Investitura e Festeggiamenti

Investitura e Festeggiamenti

“Con i poteri concessi a me dal regno di Airlie Beach e con la bendizione dell’unico dio della notte, Giuna, io, Lonos il Saggio,
ti nomino…Guerriero della Notte”.
Era ormai da un secolo che su questa sporca terra di guerre cruente non si vedeva un uomo, se così si può definire, elevarsi
sopra tutti gli altri. L’ultimo Guerriero della Notte, Lorenzo il Magnifico, si era sacrificato per concedere ad un pugno di
uomini valorosi il ‘Viaggio verso la Gloria’.
Il Guerriero della notte possiede certe carteristiche:
– Il GDN è un duro
– Il GDN non sa che cosa è la paura
– Il GDN ha uno sguardo penetrante che incute timore ai nemici e infonde sicurezza agli amici
– Il GDN è fatto di puro acciaio
– Il GDN è silente e ombroso
– Il GDN ha il passo più lungo della gamba
– Il GDN ha mente lucida e polso fermo
– Il GDN non conosce il significato della parola errore, è preciso e infallibile
– Il GDN è fiero come una fiera
– Il GDN è un mangaifiga
– Il GDN non dorme mai, veglia sugli altri, specialmente sulle sue innumerevoli dame
– Il GDN è onore
– Il GDN è un durissimo
– Il GDN salta i fossi per il lungo

Il giorno seguente tutto il regno era in festa, il vino scorreva a fiumi e la birra deliziava il palato del popolino, in attesa
del grande banchetto serale.
Il GDN era seduto all’ombra di un vecchio salice, non partecipava ai festeggiamenti a causa della sua natura raminga; mescolarsi
con le genti lo metteva a disagio e preferiva fumarsi del buon tabacco al cospetto della natura rigogliosa. Tuttavia il suo sguardo
era malizioso e rapido, cascava di donzella in donzella in cerca di colei che avrebbe diviso con lui il giacilio notturno.
La perfezione gli si parò davanti per un istante, la sua virilità gli fremette nei pantaloni e il suo scatto fu celere come quello di
un felino. In pochi secondi arrivò sul luogo della divina visione, ma la dolce donzella se ne era già andata e di lei rimaneva
soltanto un gradevole profumo di mandarino maturo…
Il banchetto in suo onore iniziava alle otto e lui si presentò con tale puntualità da far rabbrividire perfino la più precisa
delle meridiane. IL re e la regina lo stavano aspettando dall’alto delle lore posizioni privilegiate, alla loro sinistra sedeva
Lonos il Saggio e lo scranno alla loro destra era vuoto, in attesa di essere onorato dalle perfette natiche del GDN.
Egli prese posto, scambiò qualche battuta di rito con i due regali e dopo poco tempo furono portate le prime portate. Al secondo
piatto di verdure fiammeggianti il suo sguardo fu attirato, per la seconda volta nell’arco di poche ore, da lei.
Il suo nome era Merilin, la sua bellezza era comparabile soltanto alla sua ingenuità, i folti capelli le accarezzavano la morbida
pelle e il suo sguardo era timido e incerto. Al fianco di lei sedeva Celron il Sinistro. Il matrimonio che avrebbe unito due delle
più grandi casate della terra dell’Austro, la casata Artengo (Merilin) e la casata Heron (celron), si sarebbe svolto entro pochi
mesi.
Il Guerriero della Notte era inebriato dalla scollatura di Merilin, tuttavia capì che sarebbe stato difficile se non impossibile
arrivare a lei quella sera.
BEEE…BEEEEEEEEE…BEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
“A-a-ad esempio po-poniamo il ballo!!!” così Gnazzo il giullare, incerto e matto allo stesso tempo, aprì le danze della festa.
Il GDN era una bestia da locale che faceva della danza uno dei suoi punti di forza… Capì che era quello il momento migliore per
avvicinare la ledy. Purtroppo Gnazzo lo incalzò e iniziò a ballare con Merilin. Ma il GDN non conosce la parola sconfitta e
prese la mano di lei con la forza, fra i due vi fu subito una grande alchimia.
Dall’altra parte della sala Celron il Sinistro, vedendo la scena e conoscendo la fama di mangiafiga che si portava appresso il GDN
si precipitò tra i due:”Già le mani della mia donna!!”. Il GDN avrebbe potuto spazzarlo via con un solo fendente della sua spada
ma la misericordia in lui era grande, replicò:”Chiedo scusa se ho recato offesa al mio Lord, il GDN serve il regno, non capisco
che cosa tu tema… volevo soltanto ballare con la ledy”, nel frattempo ammiccava con l’occhio sinstro a Merilin, mentre con il
destro lanciava uno sguardo freddo come il ghiaccio a Celron. “Il mio regno non è il tuo” rispose in tono calmo Celron poi prese
la mano di Merilin e se ne andò.