spiritualità orientale e spiritualità occidentale
Tempio in Giappone, anime

Lo spirito incarnato negli oggetti. Spiritualità Orientale e Spiritualità Occidentale a confronto.

La concezione della religione in Giappone è molto differente da quella dei credi monoteisti; le due religioni maggiormente diffuse sono infatti Shintoismo e Buddismo, spesso fuse assieme e armonizzate con elementi mitologici e folkloristici. La religiosità in Giappone quindi potremmo definirla più fluida e meno canonizzata rispetto a quella abramitica occidentale e questo elemento è riscontrabile anche nei manga e negli anime in cui sono presenti riferimenti shintoisti, buddisti e mitologici in una stessa opera (basti pensare a Dragon Ball, Inuyasha e Sayuki). Anche spiritualità orientale e spiritualità occidentale si incontrano spesso.

Lo spirito incarnato in manga e anime

Nella letteratura manga si allude molte volte agli yokai creature soprannaturali che includono spiriti, mostri e demoni che si manifestano con forme diverse: animale, antropomorfa o di oggetti. È proprio quest’ultimo gruppo che permette un’ammissione nella cultura nipponica di spiriti che abitano gli enti inanimati, e nei manga le spade utilizzate dai più abili spadaccini ne sono un esempio, come quelle di Zoro in One piece, la Zanpakuto di Ichigo in Bleach che addirittura presenta forma umana o Tessaiga di Inuyasha. Ci sono anche altri oggetti come gli scettri delle diverse eroine, da Sailor Moon a Mew Mew, o sempre attingendo dal mondo One Piece la Going Merry che contengono uno spirito.

Inuyasha e gli youkai giapponesi
Inuyasha e gli youkai in Giappone

Spiritualità Orientale e Spiritualità Occidentale

Risulta interessante quindi fare un parallelismo con le religioni monoteiste occidentali, in particolare quella cristiana, che non contemplano uno spirito negli oggetti ma anzi ciò rasenta il limite dell’esoterismo. Le ragioni sono essenzialmente due:

1) La divinizzazione di oggetti è considerata idolatria, da monito per il popolo è infatti la storia del vitello d’oro (Esodo 32,4) in cui gli ebrei stanchi di attendere il ritorno di Mosè dal Monte Sinai costruirono un simulacro con l’oro in possesso e lo adorarono come fosse Dio.

2) Secondo la teologia cristiana ogni essere naturale contiene una traccia divina che gli permette o di percepire la presenza di Dio al di là del mondo materiale (uomini e animali) o di mostrarla (natura) ma ciò non è presente negli oggetti inanimati. Anche lo Shintoismo ammette che il mondo è manifestazione del divino (inteso in senso più largo rispetto al Cristianesimo), inclusa però la materia di cui sono fatti gli oggetti artificiali.

Giappone turismo
Monte Fuji, ritenuto sacro dai giapponesi / Turismo in Giappone con Ochacaffè

Aspetti inconciliabili

A cosa è dovuta dunque questa forte differenza? Fondamentalmente all’evoluzione storica delle religioni. In occidente sono più strutturate (definizione di Dio, libro sacro, riti) mentre in oriente spesso si parla di filosofie (ricordiamo che lo Shintoismo non ha nemmeno un libro sacro).  In occidente ne è derivata una spiritualità settoriale (il cristiano prega in Chiesa, l’ebreo in Sinagoga e il musulmano in Moschea) che include una gerarchia ecclesiastica e dei precetti da seguire a differenza del mondo orientale in cui la religione è un fatto personale e si possono mescolare elementi di credi differenti. Entrambi i modi di percepire la religione risultano essere dei patrimoni culturali e spirituali da difendere e tutelare e assai interessanti da approfondire.

Veronica Zanini
Nata a Venezia il 23 gennaio, è diplomata al liceo classico Marco Foscarini (VE) e laureata in Scienze Religiose con indirizzo specialistico in bioetica. Lavora come insegnante di religione alla scuola primaria dell'istituto D. Manin di Ca’Savio e collabora come guida all'isola di San Lazzaro degli Armeni (VE). E' uno dei fondatori dell'associazione culturale Gremio di Bioetica. Ha scritto per la rubrica di Gente Veneta "Lo splendore della vita", per ProVita&Famiglia e fatto parte come articolista esterna del giornale digitale Orwell.live pubblicando per la rubrica di cultura. Negli anni ha tenuto alcune conferenze sul transumanesimo e il postumanesimo (tema in cui è specializzata) di cui una in collaborazione con la genetista Daniela Turato, recensita anche per Avvenire.