Autoconclusivo

Autoconclusivo

eccomi di ritorno con una nuova storia. è molto breve, e non è decisamente nel mio genere…. però mi è venuta in mente all’improvviso e ho pensato di scriverla ^^’ sperando mi sia uscita bene… quindi…

i personaggi di questa ff non sono miei ma dell’autore Masashi Kishimoto
buona lettura ^^

Era mattina, Naruto passeggiava tra le strade vuote di Konoha, ripensando continuamente al sogno fatto quella notte….

*un bambino biondo piangeva nel fitto della foresta, era sempre solo, gli altri bambini lo allontanavano e prendevano in giro chiamandolo “mostro”. Non sapeva cosa avesse fatto per meritarsi quei trattamenti, ma da quando aveva memoria, era sempre stato così. Continuò a piangere ininterrottamente, fino a quando sentì un rumore, istintivamente cercò di asciugarsi il viso, ma i segni delle lacrime erano ben visibili. Da dietro un cespuglio, comparì un bambino moro ‹aahhh mi sono scucito la maglietta! Ora chi la sentirà la mamma!› appena notò l’altra presenza, la guardò incuriosito. Il biondino indietreggiò appena ‹ehm… eh….› il moro gli sorrise ‹ciao! Io mi chiamo Sasuke! Sasuke Uchiha. Qual è il tuo nome?› il biondino abbassò lo sguardo ‹Naruto….. Uzumaki…› Sasuke gli si avvicinò e gli asciugò il viso togliendo i segni delle lacrime ‹perché stavi piangendo?› Naruto arrossì allontanandosi ‹io… perché tutti mi chiamano mostro…› il moro lo guardò strano ‹mostro?› il biondino annuì. Sasuke scoppiò in una risata ‹è divertente!› a quelle parole il biondino si offese e incrociò le braccia. Sasuke, sfoderando un ampio sorriso disse ‹io quando ti ho visto ho pensato che fossi un angelo! Hai capelli d’oro e gli occhi color del cielo!› il biondino arrossì vistosamente, per poi sorridere. I due si sedettero sotto l’ombra di un albero ed iniziarono a parlare, senza accorgersi del tempo che passava. Ormai era il tramonto quando una voce chiamò Sasuke ‹hei! Sasuke! Andiamo che è tardi!› il moro si alzò ‹arrivo fratellone!› poi si voltò verso Naruto ‹i tuoi genitori non vengono a prenderti?› il biondino divenne triste ‹io non ho i genitori.. sono orfano..:› Sasuke abbassò lo sguardo ‹mi dispiace non volevo..:› Naruto scosse il capo alzandosi ‹non importa…› il moro però era dispiaciuto, così disse ‹aspetta un attimo› il biondino rimase fermo vedendo l’altro allontanarsi. Dopo un po’, sentì dei rumori e il moretto ricomparì ‹ecco tieni› Naruto abbassò lo sguardo e vide nella mano del ragazzo un mazzetto di fiori, sul suo volto comparì un ampio sorriso e prendendolo disse ‹è bellissimo grazie› Sasuke sorrise, poi strinse il proprio mignolo a quello di Naruto ‹ascolta… ti faccio una promessa…. Quando saremo grandi…›*

Naruto sbuffò sonoramente. Era inciampato in un sasso. Alzò lo sguardo per capire fin dove fosse arrivato e spalancò gli occhi, era tornato al luogo di quel ricordo. Si guardò intorno, ormai stava sorgendo l’alba. Si sedette vedendo i raggi del sole che filtravano attraverso gli alberi, quando sentì un rumore, si voltò di scatto ‹aahhh ma è una persecuzione allora! Io la detesto questa maglietta! Adesso chissà quando riuscirò a ricucirla dannazione!› il biondo spalancò gli occhi ‹Sasuke…› il moro si voltò di scatto ‹Naruto….cosa ci fai qui?› il biondo assunse un aria strafottente ‹cosa ci fai qui? Potrei farti la stessa domanda..› Sasuke sorrise ‹già…› il biondo iniziò a guardarsi intorno, poi chiese ‹vieni spesso in questo posto?› ‹mi ci alleno da quando ero piccolo…› ‹ah…› passarono qualche minuto in silenzio, dopodichè Naruto disse ‹aspetta un attimo qua› e sparì nel fitto della boscaglia. Quando ritornò porse un mazzetto di fiori a Sasuke, il moro si stupì e chiese ‹perché me lo dai?› Naruto sorrise ‹non posso?› Sasuke prese il mazzetto arrossendo un po’, si voltò di scatto iniziando a camminare ‹dai andiamo agli allenamenti.. se no chi lo sente il maestro Kakashi› Naruto lo seguì un po’ deluso quando all’improvviso il moro disse ‹sai.. quando ti ho visto mi sei sembrato un angelo… poi ho notato che eri tu testa quadra…. La mattina dovrei svegliarmi meglio…› il biondo arrossì sorridendo, era sicuro che il ragazzo non avesse scordato quella promessa…

*‹ascolta… ti faccio una promessa… quando saremo grandi…..›*

FINE