Trigun

Su un pianeta polveroso e arso dai caldi raggi di due soli, i coloni portano avanti una misera esistenza in piccoli centri abitati evocanti il nostro caro Far West. Sono ormai passati centinaia di anni da quando La Nave port. Gli antenati dei coloni su questo pianeta; la gente di adesso ricorda solo antichi racconti sugli avi, ma nessuno o a conoscenza delle avanzate tecnologie, ormai perdute, che li portarono in questi territori.

In questo mondo senza leggi e senza Dio, si muove un pistolero solitario. Il suo nome o Vash the Stampede, il “Tifone umanoide”, temuto, scaltro e responsabile della distruzione dell’intero centro abitato di July. La taglia sulla sua testa o di 60 miliardi di “doppi dollari”. Un uomo da evitare, il cui passaggio porta morte e distruzione.

Bene, dopo questo inizio tetro, serio e drammatico, proseguo dicendovi che questo anime o esattamente l’opposto di quanto abbiate potuto immaginare fino ad ora ^__^

Vash è un biondino alto e magro, la cui predisposizione a comportarsi come un idiota e più o meno pari alla sua passione per le donne.

Qualcuno ha detto Ryo Saeba? No?
Eppure mi era sembrato di sentirlo.

Vash o effettivamente il pistolero tanto temuto in tutto il territorio, ma il suo comportamento o l’elemento fondamentale che fa allontanare da tutti la possibilità di credere nella sua reale identità.
Le descrizioni sulla sua persona si perdono in vere e proprie leggende narrate di paese in paese. Molti addirittura sfruttano il suo nome per incutere timore e compiere qualche rapina senza troppe difficoltà.

E il vero Vash?
Il vero Vash appare come un fessacchiotto che, casualmente o sempre coinvolto nelle situazioni più impegnative, con al seguito due, due agenti assicurative?!?!

Ebbene si, Trigun o tutto questo…
A causa della sua propensione a combinare disastri, una compagnia assicurativa ha sguinzagliato due agenti alla ricerca di Vash the Stampede per potere limitare il più possibile i danni da lui provocati.

La compagnia non poteva scegliere due agenti più assurde:
Meryl “Derringer” Strife (o Streep, nella versione Usa) e Millie “Stungun” Thompson (le vedete nell’immagine qui a fianco).

Meryl o la testa del duo, ruolo alquanto forzato, visto che il personaggio di Millie è invece in grado di aggiungere numerosi approfondimenti al termine “svampita” (sarebbe meglio dire “deficiente” ^__^).

Ebbene queste due, volenti o meno, si ritrovano sempre fra i piedi il nostro pistolero (o è lui che si ritrova loro tra i piedi?) nelle varie avventure che alla fine affronteranno sempre insieme. Pur avendo occasione di dimostrare la sua abilità con la pistola molto spesso, anche per il duo di assicuratrici è impossibile credere che Vash sia veramente “quel Vash”.

Millie ogni tanto un pensierino lo fa anche, ma la sua opinione non viene tenuta molto in considerazione.

La serie di Trigun è sviluppata in episodi che mostrano avventure a sè stanti, ma tutti collegati da un filo logico che riprende una storia di base. Infatti man mano che andrete avanti, la sceneggiatura si svilupperà mostrando sempre più particolari del passato di Vash e dei ricordi perduti collegati alla Nave e alle sue tecnologie.

Un’inconsapevole amnesia, un rivale dimenticato, un’impensabile correlazione con La Nave…

OPPPSSS! Ma quante cose vi sto dicendo! Troppe!

Non vorrete mica che vi sveli tutta la storia, no?

Rimettiamoci in carreggiata e parliamo un po’ di Trigun dal lato tecnico:

l’animazione di questa serie è curata dallo studio Madhouse, questo dovrebbe dirvi molto sulla qualità riposta nella realizzazione. I disegni sono ben realizzati e accattivanti, con dovizia nei particolari ed una grande cura nell’impostazione dei volti. Proprio per questo bisogna citare la particolarità delle facce dei personaggi che in questa serie riescono a passare facilmente da espressioni serie (tipo Bogart in Casablanca) ad altre sul limite del ridicolo e della caricatura.

La regia è sempre dinamica, pronta a farvi gustare appieno la velocità di ogni scena d’azione. Davvero degna di nota, visto che proprio l’azione o l’elemento costante per tutta la durata degli episodi.

Le musiche di Trigun sono molto “schitarrate” (dicesi di brano strumentale con largo uso di chitarra che si pone tra il western estremo e il rock. Il metal no, perché andremmo troppo oltre ^__^).

Le sigle di apertura e chiusura non mi hanno stupito particolarmente. L’opening è costituita, a parte qualche schermata, da sequenze prese dall’episodio che accompagna, scandita da una musica rock che vorrebbe coinvolgere, ma in realtà stona abbastanza.

Boh, gusti personali. Anche l’ending non è nulla di particolare.

Insomma, Trigun avrebbe meritato senz’altro due sigle d’apertura e chiusura migliori, che sottolineassero meglio la serie di qualità che racchiudono.

Merita una particolare menzione l’adattamento italiano realizzato dalla Dynamic. In particolare il lavoro svolto da Simone Mori che con la sua voce riesce a dare una caratterizzazione da manuale al personaggio di Vash, centrando in pieno lo spirito assurdo del personaggio.

In parole povere, vi farà morire dal ridere…
Ogni video è definito “Donut” (1st, 2nd, 3rd…) in onore della passione del protagonista per le ciambelle.

In ultimo voglio sottolineare ancora una volta come Trigun sia fondamentalmente una serie comica a tratti demenziale, il cui compito fondamentale o quello di divertire.
Ma, qui viene il ma, che sconvolgerà il lettore: La bellezza delle storie narrate dalla cinematografia o forse situata proprio nelle diverse interpretazioni che se ne possono ricavare e dai sentimenti privati che ogni singolo spettatore pu. ricavare dalla visione di una storia fruita davanti al grande o piccolo schermo. La parte finale di Trigun è probabilmente il punto in cui lo spettattore potrà ricredersi nei confronti di tutto ciò che ha visto agli inizi della serie.

Una trama che da non eccessivamente ricca, comincia a diventare profonda e a riempirsi di spunti tanto particolari da diventare commoventi.

Bello, indubbiamente coinvolgente, ma si può rimodellare una serie solo sugli ultimi episodi?

E’ giusto cercare di rivalutare un prodotto solo con qualche spunto finale?

Trigun è molto particolare e il giudizio finale che se ne può dare dipende fortemente dai gusti del telespettatore, io un’infarinatura l’ho data, la serie l’apprezzo e la gusto, ma non la posso amare come Cowboy Bebop (a cui molti l’avvicinano), perché qui gli elementi coinvolgenti ci sono davvero tutti e ti prendono fin dall’inizio…
Questo è tutto gente!

EDIZIONE DVD

Vash De Stampede… quante controversie e opinioni constrastanti ha suscitato questo personaggio!
Eh si, da quando è apparsa la recensione di Trigun sulle pagine virtuali di WangaZINE, ne è passata di acqua sotto i ponti. Ma soprattutto, ne sono passati di anime su MTV! E Trigun è stato proprio uno dei più apprezzati del gruppo.

L’Italia si è innamorata di questo personaggio che inizialmente conquista con la sua vena comica e, pian piano, comincia ad appassionare sempre di più con un’identità che cresce circondata da misteri. Per sapere tutto su questa serie, come sempre vi rimando alla recensione completa che trovate nel nostro archivio, mentre qui andremo a presentare la versione DVD che, targata 2002, esce con due anni di distanza dalla pubblicazione della prima VHS della versione italiana.

EDIZIONE DVD

La Dynamic Italia ci propone Trigun in un’edizione digitale davvero in grande stile. Non tanto per contenuti, quanto per un trattamento audio e video davvero di gran lusso, degno delle migliori edizioni prodotte dalle major americane.

La serie ci viene riproposta con un remix audio in DTS ES a 6.1 canali, uno standard a cui la Dynamic ci sta ormai (e fortunatamente!) abituando con tutte le sue edizioni rimasterizzate in digitale. I grandi risultati già ottenuti con Alexander e Inuyasha danno con questo DVD davvero il meglio di sè, proseguendo sui miglioramenti che già si erano potuti sentire passando dal primo al secondo dei titoli appena menzionati.

L’apertura sonora della traccia DTS ES di questa serie è davvero eccellente, nonostante si tratti di un remix da un’iniziale traccia in Dolby Surround. L’ambienza del multicanale è ricreata alla perfezione, riuscendo a far ottenere prestazioni esaltanti dal proprio impianto home theater.

Mentre la traccia Dolby Digital presenta chiaramente una minore purezza e presa sullo spettatore rispetto al DTS, destino meno felice spetta alle due tracce in Dolby Surround (italiana e giapponese), molto più chiuse sul canale centrale e poco propense ad un’apertura della scena sonora. Ma d’altronde, un simile giudizio è più che scontato, dopo aver potuto ascoltare la traccia “principe” del gruppo.

In ogni caso, assolutamente da lodare la completezza nella scelta delle tracce audio presenti in questo DVD.
Il video, nell’originale formato 4:3, si presenta in generale eccellente, dimostrando un’ottima qualità sia dei master originale che della codifica in Mpeg2. Qualche rumore si può riscontrare sui rossi pieni in alcune scene, ma si tratta più di un rilevamento variabile da TV a TV (o videoproiettore) che di un difetto importante.

Purtoppo scarna la sezione degli Extra: sigle di testa e di coda senza crediti, sigle originali giapponesi e i consueti trailers della Dynamic (che comunque preferisco non classificare come Extra veri e propri).

Da segnalare una nuova iniziativa della ditta produttrice: l’ Italian Fans’ Art Gallery. Si tratta di una sezione dedicata ai migliori disegni che vengono inviati dai fans al sito Internet della Dynamic Italia. Forse non molto interessante, ma senz’altro una grande operazione di marketing per acquisire numerose quote di pubblico, soprattutto più giovane.

In sintesi, Trigun ci viene proposto in un’eccellente edizione DVD, con caratteristiche tecniche veramente da Oscar. Senz’altro interessante per chiunque non abbia ancora la serie in VHS, potendo godere anche di un numero maggiore di episodi per ogni volume.

Peccato per i contenuti speciali, che noi Japanimation Fans vedremo sempre in numero molto esile.

Edizione eccellente, poche storie.

by Stefano Poggioli