Autoconclusivo
Wiiii! Ecco la mia nuova fanfiction su Naruto! Ok… non proprio nuova! ^^’ In realtà la scrissi molto tempo fa (quando avevo appena conosciuto l’anime di Naruto, perciò magari ci sono alcune cose che non tornano con la storia originale eheh! Praticamente ne sapevo molto poco…) e l’ho finita di scriviere appena ieri! ^^
Spero vi piaccia! Il pairing è SasuNaru! 😀 Ci sarà anche un secondo pairing in realtà… vi dico solo che il rating è X.
Come al solito me fa soffrire i personaggi!
Comunque, buona lettura! ^^
Disclaimers: I personaggi non sono miei ma del sensei Masashi Kishimoto, il quale detiene tutti di diritti.
Ormai erano passate due settimane circa dall’accaduto, non poteva crederci e la cosa gli faceva piuttosto ribrezzo, ma aveva dovuto farlo. Suo fratello Itachi Uchiha gli aveva assicurato che se non lo avesse assecondato lo avrebbe fatto espellere dal villaggio in qualsiasi modo. Il giovane Sasuke Uchiha aveva fatto sesso a dodici anni e con una persona che lo disgustava oltre ogni dire.
Bello schifo!
Il ragazzino se ne stava seduto al tavolino della mensa con la testa fra le nuvole e pensava a quello. Era la quarta volta da quel giorno che succedeva, Itachi andava da lui lo prendeva per un braccio e lo portava nel boschetto vicino, dove c’era una piccola capanna allestita apposta per lui e suo fratello.
C’era un letto con dei cuscini morbidi, un comodino con vari accessori quali lubrificante, preservativi e chi più ne ha più ne metta.
Stava mangiando, anzi, stava spelluzziacando qualcosina perchè la fame gli era passata del tutto, solitamente mangiava tantissimo, ma… non ne aveva più voglia, una volta o due ci provò a mangiare come prima, ma vomitava tutto.
Mentre se ne stava a pensare, davanti a sè si ritrovò lo sguardo di Naruto che lo scrutava con sorpresa.
“Sasuke? Ha detto il maestro Kakashi che dopo pranzo andiamo ad allenarci un po’, dice che faremo qualche esercizio sulla concentrazione del chakra!” il moretto voltò la testa da una parte, così Naruto insistette.
“Allora? Hai capito si o no?” l’unica cosa da fare era rispondere… “Si, le orecchie ce le ho, quindi ora vattene!”.
Naruto sbuffò. Ma perchè quel dannato Sasuke gli rispondeva sempre male? Perchè lo considerava una nullità? Quello che gli rodeva dentro era il fatto che fosse innamorato di lui e il giovane genin dai capelli neri non lo considerava neppure un po’, anzi, faceva di tutto pur di stragli lontano.
Girò i tacchi e sparì dalla mensa, tutti avevano ormai finito di mangiare mentre Sasuke era sempre lì al tavolo a pensare e senza che si fosse accorto di essere rimasto solo.
“Naruto? E Sasuke dov’è?” “Gli ho detto di venire ma… ancora non si è mosso da quel tavolo, mi domando cosa aspetti a venire!” se la prendeva sempre con comodo, come se esistesse SOLO lui.
Pochi minuti dopo arrivò il maestro, con il sorriso sulle labbra, conscio che i due ragazzi lo avrebbero sgridato per il netto ritardo, invece nè Naruto, nè Sakura gli dissero niente, anzi, parevano concentrati su tutt’altro.
“Ragazzi? Io sono qui… e… cosa c’è di così interessante? E Sasuke dove diavolo è?” la giovane Sakura guardò Kakashi e indicò la mensa, c’era Sasuke seduto con lo sguardo nel vuoto, la stanza desolata.
Il maestro si avvicinò al ragazzino e si soffermò di fronte a lui ma non si accorse di nulla.
“Sasuke Uchiha! Hai idea di che ore siano?” il moretto lo guardò senza capire, poi appena notò che era l’unico in quella mensa capì.
“Scusa… non me ne ero accorto!” si alzò e raggiunse i due amici.
Kakashi continuava a fissarlo stranito, quel ragazzino era strano, Sasuke non tardava mai e non aveva mai la testa fra le nuvole, casomai Naruto!
Raggiunse i suoi allievi e li portò nel boschetto lì vicino e mentre camminavano per quella strada Sasuke ebbe un sussulto che fece spaventare Sakura che era vicino a lui.
“S-Sasuke! Che succede? Mi hai spaventato!” Naruto e il maestro si voltarono verso il moretto.
“Oh… mi era sembrato di sentire una presenza, tutto qui, ma mi sbagliavo! Certo che tu fai caso a tutto!” Sakura non sapeva se prenderlo come rimprovero o come complimento, ma continuarono ad andare avanti.
“Bene ragazzi! Come vi ho detto, oggi eserciteremo il nostro chakra. Tutto ciò che dovete fare è, per prima cosa arrampicarvi come l’altra volta, appena avrete ripreso il ritmo, salterete da un tronco ad un altro restando però attaccati con la pianta dei piedi, chiaro?” Sakura e Naruto erano entusiasti, mentre Sasuke sospirò di noia. Sapeva farle quelle cose stupide.
“Beh, che aspettate? Iniziate pure!” Naruto iniziò a salire sul tronco, arrivò fino metà e poi scese, Sakura non cedeva, mentre Sasuke era ancora li a concentrare il suo chakra. Il maestro non gli tolse gli occhi di dosso. Cosa aveva Sasuke che non andava? Era molto strano.
In quel momento si avvicinò al tronco, ma come mise un piede scivolò. Non aveva concentrato abbastanza chakra sui piedi. Ci provò altre due volte ma niente, quei pensieri non lo abbandonavano un istante. Dall’alto sentì la voce di Naruto che lo chiamava divertito. Era seduto sul ramo dell’albero.
“EHY! SASUKE! Non ci credo, com’è che non sei in forma? Ahahaha!! Sarò io l’okage!!” Sasuke lo guardò malissimo, chiuse gli occhi e li riaprì facendo apparire lo Sharingan, prese un kunai e lo lanciò contro Naruto, che lo schivò, anche se di strisco venne comunque colpito, facendogli uscire il sangue dalla guancia. Sakura trattenne un grido, quando però vide Naruto integrò sospirò di sollievo.
“SASUKE UCHIHA! CHE DIAVOLO TI SALTA IN MENTE?! SEI FORSE IMPAZZITO!?” il moretto aveva i nervi a fior di pelle.
“Mi ha rotto le scatole! Non ne posso più di quel deficiente!” “Non puoi prendertela con Naruto solo perchè dice cose vere. E poi… sai una cosa Sasuke? È meglio se vai a riposare, sai, oggi non sei in grado di far nulla!” Sasuke tirò un pugno all’albero e sparì nel bosco.
“Maestro ma… non sarai stato troppo duro con lui?” “Sakura, bisogna fargli capire le cose. Ogni tanto è bene sgridare anche lui e dato che le occasioni per farlo sono poche ne approfitto! Naruto? Stai bene?” il ragazzino biondo era piegato su se stesso, ad un tratto si alzò in piedi e iniziò a gridare.
“Io lo odiooooo!!!!! Maledetto Sasuke del cavolo! Poteva uccidermi!!” anche se in realtà i pensieri erano altri, stava male per la reazione di Sasuke.
Poco dopo riniziarono l’allenamento.
“Ma per chi mi ha preso Kakashi? Merda! Accidenti a Naruto! Come diavolo si permette? E poi… non è colpa mia se sono distratto!” alle sue spalle sentì una voce conosciuta, anche fin troppo… “Distratto? Da quando tu ti distrai?” Sasuke rabbrividì… “I-Itachi…?” lo sentì dietro di lui, il braccio che gli circondava la vita e subito dopo il mento poggiato sulla sua testa.
“Si… allora? Ti va di venire con me?” il moretto lo seguì a testa bassa, sapeva già cosa gli sarebbe aspettato, così il fratello lo prese per mano e lo portò alla capanna.
Appena furono lì, chiuse la porta con le chiavi e lo fece sedere sul letto. Gli annusò i capelli, emanavano davvero un odore buonissimo, fresco di ragazzino. Gli mise due dita sotto il mento e lo invitò ad alzare la testa in modo che lo guardasse.
“Mio caro fratellino… sei davvero così bello… mi dispiace guardarti, potrei sciuparti con un solo sguardo. La tua pelle poi, così giovane, profumata… è davvero libidinoso… baciami!” Sasuke schiuse le labbra e aspettò che le labbra del ragazzo raggiungessero le sue, così candide.
Le sentì, si muovevano lentamente sulle sue e improvvisamente sentì la lingua di Itachi che assaporava prima le sue labbra, poi l’interno della sua bocca. Com’era dolce quel sapore, la saliva del ragazzo lo inebriava. Sasuke era inorridito, sentiva le sudice mani del ragazzo che gli accarezzavano il viso con foga ma presto il bacio fu interrotto. La mani del fratello presero la maglia e la buttarono da una parte del letto, rivelando così il corpicino di dodicenne che possedeva Sasuke. Non lo risparmiò. Con la sua lurida lingua tracciava segni immaginari, le mani lo accarezzavano ovunque, arrivando poi a posarsi sul sedere del ragazzino.
Lo sguardo del moretto era spento, ormai si faceva fare tutto, non poteva fare nulla. Vide suo fratello alzarsi e togliersi ogni vestito, poi far cenno a Sasuke di inginnocchiarsi e divertirsi sul suo pene. Riluttante si abbassò e aprì la bocca sentendo l’impatto col muscolo sulle labbra tremanti, iniziò ad andare su e giù, non avrebbe mai voluto sentire quelle grida di piacere che per lui erano parte di un incubo.
Itachi tolse i pantaloni a Sasuke e poi fece scivolare via i boxer, dal comodino prese il lubrificante, lo spremette sulle dita e insinuò il medio e l’indice all’interno dell’ano del moretto che gemette dal dolore. Non ci era ancora abituato, aveva scoperto troppo presto quel tipo di ‘amore’, troppo presto.
Come un automa si staccò dall’erezione e baciò Itachi, il quale fece sdraiare Sasuke, allargandogli le esili gambe e ricambiando ciò che aveva fatto prima. Il ragazzino aveva tutte le guance arrosate, tratteneva i gemiti, non voleva fargli sentire che in realtà provava piacere, si portò le mani sugli occhi respirando sempre più veloce. Gli faceva male sapere di avere dodici anni e fare quelle cose. Il fratello, improvvisamente si bloccò e lo voltò di schiena, allargandogli le natiche e spingendosi violentemente in lui, non voleva aspettare nessuno quella volta, voleva tutto subito.
Sasuke gridava, gli stava facendo malissimo, stava provando un dolore indescrivibile, poteva sentire l’umidà dello sperma e il calore del sangue scivolare sulle sue gambe, improvvisamente chiuse gli occhi e quando li riaprì, Itachi era accanto a lui sdraiato a riprendersi.
“S-Sasuke… ora puoi andare, ci vediamo presto!” Sasuke si rivestì di fretta, ma quando fece per uscire, Itachi lo chiamò di nuovo, provocando un fitta a Sasuke, aveva paura.
“Fratellino? Non mi dai un bacio?” con la totale riluttanza lo fece e se ne andò in fretta e furia.
Gli faceva male il sedere, molto male, ogni passo era una sofferenza, ma doveva correre via prima che il fratello odiato ci ripensasse, poi, doveva tornare da Kakashi, erano circa due ore che se n’era andato e se non l’avesse visto al villaggio che avrebbe pensato? Affrettò il passo, si fermò per riposarsi sedendosi su una piccola roccia. In quel momento ripensò a tutto ciò che era successo, si disgustava, la cosa che però lo faceva star più male era la consapevolezza che ce ne sarebbero state molte e molte altre.
Mentre pensava gli cadde l’occhio sul kunai, lo guardò fisso, gli balenò nella mente si trafiggersi il cuore, ma cancellò subito ogni voglia di farlo.
Intanto Kakashi mentre passava di lì notò la figura esile di Sasuke, aveva una faccia tristissima, chissà cos’era successo, era da quando lo aveva visto in mensa che era sicuro ci fosse qualcosa che non andava, gli si avvicinò e gli poggiò una mano sulla spalla, che lo costrinse a voltarsi.
“Sasuke… che hai?” scosse la testa, segno evidente che non voleva parlare.
“Sasuke… è da stamani che l’ho notato, anzi, per essere precisi da un po’ che non sei il solito…” “Non ho niente maestro, lasciami in pace!” il maestro lo guardò con dolcezza, doveva scoprirlo assolutamente.
Si sedette accanto a lui e lo fissò negli occhi.
“Sasuke? Userei il mio Sharingan ma… sarei scorretto…” il giovane Sasuke alzò le spalle e scosse nuovamente la testa… “Fallo… io non parlerò…” il moretto iniziò a tremare notevolmente “Usa lo Sharingan…” così Kakashi alzò il coprifronte scoprendosi così lo Sharingan… entrò nei pensieri del ragazzino e rabbrividì. Vide un ragazzo totalmente uguale a Sasuke che usava sul moretto le sue perversioni schifose, aveva solo dodici anni e sapeva già tutto del sesso, provandolo sul suo corpo. Gli faceva ribrezzo, quella scena lo aveva turbato da morire.
Strinse una mano a Sasuke, che lo guardava con gli occhi tristi. Chissà come si sentiva? Ovvio che non riusciva a concentrare il chakra, come aveva potuto trattarlo in quel modo?
“Sasuke? Non devi tenerti tutto dentro sennò finisce che stai peggio…” vide gli occhi di Sasuke che divennero Sharingan, e le lacrime che iniziarono ad uscire come fiumi, lui sapeva bene che Sasuke -dato che succedeva fin da quando era piccolo- tutte le volte che stava davvero male, gli occhi diventavano Sharingan e piangeva. Gli faceva un’immensa tenerezza, avrebbe voluto proteggerlo, così lo strinse in un abbraccio, finchè non avrebbe finito di sfogarsi sarebbe stato lì con lui.
Il ragazzino nascose ancor di più il viso nella maglia di Kakashi, si sentiva debole a piangere, ma era incontrollabile.
Pareva che avesse da sfogarsi di tutto ciò che gli era successo da quando era nato. Quel maledetto… come aveva potuto approfittarsi di lui?
“Non credi sia il caso di tornare? Qualcuno potrebbe accorgersi della nostra mancanza…” Sasuke guardò Kakashi e si asciugò le lacrime, un po’ provava vergogna, però, si sentiva meglio ora che aveva vuotato il cuore.
“Sasuke? Posso farti una domanda?” il ragazzino annuì con la testa, sapeva già cosa riguardava.
“Quel ragazzo che ho visto con lo Sharingan… è Itachi vero?” “Lo conosci?” “Certamente… lui è uno dei ninja ricercati al villaggio della foglia.” Sasuke sospirò, e si alzò in piedi… “Capisco…!” il maestro restò completamente senza parole. Come aveva avuto il coraggio di farlo? Ora capiva come mai il ragazzo non riusciva a concentrare il suo chakra.
“Andiamo Sasuke. Hai bisogno di mangiare qualcosa…” si avviarono al villaggio senza rivolgersi parola.
Mentre stavano arrivando, Naruto vide Sasuke, fu abbastanza felice di vederlo ma gli tornò in mente la scena del kunai e gli salì rabbia.
“SASUKE!!!” gli si avvicinò correndo.
“Come hai potuto farmi questo?! Potevo morire lo sai?” il moretto lo sorpassò senza dire nulla, così Naruto gli fu subito addosso.
“Allora? Lo vedi?!?! Maledetto Sasuke!!” continuava a parlargli a raffica senza ricevere risposta, così, ad un certo punto il ragazzino si alterò.
“BASTA!!!! MI HAI ROTTO NARUTO! LO VEDI QUANDO È IL CASO DI PIANTARLA?!?!? EH? SEI VERAMENTE UNA STUPIDA TESTA QUADRA!!!” Naruto restò in silenzio, poi gli rispose freddamente.
“Ma che vuoi? Ti sto dicendo che mi hai quasi ucciso, se ti girano non è certo colpa mia ok? Deficente!!” “Vorrei vedere te come staresti dopo essere stato s… cioè, niente…” il ragazzino se ne andò fuori dalla portata di Naruto velocemente, prima che gli chiedesse qualcosa.
Il biondino restò di sale, non aveva capito nulla, però era certo che fosse qualcosa di grave, qualcosa da restarci male, qualcosa di terrificante, insomma… gli dispiaceva per Sasuke. Infondo lo amava, e anche molto, perciò avrebbe voluto sollevargli il morale, finendo poi coll’infastidirlo.
Si voltò e lo vide allontanarsi nuovamente verso il bosco. Che ci andava a fare laggiù? Mah…
Decise di andare alla mensa ad abbuffarsi come al solito e lasciar perdere Sasuke. Si sedette ad un tavolo e poco dopo lo raggiunse anche Sakura, che aveva una faccia strana.
“Sakura? Che ti prende?” “Mi domando perchè Sasuke ti abbia lanciato il kunai… avrebbe potuto ferirti gravemente…” “Già… deve avere qualche preoccupazione, hai notato che non riusciva a concentrarsi? Non è da lui…” la ragazza annuì e si mise a mangiare.
Naruto, per quanto cibo aveva davanti, per quanta fame avesse, non riuscì a mangiare nulla, i pensieri erano portati su Sasuke, era strano, non riusciva a percepire il motivo per cui fosse così… strano! Eppure, non era successo nulla in quei giorni, non capiva come mai fosse pensieroso.
Quanto ammirava Sasuke per la sua determinazione, la sua tenacia, il suo coraggio, la sua indifferenza? Tantissimo. E ora, che lo vedeva giù, non si dava pace, avrebbe voluto fare qualcosa, ma cosa? Non si parlavano mai, Sasuke lo detestava, come avrebbe potuto fargli spiccicare parola? Magari non c’era nemmeno nulla, ma quella frase, uscita dalla bocca del moretto era così carica di tristezza.
Il biondino si alzò dal tavolo e fece per andarsene, quando Sakura lo fermò.
“Ehy, dove vai? Non hai mangiato nulla!” “Non ho fame, vado a fare un giro, ho bisogno di riflettere!” “Ma… ‘Che strano… Naruto ha sempre appetito, cosa lo preoccupa?'”.
Non sapeva dove lo avrebbero portato i suoi passi, per il momento non si prefisse neppure una meta, non ne aveva tempo e voglia, voleva solo riflettere… riflettere, si, sul comportamento dell’amico.
‘Chissà come mai si comporta così? Vorrei proprio saperlo. Sasuke… sei davvero un ragazzino strano… non riesco a concepire i tuoi pensieri e i tuoi modi di fare…’ mentre pensava, gli si parò davanti il maestro Kakashi.
“Salve Naruto!” “Maestro…” anche Naruto era piuttosto strano e silenzioso… “Dove vai? Sai che fra meno di un’ora abbiamo un allenamento vero?” annuì con la testa e mormorò qualcosa, che il maestro capì come ‘ho bisogno di pensare…’, così lo lasciò stare e si diresse in mensa per avvertire Sakura, Sasuke lo avrebbe lasciato stare, se gli andava sarebbe andato da solo.
“Uhm… forse al laghetto potrò stare tranquillo e riflettere con calma… anche se so che non arriverò mai ad una conclusione…” pochi passi e sarebbe arrivato, ma quando si poteva scorgere il lago, vide una persona sulla sponda, si avvicinò lentamente e riconobbe che quella persona era proprio Sasuke. Si avvicinò ancora un po’, quel tanto che bastava per vedere che… stava piangendo! Sasuke che piange? Impossibile, non era proprio concepibile! Si avvicinò ancora fino ad arrivargli alle spalle.
Il moretto era seduto che guardava l’acqua, quando vide la faccia sorridente del biondino riflessa in essa. Ebbe un sussulto, si asciugò repentinamente le lacrime per non farsi notare, anche se ormai era tardi.
“Naruto? Che vuoi?” il biondino gli appoggiò le mani sulle spalle e si piegò, a contatto con l’esile schiena di Sasuke, che sentì uno strano brivido percorrergli la spina dorsale.
“Solo farti compagnia…” ma perchè quel ragazzino riusciva sempre a sorridere in ogni circostanza? Avrebbe tanto voluto essere come lui, forte e sorridente.
Sasuke sospirò. Avrebbe voluto dirgli tutto, svuotarsi, anche se non riusciva a capire perchè voleva sfogarsi proprio con Naruto.
“Come mai quella faccia Sasuke? Ti è forse successo qualcosa?” il moretto scosse la testa, non riusciva a dirgli nulla.
“Sto bene!” “Non dire stupidaggini!” “Davvero!” “Ma se fino a poco fa piangevi? Tu poi! Se piangi tu deve esserci per forza un motivo serio!” Sasuke sussultò nuovamente, perchè proprio Naruto doveva vederlo in quello stato vergognoso?
“Naruto ti prego… lasciami in pace! Non ho voglia di parlarne!” il biondino si sedette accanto a lui, facendo dei cerchi nell’acqua con l’indice della mano sinistra, e intanto guardava il riflesso del viso di Sasuke, com’era bello!
“Sasuke? Se ti ostini a tenerti tutto dentro… starai peggio!” “E dovrei dirlo a te?” una fitta al cuore… “No… non dico questo ma… parlane con qualcuno!” “Il maestro Kakashi sa tutto… ha letto i miei pensieri con lo Sharingan…” “Vedi? È questo il tuo problema… non gli hai parlato tu, è stato lo Sharingan a percepirlo… devi parlarne!” Sasuke sospirò di nuovo, come se fosse semplice!
“Non ne ho voglia!” “Allora fatti una risata!” “Non sono come te, non rido mai! E non ne ho neppure voglia!” “Vedi? Un altro problema di Sasuke Uchiha! Ridere fa bene… ricordalo!” quanto avrebbe voluto stringerlo in un abbraccio e dirgli: ‘Va tutto bene, ci sono io qui con te! Puoi fidarti!’ ma non ne aveva il coraggio, chissà come avrebbe reagito, poi!
“Dimmi una cosa Naruto… perchè ti preoccupi per me?” ecco, quella domanda poteva risparmiarsela.
“Ecco… perchè… beh, sei un amico!” “Ma dai! Non possiamo sopportarci, e lo sai meglio di me!” Naruto a quel punto si alzò in piedi e lo guardò male.
“NON È VERO SASUKE! Se per te è così bene! Ma per me… tu sei una persona importante! E dico sul serio!” “Scherzi? Qui nessuno mi vuole realmente bene… come fa uno come me, menefreghista a essere benvoluto?” “Io ti voglio bene per come sei, e Sakura? Non pensi a lei che ti adora tantissimo?” Sasuke spalancò gli occhi, ora che ci pensava, anche il maestro Kakashi gli voleva bene!
Naruto si inginocchiò accanto a lui e gli prese le mani, stringendole nelle sue. Voleva fargli capire che c’era, che ci sarebbe sempre stato.
“Sasuke… io… sono qui… anche quando diventerò Okage ci sarò! Per te, per Sakura…” Sasuke soppresse una risata, e Naruto se ne accorse.
“Pensi davvero che diventerai Okage?” ora capiva perchè voleva ridere.
“Maledetto Sasuke! Comunque, perchè non hai riso?” “Non ci riesco!” “Ma se prima stavi per farlo?” Sasuke arrossì notevolmente.
“Ah… davvero?” il biondino sorrise e annuì.
Improvvisamente Sasuke guardò in basso e notò che le sue mani erano intrecciate a quelle di Naruto, così le ritrasse di scatto.
“Ehm… le mani…” arrossì nuovamente… Naruto rise, forse aveva qualche speranza.
“Se io ti dicessi… cosa fai se ti bacio? Cosa mi rispondi?” Sasuke si alzò in piedi di scatto e si voltò dall’altra parte per la vergogna.
“NON SONO COSE DA CHIEDERE! Quel che succede succede…” Naruto sorrise e iniziò ad avanzare verso il moretto, che intanto indietreggiava, fino a bloccarsi contro un albero, cosa voleva fare quel pazzo di Naruto?
“N-Naruto…” il biondino gli mise un dito sulle labbra del moretto… “Zitto…” le labbra di Naruto si incollarono a quelle di Sasuke, che assecondarono quel bacio. Com’erano calde? Sembrava che il biondino non aspettasse altro che quello. Stettero diverso tempo attaccati in quel bacio così pieno di passione.
Quando si staccarono per prendere fiato… Naruto sorrise per il viso arrossato di Sasuke.
“Eh eh eh… come sei CARINO!” “SMETTILA!” Sasuke non resisteva a quelle sdolcinatezze, nessuno a cui teneva gliel’aveva mai detto, apparte Sakura ma… ci era abituato, a Naruto no!
Sasuke fece per tornare al villaggio e Naruto lo fermò prendendolo per una mano. Fecero la strada mano nella mano, pian piano la vergogna se ne andò, lasciando un senso di tepore nel cuore di Sasuke. Non si parlarono, stettero così e basta.
Appena furono al villaggio si lasciarono le mani e andarono verso Sakura che sorrise nel vedere i due ragazzi.
“Dobbiamo allenarci!” “Siiii!!!!” Naruto, entusiasta come al solito, Sasuke, indifferente come al solito. Non cambieranno mai, pensò Sakura.
Sasuke, non era ancora riuscito a capacitarsi di ciò che era accaduto con Naruto. Probabilmente l’aveva fatto per dimenticare i suoi pensieri tristi che rieccheggiavano nella sua mente in ogni momento, per questo si sentiva uno schifo, uno sguardo veloce al kunai che spuntava dalla sua piccola tasca, così luccicante, come se volesse invogliarlo a prenderlo.
Decise di passarci sopra anche quella volta, anche se la voglia di usarlo su di sè era tanta. Camminava lentamente, lasciando che i suoi pensieri ricadessero su Naruto. Si voltò a guardarlo, e nello stesso istante anche il biondino si voltò verso di lui e gli sorrise. Sasuke si voltò di scatto dall’altra parte arrossendo vistosamente, sentiva uno strano effetto ogni volta che il ragazzo gli sorrideva. Strano, però era così.
L’allenamento iniziò, e il moretto, riuscì a fare bene come sempre nonostante i suoi pensieri, si sentiva la testa pesante per tutto ciò che gli frullava dentro.
Il pomeriggio finì, era arrivato il momento di andarsene a cena, e poi ognuno poteva fare ciò che voleva, durante la cena, Sasuke era da solo come sempre, nel momento in cui Naruto fece per andare da lui, un ragazzo prese posto al tavolo di Sasuke, non l’aveva mai visto, però era sicuro che gli ricordasse qualcuno.
Mentre pensava, vide l’espressione terrorizzata del moretto, così ebbe una fitta di preoccupazione.
“Sasuke… salve!” no, non lui, non davanti a Naruto… “…ciao…” aveva davvero paura di lui, “Come siamo scontrosi oggi!” maledizione, con quel tono così sicuro di sè gli faceva venir voglia di prendere il kunai e di fare ciò di cui si sarebbe pentito.
“Allora? Non mi dici nulla?” “NO!” il ragazzo si alzò dalla sedia prendendo il ragazzino per un braccio, cosicchè Naruto si alzò in piedi, stava succedendo qualcosa che non andava… in quel momento però, il maestro Kakashi fu alle spalle di Itachi.
“Vattene! Non puoi entrare qui senza permesso!” si voltò e si inchinò, sparendo da quella stanza, e facendo tirare un respiro di sollievo al ragazzino.
Il maestro gli scompigliò i capelli e se ne andò, dicendo qualcosa a Naruto mentre gli passava accanto.
Il biondino non capì, cosa intendeva per ‘Non perdere d’occhio Sasuke…’? Non capiva il motivo, eppure il moretto era capace di difendersi da solo, no? Però se lo aveva detto Kakashi c’era un motivo valido… doveva solo fare ciò che gli aveva detto.
Con lo sguardò seguì Sasuke che stava uscendo dalla mensa, appena fu fuori, lo seguì, stava andando verso la sua camera, quando riapparve il ragazzo di poco fa. Chi diavolo era?
“Sasuke… mi hai fatto davvero arrabbiare! Ora vieni con me!” “NON VOGLIO!” il ragazzo lo prese sulle spalle e lo portò via urlandogli contro un sacco di cattiverie, ora più che mai Naruto si stava arrabbiando… “Sei solo un fallimento! Ma… ti perdono solo perchè… beh lo sai!” il biondino si bloccò, cosa c’era sotto? Perchè lo trattava così?
Li seguì facendo attenzione a non farsi scoprire.
Arrivarono al boschetto, e entrarono in una casetta che non aveva mai visto. Si affacciò alla piccola finestra illuminata dalla luce artificiale che c’era dentro il piccolo cottage e vide con disgusto il ragazzo che baciava Sasuke, il SUO Sasuke! Poi, vide che gli mise una mano nei pantaloni, mentre Sasuke cercava di fare resistenza, anche se fu tutto inutile, era evidente che Itachi fosse più forte di lui.
Naruto non ce la faceva più, si stava davvero incazzando, con un urlo frantumò la finestre entrando dentro la casetta, sotto gli sguardi perplessi dei due fratelli. Sasuke restò sconvolto, proprio Naruto doveva vedere quella scena rivoltante? Oltretutto Itachi aveva ancora la mano nei suoi pantaloni.
“Chi sei, moccioso?” Itachi lanciò il moretto sul letto e andò di fronte al ragazzino. Naruto non aveva paura, solo rabbia, disgusto verso quell’essere privo di sensibilità.
“Cosa stavi facendo, bastardo!” “Non hai visto? Stavo… per scopare mio fratello, finchè non sei arrivato tu! Chi diavolo sei?” “Naruto Uzumaki! E sono qui per toglierti di mezzo! Lascia in pace Sasuke! Non toccarlo con le tue luride mani!” il ragazzo non si fece intimorire… chi era quel ragazzino borioso? Come si permetteva di rompergli le scatole in quel momento?
“Naruto hai detto? Bel coraggio a presentarti qui! E interrompermi! Ma non ci sarà un altro momento in cui lo farai! E poi… perchè tieni tanto a quel ragazzino?” “Perchè è un mio CARO AMICO! E farò di tutto perchè tu non lo tocchi!” Naruto si scagliò contro Itachi, ma fu subito scaraventato dall’altra parte.
“Chi diavolo sei? Come fai ad essere così forte?” “Sono Itachi Uchiha!” Naruto sbiancò… Uchiha aveva detto? Quindi era il fratello maggiore di Sasuke? Ecco dove l’aveva visto, come aveva fatto a non pensarci? Lui e Sasuke erano due goccie d’acqua! Quando aveva detto che fosse suo fratello, non aveva sentito. Il fratello di Sasuke, andò incontro al biondino e lo prese per il colletto, e lo voltò verso il muro, legandogli mani e piedi in modo che stesse fermo, voleva che vedesse tutta la scena. Naruto non capiva, o almeno faceva di tutto per non crederci, perchè se avesse fatto ciò che non avrebbe ovuto fare era la fine per Itachi.
Intanto Itachi prese Sasuke e lo spogliò completamente, a quella vista Naruto arrossì, ma non voleva pensare ai suoi ormoni, Sasuke in quel momento stava soffrendo oltre ogni dire, vide l’espressione più straziata che il moretto potesse fare. Ogni bacio era come se un kunai l’avesse trafitto, e Naruto stava per esplodere.
“BASTA! LASCIALO STARE!” “Zitto… e guarda!” vedeva il povero Sasuke tremare sotto quello stronzo, nel momento in cui il ragazzo stava per penetrarlo, Naruto gridò.
“SMETTILA!!” il suo chakra stava crescendo spaventosamente, dalle sue dita spuntarono artigli acuminati, i suoi occhi diventarono rosso sangue e i piccoli baffetti simpatici divvenero più grossi… la bestia a nove code fu svegliata. Itachi ebbe timore ma non si tirò indietro, doveva affrontarlo.
Naruto si lanciò contro il fratello cattivo e non gli dette nemmeno il tempo per rispondere ad un attacco, in men che non si dica, lo lasciò in terra, sanguinante e sofferente, fermò la sua ira, tornando in sè.
“B-Basta…” “Quando Sasuke diceva la stessa cosa non ti fermavi vero?” “N-NO!!” “Tu merito solo di morire! Bastardo!” Naruto stava per infliggergli il colpo di grazia, quando apparve Sasuke che lo trafisse col kunai. Ancora più sangue… la vista di quel rosso denso placò l’ira del piccolo Sasuke, che si accasciò a terra sul corpo del fratello, piangendo. Gli dispiaceva averlo ucciso, ma non aveva altra scelta.
Naruto gli appoggiò le mani sulle spalle come per confortarlo. Poteva sentire il corpo tremante di Sasuke, e i singhiozzi che provenivano dalla sua bocca. Il kunai… eccolo nuovamente luccicare, ma quella volta prese la sua decisione, lo prese fra le mani e decise di farlo.
Prima che potesse infilarselo nel petto, Naruto gli bloccò il braccio, lanciando via il kunai e guardando Sasuke dritto negli occhi.
“Che diavolo fai scemo!” “Lasciami stare Naruto… come faccio a vivere senza pensare a tutto questo?! Oltre tutto hai visto tutta la scena!” “E allora? Non puoi vivere ugualmente? A maggior ragione adesso che Itachi non ti farà più del male!” “NO!” Naruto lo colpì con uno schiaffo, odiava quei discorsi, ma lo capiva, infondo aveva tanto sofferto.
“Sasuke, ora calmati, ci sono io qui, e non mi importa se ho visto tutto o meno, non è che ora ti odio! Anzi, detto fra noi mi vieni più voglia di starti vicino!” il moretto sorrise fra le lacrime.
“Che ne dici di andare un po’ in camera? Così ti calmi e se vuoi parliamo, mi racconti tutto!” il moretto annuì e si avviarono alle stanze. Stettero in silenzio per un po’, ma poi Sasuke si decise.
“Vedi Naruto… è da tanto che va avanti questa cosa… e io ne ho sofferto tanto, ma non è stata colpa di mio fratello! Quell’Itachi che hai visto, non era il vero Itachi!” Naruto non capiva, ma volle far finire di parlare il ragazzino “Ora ti spiego meglio, tempo fa, quando ancora ero piccolino, Itachi fu morso da Orochimaru e… sterminò la mia famiglia, lasciando in vita me perchè ancora provava tanto per me, ora che l’ahi visto tu aveva perso del tutto il controllo, non era più lui, per questo mi odio per averlo ucciso. È per questo che sto male. E anche per quello che mi ha fatto, ma so che non era sua intenzione!” Naruto ci restò malissimo, ma chi cazzo era Orochimaru? Maledetto! Doveva assolutamente saperne di più, ma per il momento l’importante era far star bene Sasuke, chissà come stava. Dopo aver subito violenze su violenze, e aver ucciso Itachi, stava sicuramente da cani.
Naruto abbracciò il moretto, voleva farlo sentire protetto, perchè era solo ciò di cui aveva bisogno.
Il biondo avvicinò le labbra quelle di Sasuke, fu un dolce bacio e non sarebbe stato neppure l’ultimo.
Naruto decise di metterci tutto se stesso per rendere felice il moro, da quel giorno gli sarebbe sempre stato accanto e mai l’avrebbe lasciato solo.
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