo (quindi non ad esempio quotidiani come “Il Giornale”) oltre ai dati empirici a favore di una tesi si pubblicano anche quelli contrari. Ma effettivamente è impossibile pretendere questo in una discussione da osteria padana 😛
>>> Cita qualche titolo, o sommo Sacerdote, magari con il prezzo di copertina minore o uguale ai 5,90€. PS. Narutaru lo leggevo su Kappa Magazine ma lo trovo abbastanza noioso, imho.
[Voce che aleggia in sottofondo] Arroganzaaaa, arroganzaaaa [/Voce]
Sai, mi hai stupito, da come stava andando il tuo messaggio mi aspettavo che mi chiedessi di riportarti qualche titolo valido di prezzo uguale o al di sotto dei 5,80€ così, tanto per escludere dall’elenco tutti i cataloghi Jpop, Flashbook, Planeta de Agostini, Free Books ecc 😀 Per il resto, in questi anni sono stati pubblicati molti titoli a mio avviso validi anche per i lettori ventennali, quindi se te li sei persi continuo a dirti che la colpa non è degli altri…
>>> Certo, per farti capire che non sono un’estremista come vorresti farmi apparire per colmare la tua mancanza di argomentazioni valide e condivisibili, ma che leggo molti titoli diversi e mi documento prima di parlare. Il fatto che un lettore richieda a gran voce un certo tipo di fumetto, non significa che non legga il resto 😉
D’accordo, ma un po’ di COERENZA per favore (cercala su “Google”)! Non puoi farmi tutto il discorso sui “bei fumetti di una volta” e sullo schifo che è attualmente l’attuale situazione italiana e poi venirmi a dire che per “apertura mentale” leggi certa roba!
>>> Ho riportato le uscite di Marzo 2009.
No, ad es. D.Gray Man 10 è uscito ad Aprile 2008. Non è un anno e mezzo (avevo sparato una cifra), ma è comunque quasi un anno.
>>> No caro flammatore
[voce di sottofondo] supponenzaaaaa, Supponenzaaaaaa [/voce]
>>> ho evitato di proposito D/Visual, Jpop, Flashbook, Freebooks e via discorrendo. Questione di prezzo, semplicemente.
5,90 euro a volume tranne che per la D/visual. Se non sei disposto a spendere un po’ di più dei solito 3,50/3,90 euro per fumetti più maturi mio caro è inutile poi venire a fare la vittima del declino e del “bimbiminkismo” moderno.
>>> Ecco perchè 7.90€ per un volumetto D/Visual (15 mila delle vecchie lire!) è un prezzo ingiustificabile.
La qualità si paga. Se per le attuali condizioni socio-economiche italiane non te li puoi permettere, hai diverse opzioni:
1 – Te li fai prestare (o li rub…, li “prendi temporaneamente a prestito”)
2 – Smetti di leggere
3 – Leggi soltanto i “fumetti per bimbiminkia” che costano poco.
Di certo una casa editrice non è una fondazione di beneficenza e non è certo al servizio della tua attuale situazione economica. Se te li puoi permettere bene, altrimenti amen. Come avviene per qualsiasi altro bene materiale. In questo caso, essendo un bene che possiamo definire “digitale”, puoi sempre ricorrere alla pirateria se vuoi, ma quelle sono scelte etico/morali (lo si può fare per protesta, per un principio di “cultura libera”, per semplice parassitaggio o per impossibilità di usufruirne altrimenti) che certo non dipendono dagli altri. Continuo a ribadire che i fumetti di un certo calibro si pagano. Tra l’altro in America e in Canada (ebbene sì ci sono stato e quindi lo posso dire per esperienza) i fumetti te li fanno pagare a prezzo base 10$ se ti va bene (al cambio attuale circa 8 euro) per volumi della “qualità Jpop” (o un poco di più). E questo da anni ormai (ben prima della attuale crisi). Se questo è l’attuale standard, non è certo solo un problema italiano… Sarebbe diverso se dovessi pagare molto per edizioni farlocche à la PlaMa.
>>> Poi se a te i fumetti te li paga paparino, è un altro discorso 😉
Ormai la voce di sottofondo s’è stancata di parlare. Per chiarimenti ti riporto alla primissima parte di questo messaggio ^_^
Rettifico una mia precedente frase:
“Prima, quando loro erano ancora lì, la Star Comics faceva schifo, pubblicava robaccia (con qualche punta di diamante ogni tanto) con edizioni indecenti”
Ovviamente l’affermazione è ironica
Visto che ho letto qui e altrove di una paura riguardo i titoli storici che seguirebbero i Kappa, fantomatiche calamite dei diritti, va spiegato chiaramente che:
I diritti non erano cosa per cui erano impiegati i Kappa Boys. Loro erano e sono consulenti editoriali. I diritti li ha sempre concordati e pagati Star Comics ergo le serie di Star Comics rimaranno per sempre (a meno che la stessa Star cambi idea) di loro proprietà.
Claymore non è teens 🙂 Seraphic Feather nemmeno.
E poi chi via ha detto che quelli sono i titolo 2009? Solo quelli…
Se mi ristampano Ken il Guerriero Mi fanno un piacere:). Dato che quando e’ uscito non sapevo ancora cosa fossero i manga:)
Non so perchè, ma il mio post precedente non è stato pubblicato. Provo a ripostarlo.
@evolution
Dalla lettura e rilettura della tua ultima risposta si evincono due cose fondamentali:
– che non hai assolutamente una visione globale del mercato fumettistico nazionale, nè a livello storico nè attuale, ma probabilmente conosci solo la parte manga di esso (ma non è una colpa, per carità… magari leggi solo manga e del resto te ne fotti! comprensibilissimo!); ecco perchè non potremo mai parlare la stessa lingua: è come auspicare un dialogo costruttivo di astrofisica tra Margherita Hack e uno con una laurea in Beni Paleontologici.
– pensi di star parlando con un tuo amichetto su MSN, a giudicare dall’eccessivo uso di smileys e nerdate varie (tags [qualcosa] [/qualcosa] etc) assolutamente inadeguati all’interno di una discussione sul mercato del fumetto (in particolare manga) d’autore per un pubblico di 25-38 enni, e che svalutano di molto le tue opinioni, privandole di serietà ed autorevolezza.
Ma ad ogni modo mi preme dire alcune cose, non perchè mi ritenga stupido nel risponderti (come invece fai tu), ma perchè mi piace confrontarmi e mostrare la validità delle mie opinioni con la conoscenza e l’esperienza, non con gli XD ed il sarcasmo da Bar dello Sport.
1)
>>>Non mi pare che i Kappa Boys abbiano fatto Harakiri o chissà cos’altro. Hanno cambiato solamente casa editrice, e puoi continuare a seguire le loro produzioni senza problemi.
>>>A quanto leggo l’intervista, i Kappa Boys erano il “service”, ovvero si occupavano della “traduzione, adattamento, impaginazione e supervisione dei manga Star Comics”. Se un manga veniva continuato fino alla fine, se c’è un ottimo servizio arretrati, il merito è da attribuire all’editore stesso, non agli “editor”!
Certo, ma cosa ne sappiamo noi di questa neonata GP Publishing? Sappiamo se i Kappa avranno la stessa libertà di decisione e movimento che avevano con la Star? Non lo sappiamo. Personalmente ipotizzo che saremo invasi da fumetti in stile manga dei Gormiti e di altri giocattoli venduti da Giochi Preziosi, sullo stile della Disney che si è buttata anch’essa nel mondo dei manga con Kingdom Heart et similia, giusto perchè manga per bambini = vendite. Di sicuro dubito che vedrò manga di un certo spessore con il logo GP, anche se ci sono i Kappa dietro, ma è una mia ipotesi. e mi riservo di ricredermi col tempo.
Al momento però, noi conosciamo con certezza soltanto tutti i numerosi titoli che i Kappa hanno portato in Italia, che hanno difeso strenuamente fino alla naturale conclusione, il gusto e la lungimiranza che hanno mostrato per certi titoli che nessun altro editor meno individualista o dotato avrebbe mai osato portare in Italia ed il rapporto coeso e forte che hanno mantenuto con la Star per oltre un decennio. Certo, loro sono gli editor e non centrano col servizio arretrati (ma va?), ma sono stati loro, come più volte hanno dichiarato pubblicamente (dal vivo e sulle rubriche della posta) a dirigere le scelte editoriali di Star Comics, in soldoni: a decidere cosa pubblicare e cosa no, e fare pressioni per far concludere molte serie o recuperarne altre (es. Le Origini di Ushio e Tora, 7 volumetti che dopo le vendite scandalose della serie regolare, nessun editore si sarebbe mai azzardato a pubblicare – eppure i Kappa hanno spinto in quel senso e ora noi fan abbiamo tutta la serie col logo della stella, e non metà Star e metà Granata Press).
Se tu conoscessi la vita editoriale della Star, sapresti che anni fa aveva anche un settore comics americani (iniziarono proprio con quello), che al primo sentore di basse vendite fu segato brutalmente più volte. L’ultimo editor in ordine cronologico (Paolo Livorati) non era altro che un dipendente, che fu licenziato o comunque sparì nel nulla, insieme ad ottimi fumetti americani come Gen13 e DV8. Tonnellate di fumetti della Wildstorm arretrati furono macerati (parlai di persona con uno della Star che me lo disse) ed i diritti passarono all’ottima Magic Press, che continuò le pubblicazioni per qualche anno (al timone all’inizio c’era RRobe, autore di John Doe), ma anch’essa chiuse molte testate per scarse vendite, con mio sommo dispiacere. Come vedi, i Kappa Boys non sono soltanto dei “dipendenti” degli editori, ma dei veri e propri “luminari” nel campo del manga nostrano, che hanno una libertà decisionale che nessun’altro editor ha mai avuto. La Star, quando si trattava di segare roba non proposta dai Kappa, ha segato senza colpo ferire, mentre nel settore manga ha portato a naturale conclusione dei manga che nessun’altro avrebbe continuato a pubblicare.
Capisci ora la singolarità dei Kappa Boys nel mercato editoriale nostrano? Capisci che il manga lo hanno portato loro in Italia (insieme ad alcuni altri che ora lavorano per Panini)? Capisci che hanno una posizione di rilievo e rappresentano il meglio che ci sta a livello di competenze, e che non possono essere sostituiti facilmente con dei bambinetti alle prime armi che sognano di lavorare nel mondo dei manga? E’ alla luce di tutto questo che nasce la mia preoccupazione.
Fino a 2-3 anni fa, in edicola convivevano serenamente serie mainstream come Dragonball con serie adulte come Rocky Joe, Tetsuwan Girl o Sanctuary; invece ora lo stesso equilibrio non c’è.
2)
>>>>Ma guarda un po’! La Play Press l’hai citata casualmente, vero :)? In puro stile “citiamo l’esempio peggiore di tutti e finiamo la discussione qui”, no?.
No, ho semplicemente citato il meglio ed quindi il peggio. Ma visto che ci tieni, possiamo citare anche la Shin Vision volendo, o la Dynamic (ora D/Visual) o la Comix Art (ancora rimpiango la loro interruzione de Il Violinista di Hamelin). JPop e Flashbook sono ancora troppo recenti per dare un giudizio obiettivo. Il tuo flaming e le tue provocazioni gratuite non mi fanno paura, perchè leggo fumetti (e mi interesso di quello che c’è dietro) da quando tu probabilmente eri ancora all’asilo 😉
3)
>>>> Sai, mi hai stupito, da come stava andando il tuo messaggio mi aspettavo che mi chiedessi di riportarti qualche titolo valido di prezzo uguale o al di sotto dei 5,80€ così, tanto per escludere dall’elenco tutti i cataloghi Jpop, Flashbook, Planeta de Agostini, Free Books ecc 😀 Per il resto, in questi anni sono stati pubblicati molti titoli a mio avviso validi anche per i lettori ventennali, quindi se te li sei persi continuo a dirti che la colpa non è degli altri…
Resta sempre il fatto che ancora non mi hai citato nessun titolo. Il limite posto ai 5,90€ è voluto, appunto per non darti modo di propormi pubblicazioni a 15€ a volume, che fuoriescono dall’argomento, e perchè, come si evince da quello che ho scritto nei post precedenti, ritengo 5.90€ il prezzo massimo che spenderei per un mensile. Ad esempio, Chonchu è una bella serie e l’ho acquistata tutta a 5.90€ x 14 volumetti. Ma se fosse costata 7,90€, sarebbe rimasta sullo scaffale. Chunque abbia un senso dei soldi e di quanto si suda per guadagnarli, concorderà con me che anche 5.90€ non sono pochissimi per un fumetto.
Mi citi la Planeta De Agostini. A livello di comics, sta pubblicando bei volumi, ma a livello manga… cioè….imbarazzante. O sbaglio? No perchè se la Planeta è tra i tuoi 8/9 editori, allora elencami titoli dalle tematiche adulte, così corro a comprarli. E poi la Planeta ha questa cattiva abitudine di incellofanare i volumetti, in modo da costringerti a comprare a scatola chiusa, cosa che non farò mai. Io il volume devo sfogliarlo, devo vedere il tratto del disegno e farmi un’idea di quello che sto per pagare a peso d’oro. Per cui, fin quando continueranno con questa politica, i miei soldi se li scordano.
4)
>>>5,90 euro a volume tranne che per la D/visual. Se non sei disposto a spendere un po’ di più dei solito 3,50/3,90 euro per fumetti più maturi mio caro è inutile poi venire a fare la vittima del declino e del “bimbiminkismo” moderno.
>>>La qualità si paga. Se per le attuali condizioni socio-economiche italiane non te li puoi permettere, hai diverse opzioni:
etc etc.. (non quoto tutto per questioni di leggibilità). Proprio quello che dici dimostra la carenza di conoscenza che hai a livello globale del mercato fumettistico italiano attuale, e che proprio la tua non-conoscenza, se diffusa, non può far altro che male al fumetto ed ai suoi appassionati. L’equazione qualità della storia = prezzo salato è una cosa vecchia di almeno 10 anni.
Prendi il mercato librario: secondo il tuo ragionamento, i libri di Zelig (per dire la prima cosa di intrattenimento che mi viene in mente) dovrebbero costare quanto costano adesso, mentre i libri di spessore (un Garcia Marquez per esempio) dovrebbero costare il triplo, perchè propongono storie di qualità. Il mercato ovviamente ti smentisce (perchè dici eresie) e sugli scaffali li trovi allo stesso prezzo, se non di meno quelli di Garcia Marquez. Perchè? Perchè i libri non li leggono solo persone che cercano intrattenimento spicciolo, ma c’è spazio un po’ per tutti, ma questi tutti non sono pirla e se un libro di Marquez costasse 50 euro invece dei classici 12 euro, non lo acquisterebbe nessuno o quasi.
Andiamo al fumetto. Conosci la Sergio Bonelli Editore? Ecco, solitamente pubblica fumetti di largo consumo, che vendono uno sfacello di copie e che trattano argomenti spesso leggeri e le storie sono autoconclusive, tipo Dylan Dog tanto per intenderci. Ogni volumetto costa 2.70€ e ha 96 pagine in bianco&nero: il formato è più grande di quello standard dei manga. La Bonelli, timidamente, da qualche anno ha introdotto sul mercato, sostenendo notevoli investimenti monetari, delle mini-serie più mature, più colte, per sondare il mercato. Napoleone, Gea… fino ad arrivare all’ultimo, meraviglioso Volto Nascosto. Quest’ultimo, scritto dal maestro Manfredi, racconta in 14 volumi una storia ambientata durante il colonialismo italiano in Libia, con precisi riferimenti storici e bibliografici.
Capisci che non si tratta di Dylan Dog. Eppure è stato proposto allo stesso prezzo (2,70€ ogni volume) e ha venduto talmente tante copie che Sergio Bonelli ha già anticipato che Manfredi scriverà un’altra miniserie d’autore ambientata in Giappone. Se ogni volume sarebbe costato 15€, lo avrebbero letto in 3 e sarebbe rimasta un’opera di nicchia, con un prezzo di copertina utile soltanto a recuperare le spese. Invece ha sfondato a livello di vendite, critiche e gradimento. Chissà come mai…
Il mercato per il buon fumetto c’è, esiste, ma mancano le proposte. Capisci ora o ti sendo qualche emoticon animato stile-MSN che ti renda più chiaro il concetto?
Il tuo ragionamento:
>>>Di certo una casa editrice non è una fondazione di beneficenza e non è certo al servizio della tua attuale situazione economica. Se te li puoi permettere bene, altrimenti amen.
porta solo ad un processo di elitarismo applicato al fumetto che non deve avvenire perchè la gente interessata al buon fumetto c’è e lo provano i fatti, i dati di vendita, gli investimenti degli editori, non te lo dico io.
Ecco perchè un volume di Volto Nascosto costa quanto uno di Dylan Dog e perchè uno di Jiraishin costava quanto uno di Dragon Ball Deluxe. E’ quella la strada da battere, il mercato c’è e ringraziando Dio o chi per lui, la Bovini lo sa.
La massimizzazione dei fumetti per bimbiminkia e ragazzi ha creato l’affollamento di proposte tutte uguali che ci sono in edicola e fumetteria, ed il conseguente rialzo dei prezzi da parte dei piccoli editori per compensare le scarse vendite dovute all’appiattimento della proposta e della relativa confusione con cui il lettore deve barcamenarsi. La diversificazione è l’unica soluzione per un mercato sano, non il rialzo dei prezzi.
Più chiaro di così…
Scusate,mi interessa Lost+brain quando uscirà?ps: bellissima intervista.
C’è anche una logica.
E’ indubbio che se fai uscire manga di Umezu Kazuo (un nome non a caso) questi avranno un successo limitato. Per poter fare manga di alto profilo, che purtroppo da noi è inesorabilmente corrispondente a bassi guadagni, deve esserci almeno un altro titolo che venda molto, moltissimo. Quindi per avere Orochi, magari, deve esserci anche la ventesima ristampa di Dragon Ball perché i nuovi teens la comprano in larga scala.
Se il mercato ora dice che 90 su cento comprano One Piece, Fairy Tail e Dragon Ball (senza nulla togliere loro) non c’è nessuna logica sensata contraria allo spingere questo genere. Fermo restando che c’è bisogno senza dubbio di titoli di qualità (che però sono anche in Giappone sempre più affogati dai prodotti commerciali, meramente commerciali).
Concordo che il giudizio sul target che la “nuova Star Comics” vorrà raggiungere, per quanto vasto possa essere, sarà definito probabilmente a Lucca 2009, quando si sapranno i titolo 2010, quelli che Star avrà scelto da sé.
Titoli validi Star sotto i 5,90….
Facendo finta di non pensare che il costo con la qualità non centra nulla… e che ci sono manga a 5,90 che fanno pena…
Miyuki -> Zetman -> Claymore -> 3×3 occhi, Otaku Club Genshinken
volendo stare nel recente non contemporaneo (come inizio), per esempio.
3×3 occhi io non lo metterei in
Uff… oggi ho qualcosa che non va. Nell’altra pagina ho pure lasciato un post doppio. -__-
Comunque continuo il post precedente.
3×3 occhi non lo metterei in quella lista sia per il passato che un po’ tutti conosciamo sia perché la qualità della serie è andata via via calando col passare del tempo. Saranno anche gusti probabilmente, ma io alla fine non vedevo l’ora che finisse.
Gli altri credo ci possano stare anche se preciserei che il rapporto edizione-prezzo di Genshiken era terribile.
Concordo su Claymore, gran bella serie (devo recuperare gli ultimi 3-4 numeri usciti). Zetman non mi è piaciuto, pur essendo un fan di Katsura da adolescente (Video Girl Ai mi ha fatto davvero piangere, e I”S era carina pure come serie, anche se non eccellente). 3×3 occhi non l’ho mai digerito, mentre dello stesso autore ADORO Genzo! Stupenda!
Miyuki..mmh.. di Adachi ho quasi tutto, ma quando ho visto che si ripeteva troppo nelle tematiche, ho smesso di seguirlo. Difatti non ho nè Miyuki nè quell’ultima serie in corso di pubblicazione per Flashbook (?), mentre Rough e Touch restano dei capolavori e hanno un posto di riguardo nella mia sala fumetti.
Però Adachi è sempre poesia 😛
Può avere i suoi plot, ma cavolo se li sa gestire.
(Miyuki è uno dei più originali del “maestro”)
Zetman… non è “Katsura” senza dubbio. Dipende da come, secondo me, ci si pone nel leggerlo.
Se poi parliamo di Play Press è vero che molte cose sono state interrotte e che quasi tutte le farà panini ma è anche vero che PP aveva un comparto editorale che proponeva traduzioni davvero ben fatte. Sono proprio curioso di vedere il Battle Royale PM e paragonarlo a quello veramente ben fatto PP.
Ed evidentemente è anche questione di gusti. 🙂 Zetman a me sta piacendo parecchio anche se la storia vera e propria mi sembra stia decollando solo adesso, mentre per esempio I”s dopo qualche tankobon mi ha fatto cadere le braccia per terra.
Di Adachi compro sempre tutto quello che mi capita sotto mano e non ne resto mai deluso. Le due serie in corso di pubblicazione sono molto belle (e anche l’edizione della FB è curatissima). L’emozioni di Rough e Touch in particolare forse (e sottolineo il forse) non me le riuscirà più a dare, ma restano comunque manga ottimi dotati di un umorismo e un autoironia più unici che rari.
C-Blossom stesso, seppur storia breve in due volumi, non è affatto male – per citare i recentissimi –
http://www.corriere.it/cultura/09_marzo_11/manga_europa_giappone_alessandro_trevisani_86ab5150-0e2f-11de-b3a4-00144f02aabc.shtml
Un bell’articolo 🙂 Notare il ruolo dei Kappa 😉
Bé ma nessuno critica la storia, però nessuno può rimanere “immortale” per le sole glorie passate.
Che siano stati pionieri non centra nulla con il fatto che, magari, il loro modo di fare odierno non soddisfi più StarComics.
hanno aumentato il prezzo dei manga,hanno interrotto inuyasha new edition,io nn trovo proprio gli arretrati di fairy tail e loro stessi mi hanno detto che nn si trovano e ke mi conviene ordinarli.
a questo punto meglio planet manga
…..manca sempre Hamelin No Violin Hiki….. io fossi in loro un pensierino ce lo farei….
…adesso che ci penso, manca anche Bakuretsu Hunter……….mah…..