Come vi avevo precedentemente annunciato per l’intervista a Ryuhei Tamura, ecco l’intervista al maestro Yoshiki Tonogai, gentilmente concessa dalla J-Pop.
Coldfire: Ci può parlare di quando ha deciso di voler diventare un mangaka?
Tonogai: Più o meno tutti i bambini giapponesi sognano di diventare dei mangaka da grandi. Ma a parte questi sogni infantili, quello che mi ha portato concretamente su questa strada è stato un incontro ai tempi dell’università con dei colleghi, che sono divenuti miei amici che perseguivano questa strada.
Coldfire: Quale autore ha più influito sul suo stile di disegno?
Tonogai: Sicuramente il maestro Okubo di Soul Eater.
Coldfire: Ci può parlare di quando è entrato finalmente nel mondo dei manga? Ha fatto gavetta presso altri autori prima di iniziare a pubblicare i suoi manga?
Tonogai: Non ho frequentato scuole, sono un autodidatta. Quello che ho imparato l’ho appreso lavorando come assistente presso il maestro Okubo, autore di Soul Eater.
Coldfire: Come mai i suoi titoli più noti, Doubt, Judge e il recente Secret sono dei survival game/death game? Le piace molto disegnare questo genere action/psicologico?
Tonogai: Non è che mi piaccia particolarmente questo genere specifico, ma amo molto il cinema e tra i generi cinematografici che preferisco di più ci sono proprio i thriller. Ma ho iniziato a vederli con un occhio diverso quando ho iniziato a disegnare manga di questo genere.
Coldfire: Come ha ideato le bizzare maschere utilizzate nelle sue serie, che sembrano quasi delle mascotte da parco divertimenti?
Tonogai: Nel genere horror spesso è presente questo elemento della maschera o della mascotte, per cui ho pensato che in un’opera di questo genere ci dovesse essere. Quindi ho riflettuto sulla maschera con la testa di animale. Poi ho scelto il coniglio perché innanzitutto il coniglio è un animale molto carino, ma se lo si guarda bene ha gli occhi rossi e possiamo dire che è una cosa che fa anche un po’ paura.
Coldfire: In entrambe le serie si parla di peccati e giustizia? Cos’è per lei la vera giustizia?
Tonogai: È una domanda complicata. Quel che è per me giustizia, potrebbe non esserlo per qualcunaltro, per cui parlare di giustizia in termini assoluti è difficile. Per quanto mi riguarda, agire per difendere quello in cui si crede è la “giustizia”.
Coldfire: Altro elemento importantissimo dei suoi manga è la fiducia. Crede che sia l’incomprensione tra esseri umani a far nascere il dubbio nel cuore della gente?
Tonogai: È un argomento complesso, perché anche tra parenti nella stessa famiglia può nascere il dubbio e il sospetto. Personalmente, credo che non ci sia un rapporto umano che sia totalmente alieno dal “dubbio”
Coldfire: Se un giorno si risvegliasse in una situazione simile a quella dei suoi manga, come reagirebbe?
Tonogai: Inizialmente cercherei di fare del mio meglio per sopravvivere, ma penso che sarei uno di quelli che soccombono abbastanza presto.
Coldfire: In quale personaggio dei suoi manga si rispecchia maggiormente?
Tonogai: Credo il Maiale di Judge. Anche perché quando sono molto stressato e impegnato sul lavoro, mi capita di ingrassare di 10-15 Kg.
Coldfire: Ha disegnato anche un adattamento manga dedicato a Higurashi no Naku Koro ni, Himatsubushi-hen. Amo particolarmente questa serie dai tanti particolari e sfaccettature. Come si è posto nei confronti di questo progetto?
Tonogai: C’è stato un concorso per stabilire chi si sarebbe occupato dell’Himatsubushi-hen. La difficoltà maggiore è che quando ho iniziato a lavorare al manga, l’opera non era ancora completa, quindi c’erano ancora molti enigmi e ci ho dovuto mettere molto del mio e trovare delle mie interpretazioni, per poter disegnare. Anche chiedendo informazioni che a volte non mi venivano date, perché era ancora in working progress. Questo è stato un aspetto molto difficile di quel lavoro.
Coldfire: Visto il suo genere di disegno, le piacciono i film horror/thriller? Può dirci qualche titolo che preferisce?
Tonogai: Il mio film preferito di questo genere è I soliti sospetti. Mentre se pensiamo al giallo o al thriller, Cube e Il silenzio degli innocenti. Invece come horror, la serie italiana di Suspiria mi piace molto.
Coldfire: In Secret, la sua ultima opera il cui primo numero è stato pubblicato in tempo per questa manifestazione, non ci troviamo nel solito scantinato, ma alla luce del sole, anche se la lotta psicologica è la stessa. Come mai ha deciso di sfruttare dei compagni di classe scampati ad un incidente e che nascondono dei segreti?
Tonogai: In Doubt ci si trova appunto in un ambiente chiuso e ristretto. Quando ho cominciato a lavorare alla mia seconda opera, Judge, mi è stato richiesto di allargare gli orizzonti, quindi gli spazi sono più ampi, ho ampliato anche il numero di personaggi e la tipologia delle maschere, aggiungendo diversi animali legati a diversi peccati. Lavorando alla mia terza opera, Secret, mi sono trovato di fronte a due alternative, o continuare sullo stesso filone dell’ambiente chiuso su scala più grande, o affrontare qualcosa di diverso. Ma dal mio punto di vista, il fatto che la vicenda di cui si parla è totalmente legata al passato, in qualche modo il passato lo si può considerare metaforicamente come uno spazio chiuso, quindi questo concetto di chiusura viene mantenuto anche in Secret.
Coldfire: Qual è il suo sogno per il futuro?
Tonogai: Un tempo non pensavo che avrei continuato a fare il mangaka per più di 5 anni. Quando ho debuttato all’epoca, avevo 24 anni, e il mio sogno era fare il mangaka almeno fino a 30 anni. Ora ne ho 34 e il mio sogno è riuscire ad arrivare a 40 anni restando mangaka.
Ringraziamo nuovamente il Maestro Tonogai per averci dedicato il suo tempo e la J-Pop che ci ha concesso l’intervista in questione.
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