Dual! Parallel Trouble Adventure (USA)

La Pioneer tende a differenziare le sue produzioni in due grandi scaglioni.
Uno è quello caratterizzato dagli anime realizzati con una trama ben concepita e attraente, ma purtroppo prodotti con una scarsa qualità delle animazioni e dei disegni (Armitage III – Serial Experiments Lain – Nazca);
il secondo scaglione e quello definito da produzioni realizzate con grande cura dei disegni ed estrema attenzione alla fluidità delle animazioni (El-HazardTenchi Muyo).
Dual! Fa parte del secondo scaglione.

La storia si apre su una scuola in costruzione. La scoperta di una larga pietra color bronzo impedisce improvvisamente di proseguire con gli scavi. Un uomo chiamato per esaminare la situazione scopre una sorta di monumento con una piastra rimovibile. Gli viene ordinato di rimuoverla e lui, chiedendosi se effettivamente sia una buona idea, prende la piastra e se la mette in tasca.

Ventidue anni dopo Yotsuga Kazuki si ritrova al mattino addormentato sulla tastiera del suo computer, tramite il quale stava aggiornando il suo bel sitino Internet. Si accorge dell’ora e si precipita per non far tardi a scuola. Intanto, lungo il tragitto per la scuola, sentiamo due ragazze parlottare

“Lui? È lui?” “Sembrerebbe di si…”
Neanche finita la frase, un casino bestiale esplode sulla testa del nostro poverino che, senza capirci nulla, guarda sbigottito due Robottoni combattere tra loro.

Ma lì dove dovrebbe trovarsi il cratere di un’esplosione, Kazuki vede ora solo le due ragazze che osservano il poveraccio mentre urla e grida frasi sui robot che stanno combattendo. In pratica solo Kazuki riesce a vedere i robot ed il casino che si portano dietro. Chiaramente a scuola tutti lo prendono in giro per il suo strano comportamento. Tutti, ma non lei, Mitsuki Sanada, la ragazza più carina della scuola. O meglio quella che gli sceneggiatori ci fanno capire che sia la più apprezzata visto che come disegno la pulzella è, in effetti, abbastanza anonima.

Comunque, torniamo alla storia. Durante l’intervallo, a scuola, i due fanno amicizia e questo non fa altro che suscitare l’invidia di tutti i ragazzi della scuola che decidono simpaticamente di riempire di botte Kazuki. A salvarlo ci pensa Mitsuki portandolo in un negozio di lingerie ( ^__^ ! ) dove gli altri ragazzi non osano entrare ( ?__? ! ).

Tagliando corto, la ragazza se lo porta a casa e lo presenta al padre, scienziato un tantino esaurito che sarà soddisfatto di poterlo usare come cavia per i suoi esperimenti (ammazza che sfiga).

Nonostante tutto, grazie allo scienziato, Kazuki scopre che quello che riusciva a vedere non era altro che una realtà parallela; a questo punto parte la serie, col ragazzo che viene spedito in questo mondo alternativo, vivendo le caratteristiche alterate.

Vi chiederete: quali sono queste caratteristiche?
Praticamente il mondo parallelo è identico al nostro come aspetto, ma, nel rispetto delle banalità cinematografiche, nulla è uguale come organizzazione, persone, parentele e via dicendo. Per farvi un esempio: Kazuki cercherà la sua casa e la troverà anche nel mondo parallelo, vi abiteranno i suoi genitori che, però, non avranno la minima idea di chi lui sia.

E i robottoni?
I robottoni combattono per il bene dell’umanità ^__^ , ma vengono guidati unicamente da ragazze. Kazuki avrà probabilmente una capacità innata (guarda un po’!) visto che appena entra a contatto con quello che poi sarà il suo robottone, si sostituisce alla pilota ferita ed in 2 secondi netti impara a guidare e controllare il mecha. Bah!

Veniamo alla parte critica, così mi diverto un po’!

Tecnicamente Dual! è davvero ineccepibile. È animato alla perfezione, con una tecnica da far sfigurare persino un OAV e non sto esagerando (ricordate che è una serie TV).

In particolare le scene di combattimento hanno una cura estrema, persino nell’animazione dei più piccoli particolari (ad esempio l’oscillazione dei cavi dell’alta tensione).

Dual! mi delude per il disegno dei personaggi che, pur ricordando lievemente El-Hazard o Tenchi, risulta abbastanza anonimo. Questo aspetto è particolarmente evidente per i due protagonisti che potevano essere realizzati in maniera molto migliore.

La sceneggiatura: nota dolente.
Questo anime vorrebbe essere una sorta di parodia di Evangelion, ma proprio non ce la fa. Tecnicamente, devo ammetterlo, lo supera, volendo siamo quasi agli stessi livelli nella cura dei particolari dei robot, ma purtoppo l’intento di esserne una parodia è davvero lontano.

I momenti di richiamo sono molti, dalla “semplicità” (chi ha detto coglionaggine?) del protagonista, alle ragazze che pilotano i robot, ai robot stessi (che, a parte la testa, ricordano molto gli Eva).

Ma purtoppo l’intera trama risulta essere troppo diversa e puntata su argomenti propri (anche seri) per esserne una parodia, pur avendo troppi richiami che ne ledono l’originalità.

Dual! è quindi una serie simpatica di per sé, anche apprezzabile e divertente in vari punti, ma ha troppi momenti di Evangelion ed una trama che nemmeno lontanamente gli si può avvicinare.

Recensione di Stefano Poggioli

Banner