Autoconclusivo

Autoconclusivo

Ragazze/i…… per la vostra felicità…. (come no XD) sono tornata a scrivere ff degne di me…. quindi…. mi raccomando, abbiate pazienza e leggete pure questa!!!! T_T
i personaggi di questa ff non sono miei ma di Masashi Kishimoto
buona lettura! =)

Naruto, era tornato al villaggio, ormai da più di quattro mesi, aveva affrontato varie missioni, aveva combattuto contro molti avversari, tra i quali l’akatsuki e anche Sasuke, anche se, contro quest’ultimo, non poteva certo dire di aver duellato. Era un periodo tranquillo a Konoha, il team Kakashi, affrontava un periodo di riposo finalmente, ne erano successe veramente troppe, come la morte di Asuma, piano alla volta i membri dell’Akatsuki si riducevano sempre di più. Naruto era in ospedale, stava effettuando un controllo dalla vecchia Tsunade “Naruto… la tecnica che hai perfezionato è potente, non c’è che dire, ma più la userai…. Più le cellule del tuo braccio si disintegreranno… non puoi andare avanti così! Sei già ridotto male!” la Godaime, era sinceramente preoccupata per le condizioni del ragazzo, che però, crescendo, aveva aumentato anche la sua testardaggine: “non si deve preoccupare per me obaa-chan! Sembra strano ma so quello che faccio!” nel dirlo aveva sfoderato quel suo famosissimo sorriso, ma non era bastato a tranquillizzare la donna “se vai avanti così… morirai!” Naruto si rivestì, andò verso la porta e uscendo rispose “grazie per la visita! Adesso vado!” Tsunade si alzò di scatto dalla sedia, pronta a ribattere, ma ormai, il ragazzo era uscito. Si risedette, esausta “lo sai che è inutile parlare con quel ragazzo! Non c’è niente che possa farlo ragionare….. ormai….” la donna si girò “Jiraya…. In due anni non gli hai insegnato ad ascoltare gli altri….” l’ero-sennin rispose “anche se lo avessi fatto… adesso che Sasuke è morto…” la donna chinò il capo “nessuno avrebbe potuto fare niente per evitarlo! Lo sa benissimo anche Naruto… ” Jiraya sorrise, poi alzò lo sguardo verso il cielo “non smetterà mai di darsi la colpa… è inutile ripeterglielo! Per lui Sasuke è ancora vivo… anche se domani ci sarà il funerale…” nessuno disse più niente. nel frattempo il ragazzo vagava per le strade, fino a quando, si ritrovò davanti all’Ichiraku, decise allora di fermarsi a mangiare “hei capo! Il solito…” si fermò, davanti a sé aveva Sakura, Kakashi, e il team Gai. Si sedette, nell’angolo, lontano dagli altri “oh Naruto! Te lo preparo subito!” rispose il padrone del locale. Nessuno diceva niente, fino a quando Rock Lee, si alzò e andò vicino al biondo, “hei Naruto! È da un po’ che non ti vedo! Come va?” il ragazzo lo guardò un attimo, poi sorridendo rispose “non mi poso lamentare… certo che qua dentro c’è un’aria da funerale eh?” Sakura, tornò a fissare il suo piatto, Kakashi guardò male Naruto e rispose “Naruto… perché fai così?” il padrone del locale gli porse il piatto “ecco! Ti ho fatto il piatto speciale della casa!” il biondo lo guardò entusiasta “waaaaaaa! Grazie! Allora, pancia mia fatti capanna!” tutti lo guardarono, mentre si mangiava le sue 6 porzioni di ramen. Quando ebbe finito pagò il conto, fece per andarsene quando Kakashi chiese “domani verrai Naruto?” il biondo si fermò di colpo, il capo chino, “dove dovrei venire sensei?” l’uomo si girò verso di lui, ma prima che potesse aprire bocca, Sakura lo precedette “al funerale di Sasuke!” tutti guardarono la ragazza, Naruto si voltò verso di lei, “il funerale di chi?” la ragazza si alzò, si avvicinò e lo guardò negli occhi “non avresti potuto fare niente Naruto! È inutile che continui a darti la colpa! Devi andare avanti!” il biondo sorrise “stai dicendo cose insensate Sakura-chan….” la ragazza spalancò gli occhi, all’improvviso, a loro si unì una voce “hei!” i due si voltarono, come il resto del gruppo, Naruto ricambiò il saluto “ciao Sai!” il ragazzo si avvicinò, col solito sorriso in faccia “hai appena finito di mangiare Naruto? Io ci stavo andando adesso…” il biondo annuì “vedo… ti consiglio di prendere il piatto speciale! Non c’è niente di meglio!” Sai lo fissò un attimo, poi il suo sguardo, passò a Sakura, a Kakashi, e al team “grazie del consiglio! Vuol dire che lo proverò!” a quelle parole, Naruto sorrise “allora ci si vede!” e varcò la soglia del locale, Sakura uscì rincorrendolo “Naruto! Ti capirei se non si fosse trovato il corpo! Ma… devi accettare la realtà! Non puoi fare niente per cambiarla….” il biondo si voltò sorrise e rispose “le frasi che dici… sono sempre più insensate… Sakura….” la ragazza era stupita, era la prima volta che il ragazzo la chiamava solo per nome senza suffisso. Chinò il capo, e rientrò nel locale, Kakashi la guardò per un attimo poi disse “dei dargli tempo Sakura… solo tempo…” la ragazza si sedette “sensei.. sono passate due settimane… quanto tempo gli può servire? Ogni giorno, va all’obitorio e rimane a fissare il corpo per ore!” il ninja copia chinò il capo “lo so…. Ma… non possiamo farci niente!” Sai si intromise nel discorso “una volta morta la persona a te più vicina, che ti capiva meglio, con la quale hai passato la maggior parte del tuo tempo, che stimavi, che consideravi un punto di riferimento da superare, un rivale, ma il tuo migliore amico… non puoi crederci! Parlo per esperienza…. Per voi Sasuke era un amico, il ragazzo amato, l’allievo, ma per lui era molto di più! Quando è morto mio fratelli… non sapevo che faccia fare… ma il dolore, era lacerante, mi era stata tolta una parte della mia vita… se non tutta!” i presenti erano tutti stupiti, per la prima volta Sai aveva parlato si sé, Sakura chinò il capo “quando fai così… ti detesto…. Perché assomigli di più a Sasuke-kun… stare con te… per Naruto deve essere difficile… visto che gli somigli!” il ragazzo la guardò con la coda dell’occhio, il viso serio “ti sbagli invece! Perché voi mi considerate una specie di copia di Sasuke… Naruto invece mi vede per quello che sono io, e non quello che incarna un’altra persona!” la ragazza si voltò verso di lui, un sorriso triste “già… hai di nuovo ragione…” e nessuno, aggiunse altro. Naruto, era salito su una collina, non molto lontana da casa sua, era sempre stato un posto tranquillo, con molto stupore, vide Shikamaru e Choji “hei ragazzi!” li salutò, i due ricambiarono, il biondo si avvicinò e chiese “cha fate?” Shikamaru lo guardò “niente di che… impieghiamo il tempo…” Naruto si sedette vicino a loro “non vedo Ino…” questa volta fu Choji a rispondere “dal funerale del sensei… esce raramente di casa… e adesso che anche Sasuke è morto…” Shikamaru tirò un pugno sulla testa del compagno che chiese “ma cosa fai?” il ragazzo rispose “ti sembrano cose da dire adesso?” Naruto scosse il capo “era una persona importante anche per lei… d’altronde era il suo primo amore no?” si alzò e riprese a camminare, Shikamaru chiese “stai bene Naruto? Era più importante per te no?” il ragazzo si voltò “grazie Shikamaru… anche se stai soffrendo per la perdita del tuo sensei ti preoccupi per me…” fece una pausa, poi riprese a camminare “tutti dite che Sasuke è morto… mi parlate del funerale…. Di non sentirmi in colpa, di andare avanti… ma per me… quello che dite… sono tutte cose insensate…” e sparì. Shikamaru e Choji si guardarono dispiaciuti, poi tornarono ad osservare il cielo. Il vagare del ragazzo continuava, non sapeva quale fosse la sua meta, ma continuava lo stesso ad andare avanti, passo dopo passo, senza fermarsi mai. Finché non arrivò davanti alla residenza del clan Uchiha. Il ventaglio sul muro, dopo un po’ di titubanza, decise di entrare, sorpassò i fasci di divieto, e iniziò a guardarsi intorno, si vedeva che non ci abitava più nessuno da molto tempo, le case tutte rovinate, una volta Sasuke gli aveva raccontato q
uello che successe, la fatidica notte in cui Itachi sterminò l’intero clan. Itachi… se non fosse stato per lui, probabilmente lui e Sasuke non si sarebbero mai conosciuti così… per questo gli era grato… ma se non fosse stato per lui, adesso Sasuke sarebbe ancora vivo… fece ancora dei passi fino a trovarsi davanti alla casa del ragazzo, entrò, una volta Sasuke gliel’aveva mostrata, finì per ritrovarsi davanti alla palestra, dove i genitori del suo amico erano stati uccisi. Entrò, si bloccò di colpo. Davanti a lui una figura, era diventato buio, non vedeva bene chi fosse, poi spalancò gli occhi, quelli dell’altro individuo erano rossi. Possedeva lo sharingan. Fece per avvicinarsi, “Sasuke…” poi si fermò, no, non era Sasuke, era Itachi. Il suo sguardo cambiò, da smarrito, divenne arrabbiato, ma anche menefreghista. “cosa ci fai qui?” chiese, Itachi fece qualche passo in avanti “dovrei chiedertelo io… questa è casa mia…” il biondo trattenne una risata “questa casa non è più tua da molto tempo… questo posto è stato abbandonato da troppo tempo!” il membro dell’Akatsuki si fermò “ti vedo tranquillo… eppure dovresti odiarmi no?” Naruto sorrise “ti odio infatti… sei venuto per prendermi?” il ragazzo si ritrovò a fianco di Naruto e rispose “no… sembrerà strano che lo dica proprio io… ma oggi sono qui solo per commemorare mio fratello…” Naruto lo guardò “già… in fondo probabilmente gli volevi bene…” Itachi sorrise”altrimenti perché lo avrei lasciato in vita? Io ero quel muro che lui doveva superare… e per questo… ero anche disposto a farmi odiare… ma adesso…” sul volto di Naruto comparì un ghigno “stai diventando cieco… eh? Itachi?” il ragazzo si voltò verso il biondo “anche se fosse… on sono cose che ti riguardano…” ci fu un momento di silenzio poi Itachi si avviò verso la porta, prima di uscire disse “porterai tu… a termine la missione di Sasuke? D’altronde… per te lui era come un fratello dico bene? E lo stesso valeva per Sasuke…” Naruto spalancò gli occhi, poi rise divertito,il suo sguardo era felice “no… non lo farò… questo era il compito di Sasuke… era il suo obbiettivo… non lo farò io! D’altronde è anche vero che noi due ci rincontreremo di nuovo… quando arriverà quel giorno… stai pur certo che ti batterò! Ti spedirò all’altro mondo… e lì farai i conti con Sasuke…” Itachi sorrise divertito anch’esso. Poi si dileguò nelle tenebre. Il giorno seguente, tutta Konoha, era vestita di nero, si stava celebrando il funerale di Sasuke Uchiha. Unico superstite del clan Uchiha, ninja della foglia, traditore, ma pur sempre cittadino di Konoha, dentro di lui scorreva la fiamma che alimentava ogni giovane, faceva parte della nuova generazione del villaggio, e nessuno, poteva dire, di odiarlo realmente. Il suo nome era stato inciso sulla lapide onoraria, perché nonostante si fosse alleato col nemico, aveva sconfitto quest’ultimo. Alla fine del funerale, Sakura si guardò intorno, cercava Naruto, ma non lo trovò. Kakashi era andato, a portare i fiori sulla tomba di Obito, ma si fermò di colpo, davanti a lui, c’era Naruto, anch’esso vestito di nero, che fissava la lapide. “alla fine… sei venuto…” il ragazzo scosse la testa “non ho assistito al funerale… ma la vecchia Tsunade urlava così forte… che non sentirla era impossibile…” nel dirlo aveva sorriso, Kakashi si avvicinò, posizionò i fiori e rispose “hai visto? Ha piovuto come al funerale del terzo…” il ragazzo annuì, poi strinse i pugni delle lacrime scesero dal suo viso, poi sorrise “ha… ha visto sensei? Cade ancora qualche goccia…” il jonin si alzò, gli mise una mano sulla spalla “anche lui… ti voleva bene Naruto… ti considerava la sua famiglia dopotutto…” il ragazzo iniziò a tremare, dietro di loro, comparirono tutti gli altri, gli amici di sempre, che gli erano stati vicini, Sakura fece un passo avanti, nessuno si aspettava di trovarlo lì, si avvicinò, fece girare il ragazzo, che però non sollevò il viso, la ragazza notò le lacrime sul suo volto, lo abbracciò e disse “Naruto… non ti vorrebbe vedere triste… in questo momento ti direbbe “sei solo una femminuccia testa quadra!” non vorrai farglielo dire vero?” il ragazzo scosse la testa “però… Sakura… fa male… mi fa male…” con una mano si strinse la maglia, all’altezza del petto, all’altezza del cuore, la ragazza lo abbracciò “fa male a tutti Naruto…. A te di più… perché per te era speciale… però… non sei rimasto solo… senza accorgervene la vostra famiglia era più grande… non si limitava a voi due… adesso il membro più importante è andato via… ma ti rimaniamo noi…” il ragazzo strinse più forte Sakura, e disse “grazie… grazie a tutti!” Sakura annuì “non resterai mai solo! Anche lui… anche se non fisicamente… resterà per sempre con te! adesso sfogati… ma da domani.. torna quello di sempre.. fallo per noi.. e per lui!” Naruto iniziò a piangere più forte. Scese la sera, e tornarono tutti a casa, Naruto si voltò un’ultima volta verso la lapide “oggi è andata così… ma da domani… tornerò a combattere!” nel dirlo strinse il braccio, con la quale usava il rasengan “non mi farò sconfiggere da nessuno! È una promessa! Dovessi rimetterci io stesso!” poi sorrise, e tornò correndo dagli altri. Quella volta, avrebbe mantenuto la sua promessa.