Katsu!

Katsu! il manga

Avere fra le mani, finalmente, l’edizione italiana in volumetti di Katsu! non può che rendermi felice.
Sfogliando il primo tank?bon ho deciso di riportare fedelmente parte della presentazione che ‘Cristian Posocco‘, direttore editoriale di FlashBook, ha scritto per presentare come meglio non si potrebbe questa “storia”.

Dov’eravamo rimasti? Ah, già, stavamo parlando della magia del fumetto: quella magia che sboccia, spontanea e quasi inevitabile, quando sfogliamo le pagine di quelle preziose opere che nascondono, fra segni e disegni, un qualcosa di indefinito, inspiegabile, ma incredibilmente profondo e coinvolgente. Esatto: la stessa magia che ritroviamo ogni qual volta ci accostiamo a una nuova opera di Adachi Mitsuru. […]”

Con queste poche righe si riassume la forza comunicativa di Adachi.

Spesso la critica dice che il “maestro” raggiunge il suo apice quando non scrive storie sul baseball: Rough su tutti; ebbene Katsu! è a detta di molti il manga recente che più si rifà al primo grande successo che è giunto da noi in Italia di Adachi, uno dei più coinvolgenti e commoventi di sempre.

Katsu! trama

La storia narra di Satoyama Katsuki che per avvicinarsi alla sua compagna di scuola di cui è segretamente innamorato, Mizutani Katsuki, decide di addentrarsi nel mondo della boxe poiché il padre di lei è un ex pugile famoso che ora gestisce una palestra di formazione sportiva, pensando così di creare un substrato comune.

Come avrebbe potuto immaginare che in realtà la ragazza odiasse quello sport nobile, così tanto profondamente quanto suo padre, colpevole di aver “rovinato” la vita di sua madre?
Nonostante questo errore, i due però troveranno il modo di avvicinarsi e di conoscersi.

Riuscirà Satoyama a non far scoprire a Mizutani lo sport che pratica?
Tanto più che sembra avere doti naturali nascoste che lo fanno riuscire più di quanto egli stesso si aspettasse… che c’entri il destino o il DNA?

Il tema della box era già stato trattato in Slow Step, ma aveva un ruolo più marginale di quanto sia in Katsu!. Lo sport infatti qui, come in tutte le storie lunge di Adachi, gioca una parte tutt’altro che di cornice, ma è strumento di crescita, di spunto per intrecci e problematiche, sfogo fisico di inquietudini d’animo.

FlashBook ha puntato nell’aiuto esterno di mondoboxe.com per arricchire la lettura con note tecniche esplicative puntuali, come caratteristica di questa case editrice, permettendoci di entrare totalmente negli eventi narrativi. Cosa fondamentale nei manga di Adachi… è fondamentale non cadere in sospensioni di realtà che si potrebbero avere incappando in termini che non conosciamo, poiché tutto il disegno del “maestro” vive di questo: su sfondi iperdettagliati si muovono personaggi dal tratto semplice, maschere e specchi di noi stessi, su cui ogni lettore si immedesima, vivendo la storia in prima persona.

L’edizione è in pieno stile FlashBook, il che significa rasentare la perfezione sotto ogni punto di vista. Sovracopertina brossurata, carta spessa che non perde inchiostro, editing grafico preciso, senza errori nel taglio e sbavature.

La traduzione e l’adattamento convincono appieno.

Katsu! conclusione e poetica

Uno shonen romantico, una love comedy, dove l’obiettivo non è la semplice realizzazione di un sentimento ma di due sogni, consapevoli o meno che siano che, durante i quali l’amore è quasi un imprevisto.
Mizutani cerca qualcuno che riesca a batterla e a cui affidare il suo desiderio, apparente, di “diventare campione del mondo” così da abbandonare il rimpianto di non essere nata maschio. Satoyama in cerca di sé stesso, di scoprire il proprio Sogno, di capire il suo ruolo e ciò che ama.

Katsu! è uno dei migliori rappresentanti della forza e della bellezza narrativa di Adachi.
I suoi personaggi, protagonisti, sono tutta psiche; la rappresentazione grafica è tale da permettere al lettore di immedesimarsi in loro al massimo affinché viva la storia in prima persona: i soliti personaggi maschera in scenari ultra realistici, generalmente disegnati da fotografie. Anche il come l’autore racconta le vicende principali segue questa logica: prima le vicende vengono rappresentate così come il protagonista le immagina e/o le viene a sapere; solo dopo viene visivamente spiegato il loro retroscena che ne permette la piena comprensione. Se Satoyama fraintende anche il lettore d’impatto deve avere la stessa sensazione, se ignora anche noi dobbiamo farlo.
Tutto questo, unito ovviamente alla poesia e alla sensibilità di Adachi nel creare storie d’amore (il core) e di sport (lo scenario e il mezzo di realizzazione) fa susseguire due fasi in noi: inizialmente si viene catturati e si è portati a leggere capitolo dopo capitolo di fila, tutto d’un fiato, per scoprire come andrà a finire (io amo rileggere a serie conclusa la stessa in questo modo)… fino all’ultimo volume. Qui, pagina dopo pagina inizia a prendere piede una malinconia che esplode nell’ultima tavola quando il sapere la conclusione, perfetta in questo caso, si perde nell’oceano di voglia di leggere ancora, di altre pagine, altre tavole, altre emozioni… che sono tue non dei protagonisti di carta.
Ogni volume ti regala un’ora di un’altra vita, vera, che come tutte le cose piacevoli una volta finita ti manca.

Non leggerlo sarebbe un grande errore.