Eccoci ancora qui a ricordarvi quella speziata aria piena di elettricità e tensione che si respirava a Lucca Comics & Games!
Questa volta vi proponiamo la breve intervista privata che siamo riusciti a fare al maestro Kamui Fujiwara, disegnatore di Dragon Quest – L’Emblema di Roto.
Shinji Kakaroth: In Roto i legami di sangue sono molto importanti. Secondo lei quanto è importante questo messaggio in una serie fantasy?
Fujiwara: Per quanto riguarda i legami di sangue sono una cosa molto particolare nella saga di Dragon Quest, soprattutto per quanto riguarda il sangue dell’Eroe. Se riordiniamo i fatti svelati nei videogiochi, il sangue dell’Eroe è un ibrido tra gli esseri Celestiali, i Draghi e i normali esseri umani. Alla fine l’Eroe, che ha lo stesso sangue a volte dei suoi antagonisti, riesce a portare la pace nel mondo. Anche i cattivi a volte sono ibridi.
Shinji Kakaroth: Quanto è importante il destino, rispetto alle decisioni che prende il personaggio? Sono Eroi e sono destinati a fare grandi imprese, ma anche decidono di combattere contro il male.
Fujiwara: Certo, è importante la decisione se combattere o no. È molto complicato riuscire a creare la storia in modo che alla fine sia la decisione che il destino finiscono per confluire in un’unica strada.
Shinji Kakaroth: Cosa ha provato quando la serie si avviava alla conclusione e cosa ha provato quando le hanno proposto una seconda serie?
Fujiwara: Ho pensato di fare una nuova serie, ma nonostante ci siano diversi personaggi sopravvissuti della prima serie, ho pensato di non farli riapparire tanto.
Shinji Kakaroth: Ultimamente molti classici manga di un tempo stanno ricevendo nuovi e più completi adattamenti animati, come ad esempio Ushio to Tora, ci sono proposte riguardo a Roto?
Fujiwara: Per il momento non ci sono ancora offerte, ma quando L’Emblema di Roto era in pubblicazione, abbiamo avuto delle offerte, ma dato che non c’era abbastanza staff per riuscire a realizzarlo, non è stato possibile.
Shinji Kakaroth: Lei è molto famoso per L’Emblema di Roto, ma oltre al fantasy, cosa le piacerebbe disegnare?
Fujiwara: A me piacciono diversi generi che ho disegnato, ma purtroppo non sono stati pubblicati in Italia. In Francia hanno pubblicato una mia opera, Unlucky Youngmen, ambientato in tempi moderni.
Shinji Kakaroth: Che ne pensa di Lucca? Le sue torri e le sue mura l’hanno ispirata per la sua opera?
Fujiwara: Per me Dragon Quest è ambientato in un periodo più antico della città di Lucca, verso il medioevo, comunque la città è molto bella. Quando ho visto Lucca mi è venuto subito in mente il mondo delle prime serie di Lupin III.
Shinji Kakaroth: L’anno scorso, ospite a Lucca, c’è stato il disegnatore di I Am a Hero, Kengo Hanazawa, che dopo aver visitato Lucca, ha scritto un volume del suo manga tutto ambientato in Lucca. A lei piacerebbe fare qualcosa di simile?
Fujiwara: Sono già stato in Italia e questa non è la prima volta che si vengo. Ho già inserito nelle mie opere alcuni scorci di Italia.
Shinji Kakaroth: Dato che non è la prima volta che viene in Italia, avrà assaggiato qualcosa della nostra cucina. Cosa le è piaciuto di più?
Fujiwara: Ho assaggiato la pasta, ma mangiandola poche volte non si può dare un vero parere. Devo ammettere che soprattutto è il vino che mi è piaciuto.
Shinji Kakaroth: Qual è il suo sogno per il futuro?
Fujiwara: Al momento la nuova serie di Roto è ancora in corso e una volta che l’avrò finita, vorrei lavorare da solo. Credo che sarebbe una cosa piuttosto realistica da fare. Un altro sogno, prendere un camper arredato come il mio studio di disegno e viaggiare per tutto il Giappone, per disegnarci un’opera a tema “diario di viaggio“.
Molto bene, ringraziamo la Star Comics per averci concesso questa breve intervista.
Continuate a seguirci se volete ancora assaporare il gusto di Lucca attraverso altre interviste.
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